sabato 29 febbraio 2020

Cronachette di un viaggio in Italia. Mentana * Nepi * Caprarola * Mentana


29 febbraio 2020

Mentana * Nepi * Caprarola * Mentana

Ci svegliamo relativamente presto in questo giorno ‘in più’ dell’anno 2020. Controlliamo le previsioni meteorologiche, decidiamo di andare a Caprarola per visitare lo splendido Palazzo Farnese che, per una ragione o per l’altra, non conoscevamo. Ci prepariamo e carichiamo sulla Ford Focus SW l’occorrente per trascorrere una mezza giornata fuori casa, tra cui due sportine di bottiglie di plastica vuote da riempire a Nepi e partiamo, non senza una sosta da Alma per ritirare un cappottino. La strada è libera, il cielo cangiante come è giusto che sia tra febbraio e marzo. Le colline cominciano timidamente a vestirsi di fiori, i paesaggi di Sabina e Tuscia, così vicini eppure così differenti per particolari anche notevoli, si incontrano tra rami spogli e gemme che cominciano a spuntare. Arriviamo a Nepi, non riusciamo subito ad identificare la fonte ma poi raggiungiamo uno spiazzale dove c’è una fontanella per l’acqua minerale, chiusa, e una per l’acqua sulfurea, ottima e ad una temperatura perfetta. Facciamo rifornimento di acqua e ci dirigiamo verso Caprarola. Il paesino, molto grazioso, porta direttamente verso la monumentale e straordinariamente bella villa Farnese, preziosa opera dell’ingegno rinascimentale perfettamente incastonata tra coppi, noccioleti e tufi di vari colori. Nella villa incontriamo una famigliola francese, neanche a farlo apposta, e ci immergiamo nell’esperienza sensoriale immersiva dell’architettura del Vignola impreziosita dalle mirabili pitture e da panorami spettacolari. Visitiamo brevemente lo splendido giardino e poi torniamo a Mentana.

sabato 8 febbraio 2020

Cronachette di un viaggio in Italia. Mentana * Assisi * Perugia * Amelia * Mentana


8 febbraio 2020

Mentana * Assisi * Perugia * Amelia * Mentana

Ci svegliamo presto. Papà Claudio brontola, Mamma Valentina prepara la sportina per il pranzo al sacco e il necessario per trascorrere una giornata fuori. Carichiamo la borsa frigo, il Cam Curvi, libri sonori e libricini vari sulla Ford Focus, non riusciamo più a trovare il CD-libro con le storielle delle fairies, chissà dov’è. La giornata è freddina ma senza vento e scaldata da un bel sole pieno. Assisi ci accoglie a suo modo, tra botteghe artigiane, mercanti nel tempio, geometrie perfette che si incastonano meravigliosamente nel paesaggio, arricchendolo di umane maestrie. Il borgo è bellissimo, la Basilica di San Francesco ci meraviglia, ristorandoci lo sguardo e lo spirito. Ammiriamo gli affreschi, Papà Claudio individua subito quelli più particolari, li osserviamo con attenzione, beandoci nella contemplazione di tali opere di arte e ingegno che a distanza di tanti secoli sembrano riuscire a comunicare in un linguaggio universale, senza limiti geografici o temporali. Usciamo ritemprati, arricchiti spiritualmente e culturalmente. Mamma Valentina spinge il Cam Curvi per tutta la salita, lunga e faticosa, fermandosi di quando in quando davanti a delle botteghe di artisti e artigiani o in piazza per riprendere fiato. Risaliamo sulla Ford Focus e ci dirigiamo verso Perugia, luminosa e abbastanza poco affollata, dalle scale mobili che ci svelano una città antica e sotterranea, sconosciuta e affascinante che fa pensare vagamente a Gerusalemme. Dopo aver vagato un po’ mangiamo in un posticino carino, Bistrot, dove ci accorgiamo di quanto sarebbe importante se sui menù, accanto ai piatti e agli ingredienti, vi fosse anche l’indicazione delle calorie. Camminiamo un po’, ci fermiamo in una sala da tè molto carina. Mamma Valentina si riscalda ben bene con un tè rooibos aromatizzato naturalmente mentre Papà Claudio e Giulia preferiscono la cioccolata. Usciamo, aspettando l’arrivo del Bartoccio. Papà Claudio va a mettere altri soldi per il parcheggio a pagamento, è uno scandalo che non vi sia una tariffa giornaliera: per poche ore oltre 10 euro di parcheggio ci sembrano davvero eccessivi. La maschera perugina della commedia dell’arte, il bifolco con cappellaccio su un carro trainato da buoi o da mucche che critica i politici e i potentati di turno, arriva accompagnato dalle majorettes, da danzatori, da persone in costume tradizionale e dalla banda musicale che attira immediatamente l’attenzione della piccoletta. Ci divertiamo un po’ a seguire il carro e poi torniamo verso Mentana, non senza una sosta nel negozio di giocattoli La città del Sole. La luna piena illumina le vallate, le colline e i paesini, creando onirici paesaggi surreali. Sulla strada Giulia comincia a mostrare evidenti segni di stanchezza e fame ma i ristoranti a quell’ora sono ancora chiusi per cui facciamo una piccola deviazione ad Amelia dove c’è una pizzeria al taglio e tavola calda alla buona ma con cucina casareccia e gustosa. Quando arriviamo Giulia dorme già.