venerdì 31 dicembre 2010

Lo skyline capitolino

Lo skyline è la linea dell'orizzonte che caratterizza una città, il paesaggio che da lontano ci fa capire dove siamo, la veduta d'insieme, il colpo d'occhio, il movimento geometrico di un luogo.

Nelle grandi metropoli nordamericane siamo abituati a vedere lunghe file di grattacieli con edifici futuribili e vere e proprie sfide architettoniche alle leggi di gravità, mentre le capitali, i raggruppamenti urbani europei e soprattutto italiani sono generalmente più armoniosi, più antichi. Inconfondibili rotondità, campanili con forme diversissime tra loro, testimonianze volumetriche di epoche storiche, colori che evidenziano il carattere degli abitanti e il clima del luogo, modernità eccentriche, regge, torri e fortezze. L'europeità, l'essenza dell'unione tra mentalità, religioni, nazioni e popolazioni diversissime tra loro, è forse individuabile nella gamma di sfumature del dialogo costante tra gli edifici e l'ambiente.

Montagne innevate o laghi contornati da perlacei fili di luce, morbide colline o coloratissime costiere, lo skyline europeo è sempre caratterizzato dalla gradualità nella costruzione, una stratificazione di insediamenti umani tra gli elementi naturali, con qualche eccezione eccellente, prima fra tutte la Rotterdam del dopoguerra ricostruita a guisa di parco giochi per architetti creativi con la voglia di sperimentare.

Tra le particolarità che caratterizzano il Belpaese ve n'è una che riguarda la Capitale, una città dove il palazzo più alto non può superare il Cuppolone e che quindi non ha molti grattacieli e neanche un'estensione verticale molto pronunciata.

A Roma, nonostante millenni di discussioni e litigi con i palazzinari di ogni regno, impero, papato o repubblica, la natura ha continuato a comprendere in un grande abbraccio la Città Eterna e le tante piccole cittadine spesso sorte ben prima che l'urbe fosse condita, un abbraccio dei Monti Lucretili, un massiccio che si sviluppa principalmente in Sabina, attualmente parco regionale, con molte storie da raccontare.

Da qualche anno a questa parte varie associazioni hanno ricominciato a vivere lo skyline romano come un luogo da esplorare, nel pieno rispetto della natura, riscoprendo i sentieri che hanno ispirato saggezza, dotte dissertazioni e indimenticabili componimenti a personaggi quali Lucrezio, Orazio, l'imperatore Adriano o più recentemente, si fa per dire, anche a Galileo Galilei, uno dei primi iscritti all'Accademia dei Lincei di Federico Cesi che amava far riunire i propri ospiti nel cosiddetto anfiteatro linceo, una spianata carsica in località Pratoni. Si può facilmente immaginare che anche in tempi antichi vi fosse una certa indulgenza al gusto per le tradizioni enogastronomiche della zona, dove ancora oggi è possibile assaporare prelibatezze preparate con le ricette e le tecniche originali tramandate di generazione in generazione da millenni.

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mercoledì 13 ottobre 2010

Turismo provinciale

La Provincia è tutto ciò che costituisce la parte più storicamente riconoscibile dell'Italia e dell'Europa, è quella realtà che racchiude in sè storie di famiglie e di persone che hanno fatto la storia. La storia vera, quella che si tesse, si coltiva e si costruisce giorno dopo giorno in tempo di pace e quella che si trova infiocchettata nei libri a futura memoria. 

Esplorare la provincia vuol dire mettersi in comunicazione con l'essenza più profonda di una nazione. Almeno in Europa. Le grandi capitali amplificano un 'carattere nazionale' mescolando quelle caleidoscopiche diversità costitutive qualunque identità nazionale europea. Ma le capitali si trovano su qualunque guida turistica e se ne parla ovunque. Chi è andato a Roma ha sicuramente visitato il Colosseo, San Pietro, ha fatto un giro per Trastevere, qualche foto a Piazza di Spagna e ha lanciato le monetine a Fontana di Trevi. Passeggiando per i Fori Imperiali si è meravigliato di poter ripercorrere i passi degli antichi romani e di compiere le medesime azioni compiute migliaia di anni orsono. 

Bene, se avesse variato leggermente il suo cammino e avesse viaggiato su un autobus urbano o extraurbano si sarebbe trovato in uno dei tantissimi luoghi civilmente abitati da almeno tre millenni, ben prima che Romolo e Remo fossero allattati dalla lupa. 

Luoghi densi di storie da ascoltare intorno al fuoco, rilassandosi nelle acque termali immerse nel verde, gustando uno dei tantissimi piatti tipici annaffiati da vino locale sincero e schietto, o passeggiando per borghi, boschi, castelli e monumenti rimasti miracolosamente intatti.

Questo è ciò di cui si parlerà in questo blog.

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