giovedì 1 dicembre 2011

Danzare tra spazio e tempo

Danzare tra le strade romane, seguendo note di suonatori virtuosi che si intrecciano con il ritmo delle architetture in un concerto perfettamente armonioso tra lo spazio e il tempo è un piacere cui indulgere a volte è una delle piccole cose da fare almeno una volta nella vita. In una delle incursioni provinciali verso le meraviglie della cultura italiana racchiuse nelle grandi città può accadere di lasciarsi trasportare dall'osservazione dell'arte. Nella capitale dello stato vaticano, che sarebbe anche la capitale dello stato italiano pur se sembra difficile crederci in una città dove a qualunque angolo si trovano edifici religiosi che traboccano di opere d'arte e fasti marmorei, a volte può essere bello semplicemente lasciarsi cullare da questo ritmo mentre si cercano le orme di Michelangelo, Raffaello, Caravaggio, Bramante, o delle radici latine e classiche della contemporanea civiltà occidentale, una città che ha visto “soltanto due romani originari dell'Urbe – ha spiegato l'acuto Giulio Andreotti – Romolo e  Remo”, o anche, più semplicemente, quando ci si reca nella capitale per qualche commissione o per una gita.

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