mercoledì 4 giugno 2014

Rosciolo val bene un risotto

Gira voce che ci siano carovane organizzate di golosi che vanno a Rosciolo a mangiare il riso alla Locanda dell'Arco, ci siamo stati a giugno e bisogna dire che a volte vox populi è vox dei: il risotto è uno spettacolo. Tra l'altro è vero anche che ci sono le 'carovane' per cui, visto che Rosciolo è un piccolo paese incastonato tra il Velino e la Piana del Fucino, e il locale non può avere le dimensioni di un fast food statunitense, è bene prenotare, in particolar modo se si va nei giorni festivi o prefestivi. 

Il menù cambia frequentemente (di mese in mese?) rispettando le stagionalità e i piatti sono effettivamente piuttosto particolari. La ricerca costante di dialogo tra il Nord e il Centro Italia con incursioni anche verso Sud crea possibilità interpretative molto interessanti, in alcuni casi concretizzando nel piatto squisitezze che esaltano la forza degli ingredienti singoli, in altri il rischio dell'omologazione dei sapori si affaccia a smussare le caratteristiche più evidenti degli elementi che compongono la pietanza.

Rosciolo val bene un risotto, si potrebbe dire, intendendo che il riso della Locanda dell'Arco effettivamente è molto buono ed è il caso di percorrere un po' di chilometri per andarlo a mangiare. 

Tra l'altro la posizione è suggestiva, all'interno del borgo, sotto un arco, con il Velino che incombe con tutta la sua maestosità. Da notare i centrini nei piatti, rigorosamente fatti a mano all'uncinetto e di un bianco immacolato. 

Le persone del ristorante sono molto gentili e amichevoli, soprattutto con chi non si presenta in modo spocchioso o arrogante. Si respira aria abruzzese: 'Nec sine Marsis nec contra Marsos' dicevano gli antichi Romani e in questo ristorante è chiaro sin dall'inizio che è bene rispettare le norme basilari dell'educazione, insomma l'ospitalità è molto calorosa se c'è rispetto da parte dei clienti, è così ovunque ma in alcuni posti lo è in modo particolare. 

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martedì 3 giugno 2014

MastraGatta una birreria perfetta anche per gli astemi

Un luogo affascinante, piccolo e con una grandissimi attenzione al gusto e alle prelibatezze: una birreria dove anche il più astemio degli astemi può trovare bevande squisite senza sentirsi un alieno o dover chiedere acqua, Coca Cola o simili. 

Quando si entra si ha la sensazione di essere all'estero, in uno di quei luoghi che tanto ci fanno sentire bene quando attraversiamo il confine verso Nord o Ovest: attenzione ai dettagli, design minimale e accogliente con tavoli in legno e luppolo, disegni a china magistralmente dipinti a mano, lampadari creati artigianalmente con boccali di birra, buona musica a volume decente, menù scritto con criterio e voglia di comunicare qualcosa in più del costo dei prodotti, che peraltro non è alto. 

Le birre sono artigianali e di ottima qualità, selezionate dalla 'Mastra Gatta' che, dopo aver studiato la birra in tutte le sue possibili elaborazioni nelle apposite accademie conseguendo un gran numero di titoli di studio, spiega con semplice eleganza le caratteristiche delle bevande nel menù, le modalità di preparazione e consiglia abbinamenti. 

E qui si apre un capitolo a parte. I formaggi sono semplicemente squisiti, scelti con evidente amorevole passione per il cacio di qualità, i filetti di aringa si mangiano con gusto, per quanto riguarda i salumi e le altre cibarie, torneremo. 

Per gli astemi o per chi, per qualunque motivo, non abbia voglia di bere alcolici ci sono ampie e alquanto ricercate possibilità di scelta. Si passa dalla Cola ottenuta da noci e altre bevande gassate prodotte con materie prime che spesso sono presidi Slow Food alla ottima selezione di tè in foglie, rigorosamente serviti in teiera da infusione per la gioia di chi ama questa bevanda.