sabato 25 giugno 2016

Cronachette di un viaggio in Italia. Itinerari mentanesi. Mentana * Prati di Tivo * L'Aquila * Mentana

Gran Sasso 
25 giugno 2016

Mentana * Prati di Tivo * L'Aquila * Mentana


Ci svegliamo presto dopo una notte agitata da cambiamenti di temperatura e acquazzoni caldi. 

Prati di Tivo
Ci prepariamo e facciamo velocemente colazione, Claudio spruzza l'antimuffa che ci ha consigliato Federica, chiudiamo le persiane per lasciare aperti i vetri e arieggiare l'appartamento, siamo in ritardo per l'appuntamento ma ci sentiamo telefonicamente e ci incontriamo in Autogrill, dove Valentina compra un po' di giornali e facciamo una colazione un po' più sostanziosa. 
Gran Sasso

Arriviamo quindi a Prati di Tivo dove ci ricompattiamo e ci ritroviamo. 

Gran Sasso
Partiamo per una passeggiatina ma Mariagrazia e Massimiliano tornano indietro quasi subito perché il percorso è disagevole, noi proseguiamo verso le sorgenti del Rio Arno, c'è però fango sulla sterrata che pensavamo fosse più agevole. 

Gran Sasso
Il Gran Sasso ci accoglie come parte di sé, siamo completamente avvolti nella sua meravigliosa bellezza e siamo parte integrante della sua essenza, ci sentiamo compenetrati nell'ameno e spettacolare paesaggio, che non ci pare tale ma, appunto, parte di noi e qualcosa di cui siamo parte. 

Gran Sasso
Tutte le montagne hanno qualcosa di particolare, forse, fa notare Mariagrazia, il Gran Sasso ci appare tanto meraviglioso perché si staglia maestoso tra gli Appennini e le dolci colline del Centro Italia, forse è così. 

Valentina e Luciano si bagnano i piedi nell'acqua gelida del monte, sorreggendosi con l'aria complice di chi sta facendo una cosa che soltanto un'infanzia felicemente selvaggia può far ricordare con felicità. 

Gran Sasso
Torniamo verso Prati di Tivo dopo aver incontrato tante persone che ci salutano, a volte ci dicono parole allegre e poi proseguono il loro percorso. 

Per un pezzetto di strada veniamo accompagnati da Zoe, una splendida Golden Retriever dall'emblematico nome che significa 'vita' e che sembra volerci coccolare con la sua morbidezza ondosa. 

Gran Sasso
Riprendiamo le macchine e andiamo poco distante per ammirare il Corno Grande e il Corno Piccolo da un'altra angolazione, le colline del teramano e la morbidezza di sentieri verdi tra rocce dure, fortemente solide nelle loro rotondità e nettezza delle linee oblique. 

Ci sentiamo in profondissima meditazione quando ci accorgiamo che il tempo si sta imbrogliando, le nuvole cariche di pioggia avvolgono le cime e facciamo appena in tempo a tornare verso le macchine. 
Gran Sasso

Nel giro di qualche minuto la temperatura si abbassa di oltre 10°C, l'aria da tiepidamente mite diventa freschina tendente al freddo. 


Andiamo a mangiare allo Chalet. Rimaniamo a tavola a gustare prelibatezze locali per circa tre ore, immersi tra i prati, le faggete con alberi danzanti un ballo per noi soltanto intuibile a livello epidermico, accompagnati dal canto soave di grilli, uccelli, spiriti del bosco, ruscelli e suoni della montagna. 
Gran Sasso

Accanto a noi un ruscello e tavolate di bambini che vivono un'infanzia, o un momento d'infanzia, selvaggia. 
Chiacchieriamo tranquilli e poi riprendiamo la strada verso casa ma decidiamo di fermarci nei pressi di Tossicia per salutarci anche se Luciano e Stefania preferiscono venire a prendere un caffè col torrone a L'Aquila insieme a noi anziché andare in un'altra direzione. 

Massimiliano e Mariagrazia sono stanchi e tornano verso casa. 

Arriviamo nel capoluogo abruzzese passando davanti alla Casa dello Studente, dove è radunato un gruppo di vespisti. 


Parcheggiamo e ci dirigiamo verso il Caffè Fratelli Nurzia, dove mangiamo un ottimo gelato e poi via verso Mentana.  

domenica 19 giugno 2016

Cronachette di un viaggio in Italia. Stezzano * Milano * Mentana

Stezzano
19 giugno 2016

Stezzano * Milano * Mentana


Stezzano
Ci svegliamo relativamente presto dopo una breve ma buona dormita, Valentina si lava i capelli, prepara le borse e la colazione mentre Claudio indugia nel soporifero torpore mattutino. 

Paghiamo e usciamo verso il Santuario di Santa Maria dei Campi, il TomTom continua ad essere offeso. 

La messa si è appena conclusa, qualche persona rimane in chiesa per pregare. 

Ci meravigliamo del profondo misticismo che si sente nel santuario, decorato con tantissimi cuoricini, quadri e ricami per grazia ricevuta. 

Milano
C'è una sala in cui sono appesi tantissimi quadri in cui sono illustrati gli episodi miracolosi attribuiti alla Madonna dei Campi, così chiamata perché pare sia apparsa a povera gente, lì nel bergamasco. 

Milano
I quadri sono meravigliosi perché raccontano la vita quotidiana di tempi ormai passati, abitudini e consuetudini agresti di cui s'è persa memoria e che rimangono lì, appese al muro di una chiesa a pochi chilometri dalla Città dei Mille. 

Il santuario internamente è decorato quasi esclusivamente da pittori di umili origini che hanno avuto la possibilità di apprendere l'arte pittorica soltanto grazie al loro talento e alla benevolenza di qualche mecenate o congregazione. 

Duomo di Milano
Milano
Un'abitudine, quella di mettere persone povere nella possibilità di studiare, che a Bergamo ha una gloriosa tradizione. 

Abbiamo una sensazione piacevolissima nel Santuario che ci fa pensare ad un luogo della spiritualità e non dell'ostentazione. 

Riprendiamo la macchina e ci dirigiamo verso Milano, il TomTom sembra aver ripreso a funzionare, almeno fino a Sant'Ambrogio. 

Arriviamo giusto in tempo per l'inizio della messa con rito ambrosiano e coro polifonico. 

Le rondini ridono felici a mezzo cielo e le campane lombarde suonano le loro melodie metalliche. 
Milano
Milano

I prelati entrano cantando e riccamente abbigliati in una nuvola di incenso, nel coro i cantori cominciano ad intonare un canto accompagnati da un organo a canne. 

Dopo poco più di cinque minuti abbiamo voglia di uscire, c'è qualcosa di falso, di poco rispondente al misticismo cristiano in quella celebrazione. 

I palazzi di Milano ci svelano urbanità consolidate e una Milano modesta e abituata a non farsi troppo scorgere da chi è stato storicamente un invasore, la sobrietà è forse il metodo utilizzato dai milanesi per opporre resistenza agli oppressori, riuscendo magari anche a trarre qualche beneficio dalle invasioni barbariche e successive aggressioni.

Milano
Arriviamo in Piazza Duomo, vediamo il più mirabile esempio di architettura, oggi si direbbe 'pubblica' ma all'epoca si chiamava sacra nella ossimorica blasfemia di questa aggettivazione, in stile gotico internazionale. 
Milano

Il pavimento è semplice, elegantemente essenziale, le navate si innalzano verso il cielo ammorbidite nella loro ogivale austerità da vetrate policrome di rara bellezza. 

Cristo e la sua Croce sono al centro, ben sopra i fedeli e ben oltre le visibilissime statue di alti prelati che decorano la cattedrale. 

Non c'è cristianità in questo luogo, non c'è misticismo, soltanto una cementificazione di consolidati meccanismi di negazione della libertà e dell'amore. 

Stuudio Azzurro
Palazzo Reale
Milano
Andiamo via affascinati dall'amenità del luogo, ironizziamo sul fatto che dal Duomo di Milano Cristo è stato sfrattato, o almeno così parrebbe dalla potente iconografia ecclesiale.

Usciamo e andiamo verso il Palazzo Reale per la mostra di Studio Azzurro. 

Attraversiamo le sale dell'ampio e ricco palazzo, saliamo la grande scala, ci ritroviamo in men che non si dica nella Sala delle Cariatidi passando attraverso un percorso espositivo antologico del gruppo italiano di sperimentazione artistica delle tecnologie luminose più noto a livello internazionale. 


Usciamo tra le vie di Milano e torniamo verso la macchina, un paio di soste in Autogrill e poi, via, a Mentana.   

sabato 18 giugno 2016

Cronachette di un viaggio in Italia. Stezzano * Valle dell'Oglio * Sulzano * Pisogne * Valcamonica * Teglio * Stezzano * Bergamo * Sulzano * Stezzano




Valcamonica
18 giugno 2016

Lago d'Iseo
Stezzano * Valle dell'Oglio * Sulzano * Pisogne * Valcamonica * Teglio * Stezzano * Bergamo * Sulzano * Stezzano

Ci svegliamo di buonora dopo una nottata riposante e un buon sonno. 

Ci vestiamo e Valentina si accorge di non aver portato la giacca che voleva indossare e la magliettina di seta preparata da Mamma Lucilla a cui tiene moltissimo. 
#FloatingPiers 
Lago d'Iseo

Facciamo una colazione veloce e via verso The Floating Piers di Christo in memoria di Jeanne-Claude. 
#FloatingPiers
Lago d'Iseo

Attraversiamo la Valle dell'Oglio dove ferve una certa eccitazione per l'evento di cui si parla in tutto il mondo. 

La tranquilla vita di provincia delle valli lombarde sembra improvvisamente attraversata da una fremente vitalità. 

L'attesa per il grande evento artistico e mediatico è forte, un anno di preparativi, strani oggetti, modificazioni di un ambiente familiare che è sempre stato lì, qualcosa che soltanto il capriccioso vento del Lago può mutare radicalmente. 

#FloatingPiers 
Lago d'Iseo
Le rive coccolate con costanti migliorie, un vaso di fiori qui, una panchina là, una decorazione sul cornicione di un palazzo o la messa in sicurezza di un molo sono le azioni che si compiono con un lago ma costruire un intero ponte galleggiante in pochi mesi per far camminare la gente sull'acqua, una enorme passerella che collega le rive, che oltrepassa l'acqua e ne diventa parte, beh, quella è tutta un'altra storia. 
Lago d'Iseo

E la gente! 

Tutto prenotato, anche i puntaspilli, da settimane, Expo doveva far venire un sacco di gente ma nelle Valli tante persone così non se n'erano mai viste tutte insieme. 

Il placido trenino a due vagoni che congiunge i paesini sull'Iseo con le sue venti corse al giorno su un unico binario è stato assaltato da orde di persone da ogni dove, le corse sono passate a 52, i vagoni triplicati ma le banchine sono stracolme e nei parcheggi organizzati in campi incolti, davanti a scuole, palestre, piscine pubbliche, oratori e le chiese con le melodiose campane lombarde si riesce a malapena a stipare tutte le macchine confluite da ogni dove. 
#FloatingPiers 
Lago d'Iseo

#FloatingPiers 
Lago d'Iseo
Trovare un alloggio a Sulzano o a Isola è pressoché impossibile, gli abitanti si organizzano con quello che possono per dare assistenza e guadagnare qualcosa, una frenesia insolita fa ingegnare commercianti e amministratori, giovani, giovanissimi e persone più grandi vengono ingaggiati per far fronte alle ventiquattrore di fiumana del popolo dell'arte.

#FloatingPiers 
Lago d'Iseo
Ieri abbiamo visto Il Quarto Stato e oggi ne vediamo e siamo parte integrante di un altro 'stato', di un'altra 'classe sociale interclassista', il Popolo della Cultura, guidato dal Pirata Steam Punk Christo che, coi suoi folti capelli bianchi conduce l'esperienza sensoriale di migliaia di esseri senzienti dal suo battello, senza aver presumibilmente dormito molto negli ultimi giorni, ma d'altronde, sembra suggerire la sua magrezza nervosa, dormire senza aver accanto Jeanne-Claude è più che altro un atto di dolore che si ripete all'infinito. 
#FloatingPiers 
Lago d'Iseo

Guarda i moli galleggianti che avevano immaginato insieme, noi applaudiamo fluttuando sull'acqua grazie ai raggi di sole che ha costruito insieme alla gente di qui e a tante altre persone, e la sente vicina, la sente accanto a sé. 

#FloatingPiers 
Lago d'Iseo
Pare quasi di vederla, la sua compagna, accanto a lui sul battello essenziale come le linee del movimento energetico creato con chilometri e chilometri di tessuto giallo arancio, molto simile a quello tibetano. 

#FloatingPiers 
Lago d'Iseo
I cigni si avvicinano curiosi, le anatre ci guardano indecise se fidarsi di quegli strani bipedi che camminano nel loro territorio liquido, la vita del lago è stata così frenetica in questi giorni! 

Eppure proprio i cigni col loro collo lungo che si atteggia a formare la metà di un romantico cuore stilizzato, col loro becco dello stesso colore della stoffa pare vogliano comunicare un messaggio di amore profondo a chi ha tanto scombussolato la lacustre tranquillità. 
#FloatingPiers 
Lago d'Iseo

Appena appoggiamo i piedi sul molo galleggiante togliendoci le scarpe abbiamo la sensazione fortissima di essere parte di un'onda creata dalle onde, la leggenda di un grande amore che va a ricominciare si attua attraverso i nostri movimenti e la danza dialogante tra i nostri corpi e la densità acquosa dell'Iseo. 

#FloatingPiers 
Lago d'Iseo
Le nostre emozioni si adeguano al movimento e all'opera d'arte ambientale da cui è generato, si uniscono a quelle delle altre persone, proviamo un assoluto e profondissimo sentimento di comunione con gli altri, ci sentiamo partecipi di un ambiente al contempo quotidiano ed extra quotidiano, un ambiente sensibile e fortemente comunicativo. 

#FloatingPiers 
Lago d'Iseo
Arte, gioia e bellezza sono le prime parole che affiorano alle labbra, poi pian piano ci acclimatiamo e ci rendiamo conto di essere in meditazione assoluta, ci sentiamo elementi imprescindibili di un ambiente formalmente ameno e concretamente unico, siamo creatori e fruitori della nostra esperienza artistica, siamo completamente collegati gli uni agli altri, non soltanto perché siamo fisicamente sulla medesima piattaforma fluttuante ma perché siamo un unico corpo che si muove e agisce in modo indipendente e interagente nel medesimo tempo. 

#FloatingPiers 
Lago d'Iseo
Gironzoliamo felici mentre gli altrui sorrisi comunicano con i nostri sorrisi, ci sdraiamo ove è possibile per godere appieno del piacere sensuale prodotto dalla inusualità di camminare sull'acqua, o meglio su un telo fluttuante color giallo tibetano inserito tra il blu e il verde del Lago Iseo, esposti ai capricci dello spirito dispettoso del vento lacustre e ci stiamo rilassando agendo un atto sociale. 

#FloatingPiers 
Lago d'Iseo
Forse il nome dell'artista che ha dipinto questa esperienza è particolarmente azzeccato e quello che esperiamo è un momento di estasi collettiva. 

Non qualcosa di complicato, più che altro qualcosa che ha a che fare con la percezione dell'essere qui ed ora, nel momento presente e insieme agli altri, di essere parte del tutto e di essere il tutto nel medesimo istante, un misticismo che esula dalle sovrastrutture religiose e che ha a che fare solamente con l'esperienza individuale e collettiva, la creazione.

#FloatingPiers 
Lago d'Iseo
Gironzoliamo fino a quando ci stanchiamo e vogliamo tornare indietro, anche se non avremmo voglia di lasciare quella sensazione di pienezza e felicità, quando arriviamo a Sulzano notiamo la differenza tra la rilassata estasi mistica di chi sta 'tornando' alla normalità e il ritmo frenetico di chi sta per iniziare il percorso esperienziale. 

#FloatingPiers 
Lago d'Iseo
Ci rifocilliamo con gli ottimi prodotti del punto di Campagna Amica, la melodiosa armonia delle campane lombarde, col loro meccanismo unico, ci accolgono come avevano fatto all'arrivo. 

#FloatingPiers 
Lago d'Iseo
Riprendiamo la macchina dopo varie avventure sui mezzi di trasporto e ci dirigiamo verso Teglio per mangiare i pizzoccheri valtellinesi. 

Attraversiamo la Valcamonica e la simbologia atavica delle iscrizioni rupestri emana un'energia arcaica di cui ci pare di riuscire a comprendere il senso profondo nel momento stesso in cui smettiamo di cercare di decifrarlo. 

Edolo è carinissima ma non ci fermiamo, andiamo diretti verso Teglio ma non abbiamo proprio voglia di restare in quel luogo, l'impressione è contrastante e non abbiamo voglia di rovinare il senso di armonia del molo galleggiante. 
#FloatingPiers 
Lago d'Iseo

#FloatingPiers 
Lago d'Iseo
Passando per Sondrio senza vederla e poi per Lecco senza vedere neanche questa ridente cittadina sul ramo orientale del Lago di Como, torniamo verso Bergamo, non senza aver fatto spesa di formaggi lungo la strada. 

Andiamo in albergo per rinfrescarci e tornare verso la Città Alta per mangiare qualcosa. 

Arrivando a Bergamo incontriamo la poesia libera in movimento su delle strisce pedonali. 

Ci fermiamo ad un semaforo rosso e un uomo di una certa età si guarda intorno con aria giocosa poi attraversa la strada ballando una danza di felicità, gioia e libertà con movimenti leggiadri e laconicamente ritmici, ammicca e sorride. 
#FloatingPiers 
Lago d'Iseo

#FloatingPiers 
Lago d'Iseo
Non chiede niente, è semplicemente poesia libera in movimento danzante. 

Ridiamo felici come bambini e andiamo verso la città con la gioia nel cuore. 

Troviamo parcheggio, prendiamo la funicolare insieme ad un gruppetto di non altrimenti specificati 'jugoslavi' e con una famigliola locale i cui discorsi ed espressioni sembrano rispecchiarsi nell'arte cittadina. 

Camminiamo tra le stradine, mentre Claudio mostra un'arlecchinica fame, Valentina sente il bisogno di andare verso la cattedrale, che è, strano per quell'ora, aperta e piena di persone. 
#FloatingPiers 
Lago d'Iseo
Entriamo incuriositi dai suoni che provengono dall'interno e ci troviamo nel bel mezzo di un concerto polifonico con strumenti antichi. 
#FloatingPiers 
Lago d'Iseo

Non abbiamo bisogno di parole e ci sediamo per entrare a far parte del meraviglioso mondo della felicità artistica. 

Siamo immersi in una delle più belle chiese lombarde tra note e canti celestiali. 

Non proviamo il medesimo sentimento della camminata sul molo fluttuante, quella era più qualcosa che afferiva alla partecipazione e al misticismo intimo all'interno di uno spazio culturale creato dal nostro movimento su un'istallazione creativa, di una leggenda emotiva mentre nella chiesa ci sentiamo avvolti da un ambiente artistico di eccelsa beltà.

#FloatingPiers 
Lago d'Iseo
Usciamo per le strade cittadine a stomaco vuoto e col cuor contento, la luna è quasi piena, il cielo si è rasserenato e Claudio reclama cibo a gran voce. 
#FloatingPiers 
Lago d'Iseo

Cerchiamo un luogo dove rifocillarci e ci fermiamo nuovamente nel pub dove avevamo mangiato ieri. 

Scendiamo verso la piazza della funicolare non senza aver prima assaggiato alcuni dolcetti in una pasticceria. 
Torniamo verso la macchina col cuor contento, un po' ombroso, e Valentina con lo stomaco vuoto. 

Siamo stanchi ma decidiamo di andare comunque a rivedere il molo galleggiante dove non si può andare per ragioni di sicurezza e incertezza meteorologica. 

Lombardia
Intorno alle tre di mattina torniamo in albergo, dove Valentina può finalmente mangiare qualche pezzetto di Parmigiano Reggiano della Latteria Sociale di Beduzzo Inferiore che Mamma Lucilla si era premurata di farci portare e crolliamo addormentati.