domenica 24 giugno 2018

Cronachette di un viaggio in Italia. Francavilla al Mare * Guardiagrele * Popoli * Mentana


24 giugno 2018

Francavilla al Mare * Guardiagrele * Popoli * Mentana

Ci svegliamo assonnati e con la voglia di trascorrere una giornata al mare, facciamo colazione, prepariamo i bagagli, carichiamo il PegPérego con giochi e attrezzature da mare, Mamma Valentina avvolge Giulia nel marsupio Stokke giusto il tempo di arrivare sulla strada, poi la adagia sul Book 51, la cosparge ampiamente di crema solare Helan e ci dirigiamo verso la spiaggia libera. Il mare è calmo, alcuni ombrelloni spuntano sono già aperti, molte persone fanno attività sportiva, venditori ambulanti aprono i carretti meduse coi filamenti costituiti da abiti e stampelle, altri camminano con luminescenti bijoux, trasportando reti di palloni o giochi e aquiloni. L’ampia spiaggia risuona di risate, placido sciabordio, l’immancabile urlo ‘cocco fresco’ riempie lo spazio sonoro a ritmo di rap subito imitato dai ragazzini che si rincorrono tra pattini e lettini. Mentre Papà Claudio si rilassa sulla spiaggia e sul plaid Decathlon, Mamma Valentina e Giulia, quasi addormentata tra le sue braccia e ben comoda nel suo marsupio, fanno una passeggiata sul bagnasciuga dove incontrano una francese dell’Alta Savoia e un’abruzzese che non possono fare a meno di sorridere alla manina ben ancorata sul seno materno. Parliamo di baby-wearing, Monte Bianco e Abruzzo, poi ci salutiamo. Facciamo un bagno e una chiacchierata con due donne intente a raccogliere le telline che serviranno a condire la pasta dell’indomani, dopo essere state spurgate in acqua di mare dalla sabbia in eccesso per tutta la notte. Giulia ride felice tra quelle che per lei sono onde simili a cavalloni oceanici, poi sente un po’ freddo per cui usciamo di corsa e la avvolgiamo in caldi asciugamani, cambiamo il pannolino, la vestiamo velocemente; il sole, una copertina e il seno di Mamma Valentina la scaldano ben bene. Poco dopo le undici torniamo verso l’appartamento, non senza aver chiacchierato con una famigliola composta da madre, padre e figlio adulto meditante il cui volto evoca l’iconografia cristiana, cuciniamo e mangiamo qualcosa, mentre Papà Claudio lava i piatti Mamma Valentina e Giulia, saldamente abbarbicata alla madre, sistemano e preparano i bagagli. Verso l’una siamo pronti, carichiamo tutto sulla Ford Focus e ci dirigiamo verso Guardiagrele. Sulla strada molti luoghi attirano la nostra attenzione, li scopriremo lentamente, col ritmo lentamente allegro dell’infanzia. Troviamo parcheggio nell’area del mercato domenicale, la lavastrade è già in funzione, qualche furgone si attarda e chiediamo qualche informazione sul centro storico. È a pochi passi. La Majella rinfresca notevolmente l’aria e si staglia maestosa, adagiandosi morbidamente tra vallate e colline frastagliate da uliveti, frutteti, macchia di bosco, vigneti disordinati che si insinuano fino alla costa dorata e al mare con le sue decise gradazioni di azzurro e blu, con punte di turchino. Sul lato della collegiata di Santa Maria Maggiore incontriamo il maestoso e perfettamente conservato affresco quattrocentesco di Andrea Delitio che ci incanta per la sua bellezza e, per morbidezza e grandiosità, ci fa vagamente pensare alla camera picta di Andrea Mantegna anche se la figura abruzzese è più morbida e sembra esprimere quella dignità civile rinascimentale che tanto affascina ancor oggi e un’ariosa libertà che caratterizzerà i capolavori assoluti di Raffaello. Ci uniamo ad un gruppetto che ascolta le spiegazioni della guida Mariella, grazie alla quale riusciamo a scorgere quei dettagli che rendono meravigliosi i tesori artistici locali, tra cui una statua di San Rocco, pellegrino e nobile che tanto ci fa pensare a quel giovane incontrato in spiaggia. Ammiriamo un Cristo ligneo di rara bellezza talmente ben eseguito da sembrare vivo e da dare l’impressione a chi lo osserva di essere sempre l’oggetto del suo sguardo. L’accuratezza anatomica è impressionante per l’epoca, ammirevoli anche le Madonne che allattano, curiosamente due anziché una come solitamente accade nelle chiese, e un pulpito a forma di tulipano, fiore rarissimo a quei tempi. Proseguiamo la nostra visita guidata all’interno della cattedrale sopraelevata internamente per lasciar spazio alla struttura originaria che prevedeva l’ingresso tramite sotto la torre campanaria, alla foggia cluniacense, e al rituale civile della sfilata di cavalli e cavalieri nobili nella piazza dove si svolgeva il mercato domenicale. La chiesa è presumibilmente costruita su un tempio dedicato ad Apollo, a sua volta forse eretto su un luogo sacro delle popolazioni italiche che abitavano la zona prima della fondazione di Roma. Il luogo è certamente suggestivo, col sole che sorge dal mare e tramonta nella Majella.  Le spiegazioni proseguono e ci vengono disvelate vere e proprie chicche, usciamo dunque per andare a mangiare la tipicità locale, le sise delle monache nella storica pasticceria che custodisce l’antica e segreta ricetta. Proseguiamo il nostro giro e visitiamo il museo di arti, mestieri e tradizioni contadine, una guida locale ci spiega l’utilizzo di attrezzi utili a mestieri in alcuni casi scomparsi con le rivoluzioni tecnologiche. Salutiamo e ci godiamo una sosta presso un bar ristorante sulla piazzetta con vista sulla Majella, ci rilassiamo e ci rifocilliamo, dunque ripartiamo non senza le proteste di Giulia, che, come è ormai assodato, non ama molto stare in automobile. Proseguiamo sulla Tiburtina fino a Popoli, dove ci fermiamo per una gita veloce, data la temperatura fresca ai limiti del freddo e il vento piuttosto intenso. Il fiume impetuoso e cristallino ci svela la natura selvaggia degli ecosistemi fluviali, che sarebbe così sensato poter rivedere, se soltanto gli esseri umani si impegnassero di più nel depurare aria, acqua e terra dall’inquinamento prodotto dalle industrie. Imbocchiamo l’autostrada e ci fermiamo in un Autogrill per placare le ire giuliesche, finalmente riusciamo a tornare a Mentana.


sabato 23 giugno 2018

Cronachette di un viaggio in Italia. Francavilla al Mare * Costa Trabocchi * Promontorio dannunziano * Rocca San Giovanni * San Giovanni in Venere * Francavilla al Mare * Pescara * Francavilla al Mare


23 giugno 2018

Francavilla al Mare * Costa Trabocchi * Promontorio dannunziano * Rocca San Giovanni * San Giovanni in Venere * Francavilla al Mare * Pescara * Francavilla al Mare

Ci svegliamo insonnoliti e con la voglia di fare una bella passeggiata, facciamo colazione e un po’ di veloce toilette mattutina e andiamo a passeggiare sul lungomare. Giulia apprezza particolarmente il Book 51 è il suo momento di scoperta del passeggino. Dopo un paio di chilometri si addormenta sul manubrio. L’area ginnica attrezzata CHIMP, dove la parola difficoltà deve diventare opportunità, incuriosisce Mamma Valentina cui viene in mente un’installazione artistico musicale marina. Papà Claudio fa divertire Giulia sul Peg Pérego, l’aria è fresca, la brezza marina ci fa pensare ai racconti salgariani e garibaldini, proseguiamo fino al centro di Francavilla al Mare. Oltrepassiamo il Monumento ai caduti in mare che emoziona Mamma Valentina, proseguiamo fino al centro e finalmente ci incamminiamo sul pontile Sirena. Chiediamo informazioni turistiche al centro di informazione che è anche un cinema e polo culturale. Cominciamo a rilassarci, al punto che Mamma Valentina non riesce quasi a parlare in modo sensato, ad esprimere logiche sequenze di frasi e parole. Torniamo verso l’appartamento ma non abbiamo moltissima voglia di camminare per cui percorriamo sull’autobus una parte del tragitto. Appena arriviamo pare più che evidente che Giulia è abbastanza affamata, per cui pranziamo presso il Lido Pareso, un paio di lidi più a Nord del Lido Urania, non prima che Mamma Valentina abbia fatto una specie di bagno. Mangiamo bene, sotto un riquadro con la maglietta di un giocatore del Pescara Calcio, ma il prezzo ci sembra eccessivo e la cosa ci disturba un po’. Giulia si addormenta poco dopo e decidiamo di andare ad esplorare la Costa con i Trabocchi, robuste macchine da pesca spesso trasformate in ristoranti sul mare rette da pali di legno all’apparenza fragili. Scendiamo verso la costa e ne osserviamo uno, poi li guardiamo dall’alto. Girovaghiamo senza una meta prefissata e ci troviamo sul Promontorio dannunziano, dove pare che il poeta abruzzese abbia trovato ispirazione per Il Trionfo della Morte. La visuale è meravigliosa e i trabocchi mostrano tutta la loro forza solidamente effimera, esprimendo l’essenza del laborioso rapporto tra l’essere umano e la natura, nella continua tensione, ed estensione, di arti e sensi. Abbiamo per l’ennesima volta la sensazione che l’Abruzzo sia una regione in cui l’avanguardia tecnologica venga considerata parte della quotidianità, senza troppi fronzoli. Dal promontorio ci inerpichiamo con la Ford Focus SW Icon bianca nell’entroterra e giungiamo a Rocca San Giovanni, annoverato tra i Borghi più belli d’Italia, sulla scalinata della chiesa tracce di riso per un matrimonio da poco celebrato e una donna che spazza via i resti festosi. Nella Piazzetta dell’Emigrante ci fermiamo a chiacchierare un po’, poi esploriamo le Mura medievali e proseguiamo verso San Giovanni in Venere mentre Giulia strepita tutte le sue proteste per essere sul BebéConfort anziché tra le braccia di Mamma Valentina comodamente attaccata al suo seno. Attraversiamo campagne rigogliose di vigneti irrorati dalla salsedine e rinfrescati dall’aria fresca che proviene dalla Majella e finalmente giungiamo all’abbazia medievale, decisamente molto bella. Stanno preparando le celebrazioni per la notte di San Giovanni, un evento popolare in cui gli abitanti preparano del cibo da consumare su tavoli posizionati sul sagrato dell’Abbazia in attesa dell’alba in cui il sole si immerge nel mare per tre volte, o almeno così narra la leggenda. Gli organizzatori sono in agitazione perché non possono ancora posizionare i tavoli per via dello sposalizio tra Michela, figlia del Presidente del Pescara Calcio, e un ex calciatore del medesimo club sportivo, Alessandro Bruno. Torniamo verso Francavilla al Mare, giriamo verso Ortona, dove c’è il Canadian War Cemetery ma Papà Claudio afferma che la Focus non vuole fermarsi e Giulia conferma con un paio di strilletti che fanno presagire una seconda crisi di pianto, decisamente da scongiurare. Facciamo un po’ di spesa, torniamo nell’appartamento, Mamma Valentina cucina, Giulia mangia qualcosina e poi usciamo per andare al mare, dove facciamo un bel bagno che fa divertire immensamente Giulia, e dunque a Pescara in autobus per una manifestazione al Porto Turistico. Il bus ci lascia accanto alla pineta dannunziana e abbiamo modo di ammirare le bellissime ville dannunziane in stile liberty, attualmente inserite all’interno di un interessante progetto di recupero e valorizzazione in collaborazione con il locale Lion’s Club. Riusciamo a prendere l’ultimo autobus utile, dopo una camminata velocissima dal porto turistico fino al viale delle villette, torniamo a Francavilla stanchi e contenti.

venerdì 22 giugno 2018

Cronachette di un viaggio in Italia. Mentana * Francavilla al Mare


22 giugno 2018

Mentana * Francavilla al Mare

Ci svegliamo presto, la giornata scorre tranquilla. Nel pomeriggio carichiamo la Samsonite, il Peg Pérego, i giochi sulla Ford Focus e partiamo. Il tempo è perfetto, l’ideale per iniziare bene l’estate. Giulia si addormenta sul Bebeconfort e Mamma Valentina cerca di darsi un contegno ma la segue dopo pochi minuti. Papà Claudio guida anche se forse vorrebbe dormire anche lui. Attraversiamo le montagne abruzzesi, la cima del Velino coperta da nubi, la Majella sovrastata da un plumbeo grigiore ci accoglie con un temporale di rara bellezza. Arriviamo a Francavilla con la pioggia, scarichiamo la Ford Focus, mangiamo una pasta e andiamo a fare una passeggiata sul lungomare che ci fa tanto pensare alla California, Giulia protetta dal parapioggia nel Book 51 e dall’impermeabile, sembra felicissima. Il mare è grosso e le onde potenti, l’odore intenso, l’energia fortissima ci ricaricano e ci rilassano al contempo. Giulia beve il latte che profuma di mare poi mangiamo un trancio di pizza e ci incamminiamo nuovamente verso la spiaggia. L’Adriatico ci fa pensare al Cantabrico, comprendiamo in pochi istanti la differenza tra mare e oceano, ci rendiamo conto di amarli profondamente entrambe. Allontanarci da quella meraviglia ci innervosisce, riconosciamo i sintomi, sono gli stessi del Gran Sasso e del Monte Bianco, si potrebbe definire il richiamo della Natura, contrastarlo è inutile per cui rimaniamo al mare il più possibile poi torniamo e ci addormentiamo immantinente.

domenica 17 giugno 2018

Francavilla al Mare * Pescara * Mentana


 17 giugno 2018

Francavilla al Mare * Pescara * Mentana

Ci svegliamo poco prima dell’alba per cui usciamo prestissimo per andare a vedere il sorger del sole dalle acque dell’Adriatico. L’alba è semplicemente meravigliosa, Giulia pensa che l’aria iodata sia perfetta per un sonno profondissimo e a poco valgono i tentativi di Mamma Valentina di farle ammirare lo spettacolo: ha tutta l’intenzione di dormire beata comodamente adagiata nel marsupio Stokke e cullata dalle onde, dal respiro, dal seno, dal movimento e dal battito cardiaco della madre. Papà Claudio cerca di tenersi sveglio ma preferisce evitare di camminare per cui aspetta seduto su un pattino di salvataggio. Ci ritroviamo immediatamente dopo il sorgere della nostra stella dalle acque mediterranee, abbiamo sonno per cui ci dirigiamo verso l’appartamento per una bella dormita. Svolgiamo alcuni lavoretti di manutenzione e poi ci dirigiamo verso il Conad, dove facciamo una buona colazione, incontriamo una simpatica famigliola e acquistiamo la fettuccia per la tapparella. Torniamo verso l’appartamento, aggiustiamo la serranda e usciamo portando la ciambella per il bagnetto. Quale felicità per Giulia nuotare insieme a Mamma Valentina e Papà Claudio nel comodissimo Mare Adriatico! Ride gioiosa e tutto, semplicemente, è. Usciamo dall’acqua, ci asciughiamo ben bene, cambio pannolino e poi andiamo verso un ristorantino per il pranzo domenicale. Mangiamo bene, torniamo verso l’appartamento, ci laviamo, carichiamo Samsonite e bagagli sulla Ford Focus e andiamo a Pescara per provare il gelato da Caprice. Giulia si addormenta sul BebèConfort col cono del gelato ben stretto in mano, Mamma Valentina la imita e Papà Claudio guida senza problemi fino a Mentana. Ci svegliamo tra le montagne dove le nuvole sembrano voler riposare e poco dopo arriviamo al casello autostradale. Torniamo a Mentana contenti e riposati.

sabato 16 giugno 2018

Francavilla al Mare * Pescara * Francavilla al Mare


16 giugno 2018

Francavilla al Mare * Pescara * Francavilla al Mare

Ci svegliamo abbastanza tardi, usciamo per la prima passeggiata al mare, ci incamminiamo alla ricerca di un lido adatto alle nostre esigenze. Chiacchieriamo con alcuni gestori, chiediamo informazioni e poi troviamo quello che stavamo cercando, o almeno così speriamo. Il mare è increspato e la pista ciclopedonale ci fa pensare alla California o all’Australia del nostro immaginario visivo, anche se non ci siamo mai andati. I colori sono a dir poco spettacolari, la sabbia finissima danza con il cielo, il mare. Ombrelloni, lettini e sdraio ci sembrano avamposti turistici contro i tentativi di inquinare il mare. Vogliamo difendere la bellezza del nostro paesaggio armati di palloni e racchettoni, sembrano urlare tra le fronde un po’ plasticose. Andiamo a fare colazione, squisita, da Caprice, storica pasticceria di Pescara con molte storie da raccontare. Incontriamo Fabrizio Camplone, pasticcere figlio d’arte emigrato e tornato per creare nella sua città un’eccellenza di livello internazionale, una tra le migliori pasticcerie del Pianeta, da molti anni tra le quindici italiane più rinomate e premiate. Mamma Valentina è deliziata e in brodo di giuggiole anche se pensa che il parrozzo di Zia Egle continui a rimanere la ricetta perfetta, imbattibile e, forse irrimediabilmente perduta in qualche meandro di carte e ricette. Cerchiamo di vedere la chiesa di Piazza Garibaldi ma la stanno restaurando, entriamo nel mercato rionale per alcuni acquisti, poi torniamo a Francavilla dopo la telefonata di Luigi, bassista amico di Papà Claudio, perennemente accompagnato da un cane di grossa taglia dal nome melodioso. Pare abbia trovato la sua musa e una certa tranquillità dello spirito. Siamo contenti per lui, prendiamo un caffè sul lungomare e chiacchieriamo di musica, viaggi, fotografia fino a che è più che evidente che Giulia reclama il suo diritto al gioco per cui, mente Papà Claudio chiacchiera col suo amico, Mamma Valentina gioca con lei nell’area attrezzata. Ride felice e Mamma Valentina trova nel suo sguardo l’immensità del tutto. Torniamo dunque verso l’appartamento, facciamo una merenda a base di pane e salame aquilano, usciamo per andare a fare la spesa al Conad. Acquistiamo pasta, legumi, passata di pomodori e, finalmente, gli spazzolini da denti che avevamo dimenticato di portare. Mangiamo nella tavola calda annessa al supermercato, Mamma Valentina si collega finalmente ad internet, Papà Claudio tenta di leggere il giornale mentre Giulia fa innamorare chiunque. Torniamo verso l’appartamento e andiamo al mare, dopo un po’ ci viene fame, torniamo e Papà Claudio cucina un pasto a base di pasta, pomodori e fagioli, che mangiamo con gusto per poi riuscire a rinfrancar mente e corpo. Camminiamo sulla spiaggia e sulla ciclopedonale per tre o quattro ore ma poi ci viene nuovamente fame, il mare mette appetito e ci dirigiamo verso il Ghiottone. Giulia sembra talmente felice da non sentire neanche la stanchezza dell’ora tarda. Dopo esserci rifocillati si addormenta, Mamma Valentina la imbraga nel marsupio Stokke, passeggiamo sul lungomare guardando le stelle e ascoltando il mare, incontriamo due musicisti ingaggiati per una festa privata sulla spiaggia, chiacchieriamo di musica, poi proseguiamo, torniamo e ci addormentiamo stanchissimi.


venerdì 15 giugno 2018

Cronachette di un viaggio in Italia Mentana * Francavilla al Mare


15 giugno 2018

Mentana * Francavilla al Mare

Ci svegliamo presto dopo una notte movimentata, Papà Claudio va a lavoro presto, Mamma Valentina e Giulia dormicchiano ancora un po’. Dopo varie peripezie, riusciamo a caricare la Focus e partire alla volta di Francavilla al Mare. Salutiamo Nonni Lucilla e Pietro e prendiamo l’autostrada con non poche preoccupazioni. L’Abruzzo ha deciso di accoglierci mostrandoci la sua bellezza, spesso serrata tra le sue apparenti asperità. L’emozione è leggermente placata dalla preoccupazione. Ci fermiamo per una sosta dolciumi al solito Autogrill. Giulia sopporta bene il viaggio e chiede di fermarci soltanto a pochi chilometri da Avezzano in piazzola di emergenza, per una poppata calmante prima di addormentarsi placidamente.
Le montagne esprimono una possenza di assolutezza, le colline vi si adagiano lasciando impervi spazi a spericolati uliveti e vigneti eleganti. Il mare arriva all’improvviso. Ci sistemiamo nell’appartamento e usciamo per andare a mangiare dal Ghiottone. Ci rifocilliamo e facciamo una passeggiatina al mare. Giulia sembra contenta, Mamma Valentina e Papà Claudio riescono, pian piano a rilassarsi. Torniamo nell’appartamento e riusciamo per una passeggiata sul lungomare. Facciamo amicizia con molti bambini e genitori, tutto è semplice. Camminiamo per strade e piazze, incontriamo un’insegnante in pensione e chiacchieriamo per un’oretta, ci sembra di essere su un anello verde di Saturno a discorrere tranquillamente di asteroidi, ci rendiamo sempre più conto che le persone hanno necessità di politica. Girovaghiamo ancora un po’, facciamo un giro sul lungomare dove incontriamo l’addetto alla sicurezza notturna nei lidi e torniamo, Giulia addormentata nello Stokke, Mamma Valentina e Papà Claudio stanchissimi. 

domenica 10 giugno 2018

Cronachette di un viaggio in Italia. Mentana * Tuoro sul Trasimeno * Isola Maggiore * Tuoro sul Trasimeno * Cortona * Mentana



10 giugno 2018

Mentana * Tuoro sul Trasimeno * Isola Maggiore * Tuoro sul Trasimeno * Cortona * Mentana

Ci svegliamo relativamente presto, svolgiamo alcune incombenze casalinghe, carichiamo ombrellone e attrezzatura da spiaggia sulla Ford Focus e partiamo verso il Lago Trasimeno. Giulia brontola un po’ le sue sacrosante proteste per essere su un’automobile anziché nel marsupio o sul tappeto a gattonare, poi accetta l’idea di salire sul BebéConfort ormai girato nel verso di marcia, giocherella un pochino e quindi si addormenta lasciando il tempo a Mamma Valentina di trovare gli orari del traghetto per l’Isola Maggiore. Cerchiamo di capire quale sia il porto più vicino e individuiamo Tuoro, andremo a Castiglion del Lago, che ci piace moltissimo, un’altra volta. La campagna laziale, umbra e toscana si intreccia nelle sue complesse armonie create da differenze, dettagli, semplici evidenze di modi di vivere e storie differenti, seppur intrecciate da millenni di vicinanza. Arriviamo in Val di Chiana senza intoppi, parcheggiamo la Ford Focus SW e ci dirigiamo verso il molo passando accanto ad un chioschetto che, per un motivo incomprensibile, ci dà la sensazione di familiarità, giungiamo al Parco del Sole, coi suoi totem in pietra serena, affrettiamo il passo appena vediamo all’orizzonte un’imbarcazione che sembrerebbe proprio il traghetto per le isole. L’Umbria ci accoglie nel suo verde splendore, col blu dipinto di blu del lago più esteso del Centro Italia, e un’ondata di accenti che ci emoziona ricordandoci Orvieto e l’ostetrica che ha assistito al parto. Giulia è incuriosita dal traghetto, fa subito amicizia con una bimba più grande di lei, tutta sorrisi e riccioli, sembrano emerse da qualche pubblicità. Appena sente il lievissimo rollio si aggrappa agli schienali ma sembrerebbe sopportare abbastanza bene il movimento del natante. Sbarchiamo sull’Isola Maggiore con una certa fame, vorremmo fermarci in un ristorante, entriamo, leggiamo il menù, usciamo. Facciamo il giro di bar e luoghi di ristoro e ci fermiamo in un baretto con giardino e molo privato dove Mamma Valentina e Papà Claudio mangiano ottimi panini con prosciutto e pecorino e salame. Giulia non gradisce molto il prosciutto cotto, preferisce il pane e la tetta. Incontriamo una coppia cortonese con bimbi, chiacchieriamo un po’ di gravidanza, allattamento e pannolini, tra bimbe sembrano comunicare ma senza troppa convinzione. Dopo esserci rifocillati, ci incamminiamo verso il sentiero di San Francesco, Mamma Valentina ricorda un episodio della vita del santo narrato da Ruffini, un suo professore universitario. Ci beiamo nella placida tranquillità di un paesino completamente pedonale dove l’arte si insinua fin nelle cantine. Qualcosa di folle e creativo caratterizza questo luogo, una foresta lambita dall’acqua in una regione in cui abbondano le isole di terra tra calanchi e vallate ma non c’è sbocco al mare. Giulia è stanca e affamata, ha voglia di camminare ma poi vuole tornare nella comodità del marsupio Stokke. Dopo un paio d’ore isolane riprendiamo il traghetto e incontriamo una coppia aretino-londinese, genitori di un bimbo che, appena vista Giulia, si è espresso in una serie di evoluzioni in linguaggio comprensibile soltanto ai bambini. Chiacchieriamo un po’, ognuno coi propri metri comunicativi, e ci consigliano di andare a Cortona. Evidentemente è la giornata giusta, riprendiamo la Ford Focus e ci dirigiamo verso la cittadella toscana di origine etrusca. Al parcheggio incontriamo un gruppo di romagnoli con cui parliamo di musica, viaggi, figli e nipoti, cibo. Attraversiamo la porta bifora nelle ciclopiche mura etrusche e ci inerpichiamo sulla salita, fortunatamente aiutati dal suono di tamburi e trombettisti della Giostra dell’Archidado. Arriviamo nella piazza del Teatro Signorelli e ci troviamo nel bel mezzo della contesa tra i balestrieri delle differenti contrade. I costumi sono ricchissimi con splendidi broccati, perle, cuoio e velluti per una rievocazione storica splendida. Ci soffermiamo un po’ a guardare e poi ci incamminiamo per le stradine del borgo alla ricerca di qualcosa da mangiare per Giulia, non riusciamo a trovare molto e le fette tostate Gentilini sono soltanto una goccia nell’evidente fame che sembrerebbe volersi unire a qualche accenno di nervosismo e che non riusciremo a placare fino alle sette della sera, dopo aver fatto vari tentativi. Mangiamo bene non preoccupandoci del conto nel ristorante del Teatro consigliatoci dalla coppia aretino-londinese, chiacchieriamo con turisti italo-canadesi, quindi torniamo stanchi e contenti verso Mentana, non senza una sosta in autogrill a Fabro per un’urgenza toilette di Papà Claudio.

giovedì 7 giugno 2018

Cronachette di un viaggio in Italia. Mentana * Biblioteca Casanatense * Mentana


7 giugno 2018

Mentana * Biblioteca Casanatense * Mentana

Ci svegliamo abbastanza presto, trascorriamo la giornata in modo usuale e poi decidiamo di andare ad ascoltare una conferenza presso la Biblioteca Casanatense su pedagogia e fantasia. Papà Claudio decide non proprio spontaneamente di mangiare un panino e tornare prima così da poter arrivare in tempo. Ci prepariamo e saliamo sulla Ford Focus verso Roma. Troviamo parcheggio a Circo Massimo abbastanza agevolmente. Saliamo su un autobus convinti che vi sia la biglietteria automatica a bordo, scendiamo dopo un paio di fermate e ci incamminiamo verso Piazza del Collegio Romano. Giulia è comodamente seduta nello Stokke e fa la sua poppata mentre Mamma Valentina cerca di camminare a passo svelto. Papà Claudio è convinto che l’ingresso della biblioteca sia lo stesso dell’Insula Sapientiae e ci dirigiamo verso Piazza della Minerva salvo poi tornare indietro. Cerchiamo di passare attraverso la chiesa ma la porta sul retro è chiusa e dobbiamo ripercorrere la strada che avevamo già fatto. Arriviamo all’ingresso della Biblioteca Crociera e finalmente ritroviamo l’ingresso che stavamo cercando. La biblioteca è splendida, la conferenza così così. Giulia attira l’attenzione di pubblico e relatori e chiacchiera a suo modo con un novenne. Usciamo passando per il Campidoglio e godiamo la bellezza della visuale sui Fori dalla collina Tarpea. Al Circo Massimo ci sono le prove generali di un concerto con la musica del Gladiatore, non ci fermiamo ma proseguiamo, riprendiamo la Ford Focus e torniamo a Mentana.

lunedì 4 giugno 2018

Cronachette di un viaggio in Italia. Mentana * Rieti * Mentana


4 giugno 2018

Mentana * Rieti * Mentana

Ci svegliamo alla solita ora, trascorriamo la giornata in modo usuale e nel pomeriggio decidiamo di andare a fare un giro da qualche parte, optiamo per Rieti. La Sabina, romana e reatina, dischiudono valli brevi e ondose montagnole, punteggiate di ulivi, vigneti, alberi in pieno germoglio e disseminate di ginestre selvatiche che incorniciano con i loro vivaci contrasti i borghi incastellati e i paesini tipici della zona. Arriviamo a Rieti senza troppi intoppi, parcheggiamo accanto al Monumento alla Lira, l’aria è frescolina e cerchiamo di acquistare un paio di calzini per Giulia ma è ora di chiusura e l’unico negozio aperto, di giocattoli, ha scarpine non adatte alla bisogna. Guardiamo il Ponte Romano, ci incuriosisce un gruppetto di cigni e quella che a noi pare la nuova illuminazione. Ci affrettiamo sul corso principale, è ora di cena, forse c’è un festival dello sport, e cerchiamo ristoro in una trattoria storica della cittadella, usciamo delusi per il cibo e incuriositi da un gruppo di austriaci in tenuta sportiva. Ci incamminiamo verso il lungofiume, percorriamo la ciclopedonale, ci addentriamo nella città vecchia, tra vicoli e vicoletti, un locale ci incuriosisce, ci fa pensare molto all’Austria. Dev’essere giornata, anche il clima è piuttosto frizzantino e il Terminillo protegge aguzzo la città. Papà Claudio incontra una persona che conosce, parlano di musica, è un po’ troppo umido per fermarci lì, riprendiamo la Focus non senza aver fatto una piccola sosta in una pizzeria a taglio dove eravamo stati qualche mese fa. Mamma Valentina si rifocilla con un pezzetto di margherita e ripartiamo alla volta di Mentana.