28 dicembre 2021
Mentana * Capena * Mentana
Ci svegliamo pigri, intontit* dalla quarantena e dal lutto.
Abbiamo saputo della positività dal servizio di nettezza urbana. Salute Lazio
ci fa capire che conta di più un sacchetto di immondizia che una persona fisica.
Gli improperi e le offese ci affiorano alle labbra. L’appuntamento è alle 12,
saliamo sulla Ford Focus SW che avrebbe bisogno di una pulita e di una aggiustatina.
Ci premuriamo di portare uno spuntino, tè caldo, acqua, nel caso dovessimo
attendere una mezzoretta. Dobbiamo mettere benzina. Entriamo nel panico: potremo
scendere dall’automobile? Optiamo per il self-service. Papà Claudio si disinfetta
le mani prima e dopo aver rifornito la Ford Focus SW di carburante, giungiamo
nel luogo stabilito, lì dove un tempo andavamo a guardare il dirigibile, con
qualche minuto di anticipo. “C’è un’attesa di circa tre orette”, ci informa
flemmatico un addetto alla sicurezza tuttofare che poco dopo vedremo impegnato
con cavetti e motori per far ripartire, anche con il nostro aiuto, l’ennesima
automobile con la batteria scarica. Tre ore senza cibo, acqua, bagno,
possibilità di procacciarci i beni di prima necessità. Cerchiamo su internet chi
faccia consegna a domicilio, nessuno nelle vicinanze. Lo spuntino basta appena
per sfamare Giulia. Nonna Lucilla non può venirci in aiuto. È già tanto che riesca
a guidare e non piangere tutto il giorno. Usciamo dall’automobile. L’aria sul
viso ci stupisce, cerchiamo un contatto umano, a distanza per carità. Giulia dice:
“Mamma voglio giocare”. Le lacrime si fermano in un sorriso rassicurante. “Certo
amore, guarda, ci sono delle bambine”. Andiamo a conoscerle. Rientriamo in
automobile. Pochi minuti di socialità, anche il paesaggio industriale punteggiato
di pecorelle, cani pastori e storni, con i Lucretili di fronte ci pare
idilliacamente bucolico. Dopo la tortura del tampone possiamo finalmente
tornare verso Mentana, nella tana in cui trascorreremo la quarantena. Sperando
che questa volta le risposte arriveranno.