lunedì 24 aprile 2023

Cronachette di un viaggio in Italia Tusa * Fiumara d’arte * Milazzo * Salerno * Mentana

 

24 aprile 2023

 

Tusa * Fiumara d’arte * Milazzo * Salerno * Mentana

 

Ci svegliamo poco dopo l’alba. Il sole saltella sulle casette compatte illuminando la baia. Prepariamo e carichiamo la Ford Focus SW e ci dirigiamo verso la marina, facciamo colazione in un bar del paese con dolcetti caldi di ricotta e gelato, poi andiamo verso la marina e il quartier generale di Antonio Presti, con cui abbiamo la possibilità di fare una chiacchierata con intermezzo degno di Frittole. L’incontro è potente. Decidiamo di non andare a Librino ma di partire subito, giusto una sosta a Milazzo. La Sicilia ci saluta con un sorriso brusco e luminoso. Attraversiamo la Calabria senza fermarci, una breve sosta a Salerno e siamo a Mentana, stanchi, colmi di bellezza e senza denari, spiumati come polletti.

domenica 23 aprile 2023

Cronachette di un viaggio in Italia. Tusa * Monreale * Piana degli Albanesi * Altofonte * Bagheria * Tusa * Fiumara d’arte

 

23 aprile 2023

                                                                                              

Tusa * Monreale * Piana degli Albanesi * Altofonte * Bagheria * Tusa * Fiumara d’arte

 

Ci svegliamo poco dopo l’alba. Dalla finestra si sente il rumore del mare. Passando per la splendida costiera arriviamo a Monreale, in alcuni punti il confine qui solitamente netto tra cielo e mare si confonde grazie a nuvolette gentili che si arrovellano sull’orizzonte. Attraversiamo luoghi della storia, emozionandoci. Monreale è spettacolare, con la sua piazza in cui si coltiva la tradizione dell’elegante circolo culturale ottocentesco, la cattedrale è maestosa. Piana degli Albanesi ci accoglie con la festa per San Giorgio, la banda che suona ritmi noti mescolati a sonorità arcaiche che portano con sé echi adriatici, i costumi. Acquistiamo i famosi cannoli e altre squisitezze, spendendo una cifra esagerata ma tant’è. Altofonte ci accoglie nella sua intimità familiare e nella frescura del parco. Riprendiamo la strada dopo un lungo pranzo. Palermo non è la città di questo viaggio e non riusciamo a vedere i pupi di Mimmo Cuticchio ma ci colmiamo gli occhi di arte nel museo Guttuso, in una villa di rara bellezza a Bagheria. Torniamo verso Tusa che ci delizia con un tramonto sul mare tra i massi e uno spicchietto di luna che culla Venere tra le torri e gli edifici del paese. Fiumara d’arte ci accoglie nel suo ventre eretico e finalmente calde lacrime di chi sente di essere parte finalmente di quel gruppo, di quella famiglia di pensiero tanto a lungo cercata sgorgano senza paura. Chiacchieriamo di musica, arte, politica, storia e vita e torniamo nell’appartamentino, dove mangiamo e ci addormentiamo quasi subito.

sabato 22 aprile 2023

Cronachette di un viaggio in Italia * Tusa * Fiumara d’arte La materia poteva non esserci * Pettineo * Fiumara d’arte Museo domestico * Fiumara d’arte Labirinto di Arianna * Castel di Lucio * Fiumara d’arte Una curva gettata alle spalle del tempo * Pettineo * Tusa * Palermo * Cefalù * Tusa

 

22 aprile 2023

 

Tusa * Fiumara d’arte La materia poteva non esserci * Pettineo * Fiumara d’arte Museo domestico * Fiumara d’arte Labirinto di Arianna * Castel di Lucio * Fiumara d’arte Una curva gettata alle spalle del tempo * Pettineo * Tusa * Palermo * Cefalù * Tusa

 

Ci svegliamo all’alba. Il sole emerge sbrigativo dal mare, definendo i contorni del borgo marinaresco nel delicato equilibrio tra il cielo e il mare. Ci prepariamo lentamente, con un po’ di pigrizia. Saliamo sulla Ford Focus SW, ora ben impolverata, e andiamo verso il labirinto. Sulla strada cerchiamo di visitare La materia poteva non esserci ma l’ingresso è chiuso da un cancellaccio di ferraglia. Ci fermiamo comunque in contemplazione. A Pettineo posteggiamo vicino ai ruderi del castello e ci incamminiamo tra i vicoli. In un bar nella piazza ci indicano dove andare a fare una colazione coi fiocchi. Sul corso assaggiamo bocconi di quella Sicilia che sa incantare e genera la nostalgia della gioia presente. Incontriamo un vigile gentile che ci fa visitare il bellissimo museo domestico e una splendida officina del padre maniscalco con tanto di mantice e mola in pietra. Proseguiamo dopo una bella chiacchierata e dunque arriviamo al labirinto tra fioriture effimeramente barocche. Tutto è perfetto. A metà del labirinto arriva la chiamata del vigile gentile che ci ha raccolto quattro limoni a suo dire, cioè una cassetta bella grande di limoni e arance. Attraversiamo velocemente Castel di Lucio e poi ci ritroviamo al Roxy Bar di Pettineo. La curva gettata alle spalle del tempo non ci appassiona. Proseguiamo verso Tusa e dunque andiamo a Palermo, che ci respinge e ci stressa immensamente, anche se non possiamo non godere della bellezza del Teatro Massimo. Fortunatamente ci dirigiamo verso la casa di parenti, fuori città, in luoghi tranquilli e rilassanti. Ci ritroviamo in una dimensione di famiglia, certamente piacevole, quindi riprendiamo per Cefalù ma uscire dal groviglio di traffico palermitano è cosa complessa. Cefalù ci piace ma ci spennano in un ristorantino e il paesino è terribilmente turistico e caro. Torniamo con un po’ di stanchezza a Tusa.

venerdì 21 aprile 2023

Cronachette di un viaggio in Italia. Mentana * Lagonegro * Messina * Aci Reale * Aci Trezza * Crateri Silvestri * Paternò * Agira * Nicosia * Castel di Tusa * Santo Stefano di Camastra * Fiumara d’arte 38mo parallelo * Fiumara d’arte Energia mediterranea Motta d’Affermo * Castel di Tusa

 

20 e 21 aprile 2023

 

Mentana * Lagonegro * Messina * Aci Reale * Aci Trezza * Crateri Silvestri * Paternò * Agira * Nicosia * Castel di Tusa * Santo Stefano di Camastra * Fiumara d’arte 38mo parallelo * Fiumara d’arte Energia mediterranea Motta d’Affermo * Castel di Tusa

 

Ci svegliamo in orari diversi. Svolgiamo faccende mentanesi e poi carichiamo la Ford Focus SW e partiamo verso la Sicilia. Il Vesuvio ci saluta con un guizzo di nuvolosità soleggiata. Ci fermiamo a mangiare a Lagonegro, una pizzeria improbabile che ci fa presagire i gusti del Sud. Viaggiamo di notte e Orione per un po’ ci accompagna. Gli asterismi nel cielo non inquinato si distinguono in modo emozionante. Dall’autostrada deviamo verso la Litoranea ma forse sbagliamo strada. Ci ritroviamo a passare tra paesi dormienti di cui si riesce appena ad intravedere una bellezza mediterranea. Il porto di Gioia Tauro così, in notturna, deserto e moderno come una stazione di lancio impressiona. Non si può dire che sia una cattedrale nel deserto perché non è il deserto quello in cui è inserito questo che presto sarà archeologia industriale bensì un luogo traboccante di natura. La Calabria ci fa arrabbiare: uno scrigno chiuso con lucchetti forse inestricabili. Arriviamo a Villa San Giovanni senza la possibilità di una colazione, che facciamo sul Caronte, il traghetto che ci porta verso il paradiso terrestre. A Messina veniamo accolti dalla Svizzera del Sud con affetto e gentilezza, un risveglio piacevole che subito ben ci predispone. Decidiamo di andare verso Taormina, bellissima, lussuosa e addormentata, velocemente ci spostiamo verso la costa dei Ciclopi, ad Aci Reale un caffè e il barocco siciliano ci danno nuova energia. Ad Aci Trezza ci accoccoliamo nella meditazione di un mare agitato che quasi ci respinge e ci sospinge verso i Crateri Silvestri. Poche ore dopo lì si sarebbe generato un terremoto. Ringraziamo idealmente il piccolo Aci, l’amata Galatea e i Ciclopi. Ridiamo per la teatralità naturale della cultura siciliana, che amiamo moltissimo. Un signore ha un volto costernato, segnato dalla costernazione. Gli occhi ridenti come il luccichio del mare. Pare voler dire: sono costernato, ho provato con tutto me stesso ad essere costernato di vivere in paradiso ma non ci posso fare niente, la felicità mi pervade comunque. I colori primari, giallo, blu, rosso, cui si aggiungono il verde, il nero e il bianco ci accolgono, tanto per spiegarci velocemente che qui troveremo l’essenza di qualcosa che al momento non riusciamo a definire. La Sicilia è una regione che ama, talvolta, parlare in modo schietto: questo non sarà soltanto un viaggio di turismo, bensì di consapevolezza e conoscenza. L’Etna parzialmente innevato, col suo rosso, bianco e nero è una esperienza potente che ben ci predispone a nuove avventure. Lì c’è un pastore con una pecorella, non possiamo non pensare ad Aci. E in modo avventuroso ci troviamo nel bel mezzo di un quadro, dipinto in modo supremo ed eternamente cangiante nella sua stabilità in cui prevale il colore giallo. Ad Agira scopriamo la Magna Grecia e la sublime armonia dei sapori che rasenta la perfezione. Il perderci ci porta ad esperire e conoscere. Tutto è giusto in questo viaggio, tranne la disarmonia tra noi, che purtroppo è ormai il peggiore dei nostri nemici, quel mostro che ci ferisce, quello che forse mai riusciremo a sconfiggere. Ci troviamo dunque a Nicosia, il paese delle cento chiese, chiuse. Proseguiamo, non è nei luoghi di culto delle religioni codificate che troveremo la nostra spiritualità. Il verde dei Nebrodi ci attutisce l’impatto col blu che forse sarebbe troppo per i nostri occhi affaticati, le nostre preoccupazioni non ancora completamente abbandonate, piccolezze nell’immensità del bello che però ci fanno essere parte di questa grande meraviglia del vivere. A Santo Stefano di Camastra camminiamo nell’arte e nei suoi mestieri. A Fiumara d’arte abbiamo esperienze di puro misticismo. Inutile descriverle per la loro naturale intimità. Torniamo a Castel di Tusa, immersi nell’energia primaria.