lunedì 31 dicembre 2018

Cronachette di un viaggio in Italia. Impruneta * Firenze * Colle Val d’Elsa * Mentana


31 dicembre 2018

Impruneta * Firenze * Colle Val d’Elsa * Mentana

Ci svegliamo prima dell’alba, facciamo la doccia, ci prepariamo, andiamo a fare un’ottima colazione nel ristorante dell’albergo, che ci rimette in armonia con la Toscana, nonostante permanga la sensazione di aver pagato un prezzo eccessivo per l’alloggio. Nella sala colazione Giulia incontra i bimbi con cui aveva fatto amicizia ieri e altri bimbi con cui interagisce immediatamente nonostante sia evidentemente assonnata. Carichiamo sulla Focus le Samsonite, il Cam Curvi, le borse Decathlon e andiamo a parcheggiare dalle parti di Scandicci, a Villa Costanza, un parcheggio molto comodo per raggiungere il centro di Firenze con un tram molto frequente. Passeggiamo per le vie di Firenze un po’ troppo affollate per i nostri gusti, facciamo uno spuntino in un bar in cui facciamo solitamente tappa fissa, il latte macchiato è sempre squisito ma per il resto ci delude un po’. Giulia non è felice per niente di stare in mezzo a tanta gente e comunica il suo disagio in vari modi, principalmente strillando e contorcendosi sul Cam Curvi. Non è la nostra giornata fiorentina, la città, splendida e meravigliosa come sempre, ci appare un po’ scostante e complicata. Dopo qualche altro giro torniamo decisamente verso la Focus SW, Mamma Valentina ammette pubblicamente che, per una volta e inspiegabilmente, Papà Claudio potrebbe anche aver avuto ragione nell’affermare che Firenze non è la nostra città oggi. Ripartiamo, ci fermiamo a Colle Val d’Elsa per una pausa tecnica, dunque riprendiamo la strada di casa, con la Toscana, l’Umbria e il Lazio che ci ammaliano per la loro bellezza a dimensione umana. Arriviamo infine a Mentana.

domenica 30 dicembre 2018

Conachette di un viaggio in Italia: Casalecchio di Reno * Bologna * San Pietro Terme * Borgo Tossignano * Appennino Tosco Romagnolo * Impruneta


30 dicembre 2018

Casalecchio di Reno * Bologna * San Pietro Terme * Borgo Tossignano * Appennino Tosco Romagnolo * Impruneta

Ci svegliamo intorno alle sette, ci prepariamo, facciamo colazione in albergo e carichiamo i bagagli sulla Ford Focus, diretti a Bologna, con la voglia di restare nella città rossa. Parcheggiamo non senza difficoltà e all’inizio cominciamo a guardare i prezzi delle case, così per curiosità. Facciamo un giro per il centro, splendido, visitiamo alcune chiese meravigliose e, dopo neanche due ore ripartiamo, diretti verso il mare, sulla via Emilia. Ci fermiamo a San Pietro Terme, cerchiamo invano lo stabilimento termale e parcheggiamo per una sosta davanti alle fonti dell’acqua fegatella. Trascorriamo nel parco pubblico alcune ore, Giulia fa subito amicizia con alcuni bambini e gioca per un po’ con Elena e Thomas. Ripartiamo con l’intento di andare a Faenza ma giriamo prima, verso gli Appennini: sentiamo il bisogno di natura meno ‘addomesticata’ dall’uomo. A Borgo Tossignano troviamo Le voglie, un bar pasticceria rosticceria dove ci rifocilliamo di buon cibo prima di ripartire. Nel bel mezzo degli Appennini Papà Claudio si accorge che non funzionano ben due fari della Ford Focus, la strada è stretta, piena di curve, nel bel mezzo delle montagne, non scorgiamo altro che qualche casetta sparuta, di pietra e neanche illuminata. Sicuramente, anche a voler bussare, non avrebbero potuto certamente darci delle lampadine. Il tramonto ci sorprende e la notte, piena di stelle ci fa pensare alla canzone di Battisti, fortunatamente gli abbaglianti funzionano. Proseguiamo con le doppie frecce sulla strada buia, piena di curve, alberi e priva di centri abitati, cerchiamo un approdo sicuro a Firenzuola ma niente, è domenica non ci sono meccanici aperti, ovviamente. Quasi all’imbocco dell’autostrada riusciamo finalmente a trovare un distributore che ha le lampadine, ovviamente almeno al doppio del prezzo corrente ma insomma. Papà Claudio sistema le luci mentre Mamma Valentina allatta Giulia e ripartiamo. Andando verso Siena ci troviamo dunque ad Impruneta e lì troviamo da dormire in una struttura della CGIL ad un prezzo esorbitante per il tipo di alloggio. Mangiamo bene nel ristorante interno e Giulia fa amicizia con i bambini, Mia, Sascha, Giulia, Anna e Gaia. Ci addormentiamo stanchi, nervosi ma ritemprati da una buona cena.




sabato 29 dicembre 2018

Cronachette di un viaggio in Italia. Desenzano del Garda * Reggio Emilia * Bologna * Casalecchio di Reno



29 dicembre 2018

Desenzano del Garda * Reggio Emilia * Bologna * Casalecchio di Reno

Ci svegliamo prima del sorgere del sole e abbiamo modo di ammirare l’alba sul Lago di Garda in tutto il suo splendore. Prepariamo la colazione, mangiamo e ci riaddormentiamo. Ci alziamo pigramente, carichiamo i bagagli sulla Ford Focus, cerchiamo di recuperare i soldi del biglietto non utilizzato nelle terme di Colà Lazise e ce ne andiamo via, verso Mantova o Modena. Decidiamo lungo la strada di andare a Parma ma desistiamo dall’intento perché c’è la partita Parma – Roma e non abbiamo molta intenzione di trovarci nel bel mezzo di tafferugli tra tifoserie. Mangiamo a Reggio Emilia, dove veniamo accolti da una persona che ci indica molto gentilmente i punti di interesse della città. Ci riempiamo lo stomaco di cibo ottimo che non riusciremo a digerire fino alla sera tardi. C’è qualcosa di bello ed accogliente nella cittadina emiliana ma tutto sembra un po’ troppo rilassato, tranquillo. Proseguiamo dunque il nostro viaggio attraverso la Pianura Padana, percorriamo la Via Emilia, luogo di narrazioni, di balli, invenzioni, musica, cibo e canzoni dove si fa fatica a scorgere uccelli o nidi di volatili. Notiamo che il sistema di controllo delle acque è ancora quello inventato da Leonardo da Vinci e ci meravigliamo per la sua genialità: a distanza di secoli il suo sistema è ancora il più efficace, le sue intuizioni ingegneristiche sono ancora talmente innovative e funzionali da resistere ed essere insuperate ed insuperabili, mai obsolete. Forse è proprio nella costante attualità delle sue invenzioni, un misto di senso pratico e ingegnosità degna di un semidio mitologico, che risiede il segreto della genialità leonardesca. Man mano che ci avviciniamo a Bologna, e agli Appennini, cominciamo a rivedere qualche elemento faunistico, un paio di cicogne, qualche upupa, addirittura un falco o due, piccioni e qualche uccellino piccino, forse passeracei o simili, sparuti gruppuscoli di paperelle. Vedere distese così vaste di campi irrigati da fiumi, canali e ruscelli, fondamentalmente senza uccelli ci impressiona sempre molto negativamente, così come, ovviamente ci fanno inorridire le stalle perfettamente ordinate da cui le mucche non possono, evidentemente, mai uscire.
Troviamo un parcheggio piuttosto caro a Bologna che ci incanta con la sua bellezza ridondante, non fastidiosa nonostante la mole di persone che ne affolla le vie.
Mamma Valentina la trova semplicemente bellissima, Papà Claudio non può negare l’evidenza e Giulia è alquanto combattuta tra il piacere di scoprire luoghi nuovi e diversi e i fastidi del viaggio. Incontriamo un gruppetto di mentanesi, ci scaldiamo in un caffè e proseguiamo verso l’albergo, piuttosto gradevole, almeno all’apparenza, anche se la camera è piccolina, prenotato, tramite booking.com con la carta di credito di Mamma Valentina dal servizio turistico della città di Bologna.

venerdì 28 dicembre 2018

Cronachette di un viaggio in Italia. Desenzano del Garda * Verona * Terme di Colà Lazise * Desenzano del Garda


28 dicembre 2018

Desenzano del Garda * Verona * Terme di Colà Lazise * Desenzano del Garda

Ci svegliamo prima dell’alba, che ci sorprende nella sua bellezza lacustre. Facciamo colazione poi Papà Claudio e Giulia si riaddormentano fino ad oltre le dieci. Chiediamo alla reception dell’albergo di poter rimanere un giorno in più e continuiamo a pigrare. A metà mattinata carichiamo sulla Ford Focus il Cam Curvi, libri sonori, il beauty Samsonite, diamo una sommaria pulita con l’aspirapolvere da viaggio Goodyear rimandando un bel lavaggio a quando avremo riattraversato la Pianura Padana e la sua nube di nero smog travestito da fumo bianco e immacolato. Arriviamo a Verona, dopo una sosta benzina, Decathlon e supermarket, giusto in tempo per pranzo, facciamo una sosta nella Bottega della Gina, gironzoliamo velocemente tra le vie del centro, la sensazione della somiglianza con Roma ci infastidisce questa volta per cui ci affrettiamo ad andare alle Terme di Lazise Colà che ci piacciono un po’ meno delle altre volte. Giulia si diverte tantissimo a sguazzare, Mamma Valentina e Papà Claudio si rilassano. Torniamo a Desenzano stanchi e con la bellezza dell’alba di stamane ancora negli occhi. Le immagini del sole che sorge dalle acque e quella delle strapiombanti scogliere del lato lombardo e trentino saranno probabilmente le più emozionanti di questa tanto variegata area d’Italia. Arriviamo al castello, mangiamo, e ci addormentiamo.

giovedì 27 dicembre 2018

Cronachette di un viaggio in Italia. Desenzano del Garda


27 dicembre 2018

Desenzano del Garda

Ci svegliamo intorno alle otto, svolgiamo alcune faccende, ci prepariamo e usciamo a fare una passeggiatina a piedi. Mamma Valentina e Papà Claudio si alternano a spingere Giulia infagottata nella sua tuta da sci Decathlon sul Cam Curvi. La giornata è splendida, soleggiata, senza vento e con un’aria frizzantina che stimola a camminare a passo svelto ma non troppo. Incontriamo il castellano, ci salutiamo dopo aver fatto un giretto nello splendido giardino con piscina infinity e visuale quasi a 360° sul Lago di Garda. Chiacchieriamo di politica, viaggi e questioni varie, dunque ci salutiamo e ci incamminiamo. Prima di uscire dalla villa cinquecentesca con cappellina privata incontriamo il mastro giardiniere, che sembra comprendere un linguaggio arcaico, senza bisogno di troppe parole. Raggiungiamo agevolmente il lungolago, ci fermiamo in un tabacchi per ricaricare i telefonini, in un’edicola per acquistare la Settimana Enigmistica, in un paio di forni per pane, pizza – si fa per dire – pretzel, gnocchi e altre cibarie. Il lago è molto grande, Desenzano alquanto vivibile, le montagne tutt’intorno dialogano col cielo e battibeccano con le nuvolette. Gli uccelli in questa parte della Lombardia non sono scomparsi, l’acqua è limpida e l’aria sembra alquanto respirabile. Tutto è ben tenuto e curato, le casette colorate, i viali con le pietre lacustri. Nel duomo ammiriamo l’Ultima cena di Tiepolo, nascosta da una porta a vetri in una cappella dedicata soltanto alla preghiera, usciamo e Giulia fa subito amicizia con una bimba più grande di lei, che salutiamo, dunque ci dedichiamo all’ozio bighellonante da turisti, con ritmi da bradipo. Arriviamo al castello, che ci incuriosisce alquanto perché fu una sorta di castrum durante le invasioni barbariche all’interno del quale si rifugiarono abitanti, bottegai e signorotti locali creando un microcosmo in cui, presumibilmente, l’organizzazione economico e sociale era piuttosto differente sia da quella romana che da quella rinascimentale. Raggiungiamo il negozio Natura Sì dove acquistiamo generi alimentari, dunque ci fermiamo in un baretto per far mangiare un piatto di pollo e riso con curry a Giulia e per scaldare via il freddo con latte e tè caldo. Una volta rifocillati, ci incamminiamo per la strada intrapresa precedentemente e ci fermiamo in una gelateria, peraltro piuttosto buona, in cui Giulia esprime tutta la sua felicità per un gelatino al cioccolato, rigorosamente fondente, con cui riesce a sporcarsi maglione, tuta, mani, per non parlar del viso e del collo. Fa subito amicizia facendo innamorare chiunque, al suo solito. Usciamo e canticchiando si addormenta tra le braccia di Papà Claudio, orgogliosissimo. Mamma Valentina e Papà Claudio posizionano Giulia sul Cam Curvi e proseguiamo la passeggiatina fino ad arrivare al Castello Belvedere. Trascorriamo la serata nell’appartamento, stanchi e rilassati.

mercoledì 26 dicembre 2018

Cronachette di un viaggio in Italia. Bergamo * Gardesana * Valle del Sarca * Trento * Desenzano del Garda


26 dicembre 2018

Bergamo * Gardesana * Valle del Sarca * Trento * Desenzano del Garda

Ci svegliamo intorno alle otto, pigramente. Ci laviamo, vestiamo, facciamo una colazione molto sostanziosa, svolgiamo alcune faccende, quindi diamo una rassettata all’appartamento. Papà Claudio va a riprendere la Ford Focus parcheggiata vicino allo stadio dove si svolgerà in giornata una partita di calcio, la parcheggia momentaneamente davanti alla chiesa di Sant’Alessandro della Croce cui ci siamo ormai affezionati e carica Samsonite, libretti sonori, borse Decathlon, tastiera, Cam Curvi e tutto il necessario. Usciamo a malincuore, Mamma Valentina e Giulia vanno a visitare la chiesa, molto bella, con altari in marmi policromi nelle cappelle laterali e dipinti pregevoli e partiamo. La tanto agognata fetta di panettone da Cavour, ahimè, salta. Giriamo un po’ a vuoto verso la Val Brembana, Mamma Valentina ha idee un po’ balzane per quanto concerne le strade da percorrere, fortunatamente Papà Claudio ha un senso dell’orientamento più spiccato. Ci dirigiamo dunque verso Est, dalle parti di Brescia deviamo verso Nord. Arriviamo sulla Gardesana, dopo una serie di soste intermedie, Giulia si addormenta e percorriamo una strada che a noi pare pericolosissima e decisamente poco agevole, con un susseguirsi di angusti tunnel scavati nella roccia con curve e doppio senso di marcia, senza corsia di emergenza né illuminazione sufficiente. Conveniamo che ne vale la pena per la bellezza e la panoramicità della via, dov’è anche situata una delle più fotografate piste ciclopedonali d’Europa. Attraversiamo senza fermarci il litorale di Salò, fino a Limone del Garda. Ogni paesino è diverso e bellissimo ma Mamma Valentina non riesce a non associare quei nomi ad alcune tra le più sanguinose e nere pagine della storia patria. Le viene un gran desiderio, anzi, di chiamare Gianluca e si accorge che i totalitarismi sono tanto più pericolosi in quanto generano reazioni opposte e contrarie ma, fondamentalmente, identiche, dunque si rende conto di quanto il gruppo del Manifesto di Ventotene e gli oppositori democratici ai regimi siano da ammirare e ricordare in quanto al coraggio eroico della resistenza hanno sempre unito anche la resistenza alle tentazioni, immediate e fortissime, dell’opposizione mediante l’adesione ad altri totalitarismi, altrettanto atroci e disumani, distruttivi e lesivi della dignità non soltanto delle persone che hanno la sventura di vivere in quei periodi ma anche di tutte coloro che hanno, nel corso di secoli e millenni di storia, portato alla progressione, mazzinianamente pensando, dell’Umanità nel suo complesso. Tralasciando le considerazioni politiche, quel lato del Lago di Garda è di una bellezza pressoché ineguagliabile. Giungiamo attraverso la Valle del Sarca a Trento, città che ci accoglie con uno splendido mercatino di Natale ma che, questa volta, insolitamente, non ci accoglie, bensì ci respinge con cortesia. Riprendiamo il viaggio e troviamo nuovamente alloggio nel Castello Belvedere di Desenzano del Garda.


martedì 25 dicembre 2018

Cronachette di un viaggio in Italia. Bergamo


25 dicembre 2018

Bergamo

Ci svegliamo intorno alle sette e mezza, la chiesa di Sant’Alessandro della Croce, proprio di fronte alla finestra dell’appartamento in cui alloggiamo, è allegramente aperta per i festeggiamenti natalizi. Svolgiamo alcune faccende domestiche poi andiamo ad acquistare alcuni generi alimentari nella bottega quasi antistante il portone d’ingresso dello stabile, un palazzo d’epoca in una zona a metà strada tra la città alta e Bergamo bassa. Ci coccoliamo con una colazione indimenticabile da Cavour, poi proseguiamo verso il duomo, ci lasciamo cullare dall’aria di festa, adeguandoci un po’ ai costumi locali. Individuiamo una gastronomia storica e ci lasciamo tentare dalla tradizione natalizia locale, acquistiamo prelibatezze e tipicità, poi torniamo verso Cavour per qualche dolcetto e ripercorriamo la strada a ritroso verso l’appartamento. Il belvedere di Bergamo ci incuriosisce e più scopriamo questa città lombarda, più ci piace. La qualità della vita è evidentemente piuttosto alta e anche le suddivisioni in classi sociali sono piuttosto evidenti. Non vi è mescolanza tra le persone, ognuno sa il fatto suo e procede per una strada che sembra definita da generazioni, sempre con l’intento di migliorare, senza dare troppo nell’occhio, con un sobrio sfoggio di sfarzi e misurati fasti. Entriamo appieno nella girandola bergamasca che talvolta sembra un teatro a cielo aperto. Da sopra i tetti e i campanili statuari personaggi, santi, eroi, dirigono un’orchestra di campane o di persone che si muovono quasi al ritmo di una danza civica che par voler dimostrare l’essenza stessa della cittadinanza. Bergamo, seppur con le più che evidenti e fortemente palesate divisioni, sembrerebbe esprimere quel senso civico dell’Italia di campanili e bande, degli incontri in piazza, della provincia che ama le sue ritualità, dalla camminata sul corso principale agli incontri più o meno cordiali di gruppi di persone che trovano tra le mura, nelle chiese, nelle librerie e nelle biblioteche, nei caffè e nella dignità della sapienza artigiana, la propria ragion d’essere. Mangiamo e usciamo nuovamente alla ricerca di pannolini, scoprendo un’altra parte della città, ci fermiamo nella piazza principale della città alta dopo aver ampiamente smaltito le calorie in più. Giulia chiede il seno, Mamma Valentina la allatta fino a che si addormenta, torniamo pigramente verso l’appartamento, rilassandoci e trascorriamo il tardo pomeriggio e la sera in casa.

lunedì 24 dicembre 2018

Cronachette di un viaggio in Italia. Desenzano del Garda * Torino * Bergamo


24 dicembre 2018

Desenzano del Garda * Torino * Bergamo

Ci svegliamo nella brumosa bellezza del Lago di Garda, all’interno di un comodissimo appartamento moderno sito in una villa cinquecentesca bellissima, con un giardino all’italiana tenuto benissimo e Papà Claudio propone di spostarci perché pensa che sul Lago di Garda non ci sia niente da fare. Prepariamo i bagagli, paghiamo e carichiamo tutto sulla Ford Focus. Mamma Valentina insiste per vedere il castello di Desenzano ma proseguiamo. Riusciamo almeno a fare rifornimento di cibo presso un negozio NaturaSì. Proseguiamo il nostro viaggio, Giulia dorme e ci dirigiamo verso Torino, ornata da montagne che tanto fanno pensare alla descrizione manzoniana delle vette intorno al lombardo Lago di Como ‘cime ineguali, note a chi è cresciuto tra voi’. Arriviamo nella città di Savoia e Agnelli, non ci fermiamo ma torniamo indietro, andiamo verso Venaria ma è chiusa. La città ci sembra lorda, strati di inquinamento accumulati su palazzi in cui lunghe tende coprono terrazzini e finestre. Mamma Valentina ha la sensazione di catafalchi e si arrabbia con Garibaldi: come può aver pensato che i Savoia avrebbero potuto governare un Paese meraviglioso quale è l’Italia? Non senza soste in Autogrill e Chef Express giungiamo a Bergamo e troviamo un posto per dormire in una via centrale e in un appartamento che incontra i gusti di Mamma Valentina e Papà Claudio. La Città de’ Mille ci accoglie con scampanii, lucette, messa cantata nel duomo, vin brulè preparato dagli alpini della Città Alta, baretti e una pasticceria, Cavour, che svolge una incredibile missione diplomatica rimettendoci in pace con l’universo e con noi stessi dopo una giornata che aveva messo a durissima prova un rapporto d’amore che aveva resistito alla lontananza e a tante difficoltà ma stava scricchiolando sotto il peso di una insostenibile volgarità. Ci addormentiamo felici nel lettone tra morbidissime lenzuola, cullati da gradi tele che ricopiano fedelmente quadri d’autore.

domenica 23 dicembre 2018

Cronachette di un viaggio in Italia. Dolo * Venezia * Desenzano del Garda


23 dicembre 2018

Dolo * Venezia * Desenzano del Garda

Ci svegliamo in una mattina nebbiosa, cerchiamo di fare il bagnetto a Giulia che rischia di scivolare nella vasca antica, il giardino è di una bellezza incantevole. Scendiamo nella sala ristorante per la colazione e, dopo qualche perplessità, decidiamo di caricare i bagagli sulla Ford Focus e partire. Giulia suona un po’ lo Yamaha nell’ingresso, facciamo il check-out. Mentre Papà Claudio carica la station wagon, Mamma Valentina allatta Giulia nel sontuoso ingresso della residenza estiva di una nobile famiglia veneziana, dove anche il Doge soggiornò in quegli ultimi decenni in cui l’Italia era ancora divisa e si preparava alla difficile transizione verso la repubblica democratica, un passaggio che ancor oggi, o forse soprattutto in questo momento storico, sembrerebbe ben lungi dall’essere effettivo, ma forse le apparenze ingannano e le maschere celano volti antichi e nuove virtù. La riva del Brenta è un susseguirsi di splendide ville venete, più o meno ben tenute, che sembrano voler raccontare storie decadenti o esercitare una forma di resistenza all’industria pesante che circonda la bellezza raffinata di questi luoghi con una dirompente violenza inquinante. Le statue e la cura con cui vengono tenuti i giardini di questi baluardi della meravigliosa tradizione artistica e artigiana italiana, i vetri che illuminano affreschi e porticati, le finestre spesse di legno buono, con maniglie indistruttibili, i pavimenti e i parquet incorruttibili perché cesellati con maestria e sapienza sembrano gridare all’intera umanità: basta inquinare, cerchiamo di ritrovare la capacità di amare la bellezza, la dignità che si esprime nel saper fare, nell’evocare scenari fantastici e favolosi anche grazie alla giustapposizione di imperfezioni di materiali antichi.
Troviamo un posteggio nel parcheggio comunale di Piazzale Roma a Venezia e il ritmo lento del cammino, reso ancor più cadenzato dalle difficoltà di attraversare ponti senza rampe col passeggino, seppur leggero e maneggevole com’è il Cam Curvi. Giulia non sembra apprezzare troppo gli sforzi di Mamma Valentina e Papà Claudio e, dopo una mezza dozzina di ponti, decide che preferisce camminare, eventualmente arrampicandosi sul fianco materno ma senza troppa convinzione.
Riusciamo a trovare la focaccia nell’antica pasticceria Rizzardini, dove eravamo già stati nel 2015, mangiamo pastarelle e prendiamo un paio di rustici da portar via.
Proseguiamo verso Piazza San Marco, Giulia cammina un po’ ma poi si fa convincere a salire sul passeggino. Quando arriviamo a Piazza San Marco all’esortazione di Mamma Valentina e Papà Claudio ‘guarda che bello!”, Giulia risponde: “che bello”, facendo ovviamente andare in brodo di giuggiole i genitori che continuano a guardarla estasiati.
La basilica di San Marco è chiusa per la funzione liturgica, ma riaprirà dopo un’oretta, una fervente ascoltatrice di Radio Maria ci spiega alcune simbologie nella facciata della basilica, Mamma Valentina discute amabilmente con lei e la ringrazia vivamente. Decidiamo dunque di andare a prendere un caffè nella serra vicino a Via Garibaldi recuperata da qualche anno e trasformata in vivaio caffetteria, un raro e prezioso luogo verde nella città lagunare che a Mamma Valentina piace molto, mentre a Papà Claudio un po’ meno. Sembra che Giulia lo trovi gradevole ma decisamente non apprezza la presenza di un pianoforte che non funziona, anche se c’è una chitarra e alcuni avventori che attirano decisamente la sua attenzione e con cui fa, ovviamente, amicizia conquistando sorrisi, benevolenze e complimenti. Usciamo dalla serra dopo aver bevuto una birra, un gingerino con la cannuccia e una spremuta d’arancia- Nei giardini ammiriamo una statua dedicata a Giuseppe Garibaldi che ci piace molto perché esprime, a nostro parere, l’essenza della sua eroicità, fatta di umiltà, di umorismo e di una semplicità da grande saggio, mai pomposa né altera o militaresca, inserita all’interno di un tessuto urbano che celebra con convinzione gli eroi, le glorie e l’importanza del Risorgimento. Il Garibaldi veneziano è un generale col poncho, senza cavallo o pennacchi, con un leone, libero anch’esso che non è sottomesso o vinto, bensì accoccolato fieramente accanto, alleato inseparabile e conscio della propria forza morale e politica. Due giganti gentili e invincibili che, nella loro grandiosità, non hanno bisogno di ostentare grandezze.
Dopo pochi passi, appena arriviamo su Via Garibaldi, l’unica che a Venezia abbia il nome di ‘via’, quasi a significare che la glorificazione dell’Eroe de’ due mondi esprime una sorta di estraneità ad un tessuto urbano complesso, variegato, un finissimo broccato o un ingegnoso merletto ricamato nell’arco di secoli, in cui ogni bottega, finestra, canale, calle e campiello sobriamente sorride della propria perfezione. A Garibaldi è dedicata una statua in un giardino quasi dimenticato e una via, a Manin e agli eroi risorgimentali sono dedicate statue e targhe ma i veri orgogli veneziani, tra cui Elena Lucrezia Cornaro Piscopia la prima donna laureata della storia, il geniale drammaturgo Carlo Goldoni, o l’inarrivabile e rivoluzionario compositore Antonio Vivaldi, sono celebrati nei nomi di alberghi e ristoranti, con targhe e calli o campielli dedicati, con una sobrietà che svela, celandolo, un orgoglio profondo, sentito, radicato.
Ci fermiamo in uno strano luogo per cercare di mangiare ma non riusciamo a farci dare del cibo, andiamo dunque in un altro luogo, dove ci accolgono, tra l’altro con una squisita vellutata di zucca che Mamma Valentina gusta con gran piacere mentre Giulia sugge il suo seno e Papà Claudio mangia l’arancino allo zafferano con ragù bianco che sarebbe stato per Giulia, che, dopo un po’ crolla addormentata. Ci incamminiamo verso Piazza San Marco, sempre più affiatati nel sollevamento passeggino sui ponti veneziani, la laguna ci offre lo spettacolo ineguagliabile della nebbiolina che offusca i contorni e avvolge tutto in una lattiginosità grigio-bluastra di straordinaria bellezza.
Mamma Valentina riesce, per la prima volta dopo anni di visite, gite e viaggi lavorativi a Venezia, a vedere l’interno della Basilica di San Marco e rimane, semplicemente, estasiata di fronte alla rappresentazione ingegneristica, architettonica e artistica dell’universo infinito, comprendendo il povero Stendhal che in Italia, seppur a Firenze, ebbe reazioni tali da costituire un precedente per la letteratura scientifica. Un complessissimo gioco di pesi e contrappesi, archi che sorreggono quantità inestimabili di tesserine auree, nelle decorazioni musive del soffitto, e di geometrie marmoree che rendono il pavimento simile ad un morbido tappeto di marmi policromi fa sì che un tale capolavoro possa, praticamente galleggiare, su acqua e un fondo sabbioso. Torniamo verso il parcheggio, sbagliando un paio di strade, guidati da Google maps e, stremati, riusciamo a risalire sulla Focus, diretti, forse, verso Bergamo. Ci fermiamo in un paio di Autogrill dove incontriamo bimbi e cerchiamo di mangiar qualcosa finché troviamo un posto dove alloggiare a Desenzano del Garda. Veniamo accolti con molta gentilezza e questo ci fa sentire subito a nostro agio. Mangiucchiamo qualcosa e ci addormentiamo.  

sabato 22 dicembre 2018

Cronachette di un viaggio in Italia. Mentana * Dolo (aggiornato)


22 dicembre 2018

Mentana * Dolo

Ci svegliamo intorno alle sette e mezza, dopo aver svolto alcune faccende domestiche ci prepariamo e usciamo, con l’intenzione di andare verso il Nord Italia e di fermarci a dormire a Siena o Firenze per poi proseguire. Papà Claudio carica sulla Ford Focus SW, ormai una vera e propria compagna di viaggio, le Samsonite, vari zainetti Decathlon, la tastiera e la borsa frigo con il parmigiano della Latteria sociale Beduzzo inferiore. Facciamo una sosta nel mercato per noci, nocchie e mandorle, un saluto a Nonni Enza e Giancarlo e poi via. Papà Claudio non ha intenzione di trascorrere una vacanza a caricare e scaricare la macchina, né di proseguire a piccole tappe per cui, visto che Giulia sembra ben sopportare, nonostante qualche protesta sul BebéConfort, i chilometri in autostrada, proseguiamo. Ci fermiamo in un paio di Autogrill, incontrando famiglie organizzate con thermos e pappette omogeneizzate, o in procinto di compiere lunghissimi viaggi in automobile. Mangiamo qualcosa, lei non ha tanta fame, il tempo è piovigginoso, ma appena valichiamo gli Appennini il sole ci saluta con un tramonto offuscato da un po’ di nebbia per lasciar spazio ad una gigantesca Luna piena di spettacolare bellezza. Cerchiamo una sistemazione e ci troviamo in un palazzo del 1884, luogo fiabesco in cui veniamo accolti con gentilezza. Ci troviamo in una stanza molto ampia, con due letti e un bagno con una vasca che avrebbe bisogno di essere cambiata. Un terrazzo tutto per noi con due balconi proprio sopra all’ingresso principale della villa, probabilmente è una stanza che doveva avere originariamente un ruolo di rappresentanza o qualcosa del genere. La luna illumina un giardino curatissimo, scrigno di storie e racconti che affondano le radici nel Risorgimento veneto. Mangiamo nel ristorante della villa, sontuoso e romanticamente decadente, il satellite della Terra fa capolino dalla grande vetrata, Papà Claudio apprezza molto un vino rosso friulano, Giulia non sembra felicissima della cena ma qualcosa riesce a mandar giù e comunque è contenta di essere in un luogo in cui tutto sembra evocare un’eleganza antica in cui sentire il fruscio di costose sete e sfarzosi abiti. Giulia non resiste, ovviamente, a suonare lo Yamaha verticale posizionato nel grande salone d’ingresso dove campeggia un enorme camino foriero di qualche messaggio in bottiglia non letto o dimenticato. Chiacchieriamo un po’ con receptionist e maître, poi saliamo in camera, giochiamo un po’. Durante la poppata, ci troviamo ad affrontare una cimice di dimensioni notevoli e Papà Claudio è costretto, suo malgrado ma con buona volontà, ad arrampicarsi sopra una scala con una specie di zaino aspirapolvere che fa tanto pensare al film Ghostbusters mentre Mamma Valentina allatta.

domenica 16 dicembre 2018

Mentana * Stazzano * Montorio Romano * Mentana


16 dicembre 2018

Mentana * Stazzano * Montorio Romano * Mentana

Ci svegliamo intorno alle sette, ci prepariamo, facciamo colazione e usciamo poco prima delle dieci per andare a Montorio Romano a prendere un ciondolo in micromosaico. Carichiamo sulla Ford Focus i libri sonori, il beauty Samsonite, il Cam Curvi, la tuta da sci Decathlon e partiamo. La Sabina romana è meravigliosa, un velo di brina imbianca leggermente le foglie colorate dall’autunno. Il Parco Monti Lucretili si esprime nella sua placida briosità, il Terminillo è innevato dalla cima ai piedi mentre sul Soratte un cielo cencioso e lacero mostra l’azzurro più intenso dietro una coltre violacea. Facciamo una sosta poppata a Stazzano, dove Papà Claudio va a vedere gli affreschi quattrocenteschi nella locale chiesa. Il paesino sembra un quadretto, Mamma Valentina posiziona Giulia sul BebéConfort e ci avviamo verso Montorio Romano. I muretti a secco tra gli uliveti adagiati sulle colline preappenniniche sembrano ornamenti musivi. Il paese sembra un presepe, coi caminetti accesi, le chiesette e le bancarelle con le esposizioni artigianali. Troviamo subito Jessica, la mosaicista, in compagnia del padre e della madre, acquistiamo ciò che volevamo, quindi Papà Claudio chiama un suo amico di scuola che sta suonando con la banda paesana, chiacchieriamo un po’ e poi torniamo, infreddoliti, verso Mentana.

sabato 8 dicembre 2018

Mentana * Orvieto * Mentana


8 dicembre 2018

Mentana * Orvieto * Mentana

Ci svegliamo intorno alle otto con una gran confusione su cosa fare durante la giornata, dopo una serie di programmi decidiamo di andare a Orvieto per una gita. Carichiamo sulla Focus il Cam Curvi, il beauty Samsonite, le ciammelle a cancellu, l’acqua e tutto il necessario per una giornata fuori e partiamo intorno alle dieci. Dopo pochi chilometri Giulia esprime il suo disappunto fordista ed esplicita tale sua contrarietà con una serie di urla e contorsioni sul BebéConfort. Ci fermiamo all’Autogrill di Fiano Romano, Mamma Valentina le offre il seno, lei accetta ma continua a non avere intenzione alcuna di proseguire oltre, Papà Claudio cerca di distrarla con linguacce e con i Led Zeppelin ma senza troppo successo, saliamo nell’Autogrill e, dopo un’altra poppata, Giulia sembra accettare l’idea di dover sopportare le cinture di sicurezza fino a che non si crea il primo piccolo ingorgo di traffico, Mamma Valentina la allatta dal BebéConfort con una serie di movimenti yogici. Arriviamo finalmente a Orvieto dopo l’una. Moscatelli è aperto e acquistiamo i panettoni, poi andiamo a mangiare al ristorante La Palomba che da tempo volevamo provare. Ci delude alquanto, usciamo con la fame e spendiamo uno sproposito ma incontriamo tre bimbe simpaticissime, Lia, Vittoria ed Eva con cui facciamo amicizia. Girovaghiamo un po’ per le strade della cittadina fino al Duomo e, a sera, torniamo a Mentana con negli occhi la meraviglia di boschi colorati, campagne che ci sorprendono sempre nella loro meravigliosa semplicità, tramonti spettacolari e un paesaggio che ormai ci è familiare e particolarmente amato.

domenica 2 dicembre 2018

Mentana * Monterotondo * Abbazia di Farfa * Toffia * Abbazia di Farfa * Mentana


2 dicembre 2018

Mentana * Monterotondo * Abbazia di Farfa * Toffia * Abbazia di Farfa * Mentana

Ci svegliamo tardi, verso le nove, con la voglia di pigrare tutto il giorno, ci alziamo, svolgiamo alcune faccende domestiche, carichiamo sulla Ford il Cam Curvi, il beauty Samsonite e tutto il necessario per andare a pranzo a Toffia, da Laura, Cecilio, Matilde e Daniele. Prima di andare passiamo a Monterotondo per acquistare vino, libri per i bambini e altre cosucce, quindi ci dirigiamo senza indugio verso l’Abbazia di Farfa, che ci accoglie con il consueto mercatino e la sua vivace semplicità. Acquistiamo cioccolata e miele nella bottega del monastero, dove incontriamo una coppia anglo italiana di ristoratori che Papà Claudio conosce da tempo. giochiamo con le foglie secche del grande albero al centro del chiostro e poi risaliamo sulla Focus SW per andare da Laura e Cecilio. Toffia è un paesino incantevole, sembra un presepe immerso nella campagna sabina. Siamo a pochi chilometri da Roma ma sembra di essere in un altro Stato, fuori dallo stress e dalla frenesia cittadina, tra ritmi lenti e sapori antichi. Cecilio sta portando la legna in casa e ci accoglie in abiti da giardinaggio, trascorriamo una piacevole giornata, dunque andiamo a fare un giro in paese, tra vicoli e vicoletti che sembrano sospesi nell’immaginazione utopistica di una comunità in cui tutti quanti si conoscono e si chiamano per nome e soprannome. Una nuova società sembra delinearsi dai racconti di Laura che fanno inevitabilmente pensare ad una società americana declinata all’italiana, all’interno di antichi borghi, in cui le famiglie debbono organizzarsi tra loro, senza di fatto poter contare su uno Stato funzionale e funzionante oppure su suoceri e nonni. I bambini in piazza si conoscono e giocano tra loro, nascosti nel dedalo di viuzze c’è anche il tunnel dell’amicizia, un luogo in cui è possibile sedersi su sedie messe lì da una persona gentile, dipingere con colori sistemati su un gradino accanto ad alcuni fogli, suonare un paio di chitarre lasciate lì per chi volesse fare una serenata, ammirare una bicicletta ancorata su un albero pensando sia quella di E.T. mentre lo sguardo si perde nell’immensa dolcezza del panorama sabino. Torniamo verso il parcheggio cercando di capire cosa c’entri una scacchiera antichissima sul muro di una chiesa di cui non riusciamo a capire la data di costruzione, che sembrerebbe, di primo acchito, antecedente l’anno Mille. Cerchiamo alcune informazioni e ci sembra di capire che è costruita su un luogo già sacro, un santuario di epoca preromana, simboli arcaici si mescolano con la modernità. Salutiamo i nostri amici, risaliamo sulla Ford, torniamo a Mentana, facendo un salto all’Abbazia di Farfa per far rifornimento di cioccolata. Arriviamo a Mentana quando è già buio.

domenica 18 novembre 2018

Cronachette di un viaggio in Italia Mentana * Abbazia di Farfa * Canneto Sabino * Mentana


18 novembre 2018

Mentana * Abbazia di Farfa * Canneto Sabino * Mentana

Ci svegliamo intorno alle otto e usciamo verso le dieci. Carichiamo il Cam Curvi e il beauty case Samsonite sulla Ford Focus SW e ci dirigiamo verso l’abbazia di Farfa, con una sosta intermedia presso un outlet dalle parti di Fiano Romano. La mattinata è fredda e soleggiata, la Sabina splendida nella sua molteplicità di colori autunnali. Arriviamo all’Abbazia di Farfa verso l’ora di pranzo, il venditore di pentole artigianali non ha quella che cerchiamo per preparare la zuppa di cicerchie ma c’è un mercatino artigianale dove incontriamo una ragazza che vende mosaici bellissimi e con cui Mamma Valentina si mette d’accordo per iniziare un corso di decorazione musiva. Troviamo anche tartufai e venditori di squisito zafferano purissimo, nella bottega del pastore compriamo qualche formaggio e poi andiamo a mangiare a Canneto per decisione di Papà Claudio nonostante le proteste vivissime di Giulia che manifesta evidentemente una gran fame. All’uscita incontriamo uno strano personaggio, un motoviaggiatore che ci fa pensare moltissimo al Nibbio, il terribile personaggio manzoniano che si fa intenerire il core dalle preghiere di Lucia. Proseguiamo dunque verso Canneto, dove c’è la Sagra dell’olio, con tavolate da birreria, fisarmonica e cantante in abito femminile tradizionale. Dopo una lunga attesa e chiacchierate con persone sconosciute mangiamo un vassoio di cibo, o meglio, Papà Claudio e Giulia mangiano visto che Mamma Valentina si è rifocillata nella Ford ‘assaggiando’ una mezza forma di primosale con le ciambelle a cancello. Torniamo a Mentana.  

sabato 10 novembre 2018

Cronachette di un viaggio in Italia. Mentana * Sermoneta * Outlet di Valmontone * Mentana


10 novembre 2018

Mentana * Sermoneta * Outlet di Valmontone * Mentana

Ci svegliamo ad un orario imprecisato visto che tutti gli orologi segnano un’ora diversa, forse intorno alle otto. Papà Claudio ha un appuntamento di lavoro in paese, Mamma Valentina e Giulia fanno colazione e si preparano, quando Papà Claudio torna usciamo, carichiamo Cam, Samsonite e libretti sonori sulla Ford Focus e ci dirigiamo verso Sermoneta anziché verso Francavilla al Mare, come inizialmente programmato: siamo decisamente stanchi e preferiamo rimanere nei confini laziali. L’idea sarebbe quella di fare un giro ad Artena, Cori, Norma, Abbazia di Valvisciolo ma arriviamo direttamente a Sermoneta. La giornata è splendida e il panorama a dir poco meraviglioso. i kiweti si alternano ad uliveti e vigneti nella ricca campagna che si estende tra la provincia di Roma e quella di Latina. Arriviamo nel borgo volsco, molto pittoresco e scenografico, ma nel museo della ceramica stanno facendo le pulizie, il castello è chiuso e non si sa se aprirà, il Giardino di Ninfa è chiuso e non accetta prenotazioni fino a gennaio prossimo, il museo delle bambole semoventi ci dà una sensazione di macabro per cui decidiamo di andare a mangiare al Simposio di cui avevamo lungamente sentito parlare. Il locale è carino, interessanti le proposte culinarie, ben presentate e con spiegazioni che fan venire l’acquolina in bocca ma il risultato non è eccelso, tranne per un piatto con carbonara di mare. Torniamo verso Mentana, Mamma Valentina e Giulia sonnecchianti mentre Papà Claudio guida. Arriviamo all’outlet di Valmontone dove non troviamo quello che cerchiamo ma ci stressiamo inutilmente, torniamo finalmente a Mentana dove Mamma Valentina ha la splendida idea di sentirsi male, tanto da richiedere l’intervento d’urgenza di Nonni Lucilla e Pietro, e vomitare tutto ciò che aveva mangiato durante la giornata.

sabato 3 novembre 2018

Cronachette di un viaggio in Italia. Mentana * Area commerciale di Fiano Romano * Art Forum Wurth di Capena * Mentana


3 novembre 2018

Mentana * Area commerciale di Fiano Romano * Art Forum Wurth di Capena * Mentana

Ci svegliamo intorno alle sette, Papà Claudio con il naso gocciolante raffreddore, Mamma Valentina e Giulia affamate e pronte ad affrontare una nuova giornata. Il cielo sembra abbastanza limpido, il maltempo che ha accompagnato questa insolita estate indiana, o di San Martino a seconda delle latitudini, sembrerebbe essersi rilassato e aver lasciato spazio al sereno. Decidiamo dunque di uscire, siamo indecisi tra andare al mercato settimanale del sabato o recarci allo spazio outlet di Fiano Romano, optiamo per questa seconda ipotesi viste le condizioni di salute in cui versa Papà Claudio. Carichiamo il Cam Curvi, il beauty Samsonite e le ciammelle a cancellu sulla Ford Focus SW, attraversiamo il ponte sul Tevere, orgogliosamente colmo d’acqua dopo le recenti piogge. Andar per cimiteri non ci sembra una buona idea, nonostante la tradizione lo imporrebbe. L’autostrada è trafficata, pensiamo senza dircelo che non partire sia stata, comunque, una buona decisione. Non c’è traffico né vento che possa farci desistere dai nostri propositi, quando arriviamo i negozi non sono ancora aperti, le saracinesche si alzeranno immediatamente dopo una veloce poppata. Concludiamo rapidamente i nostri acquisti, ci dirigiamo verso l’Art Forum Wurth di Capena, è un po’ che non ci andiamo e non abbiamo visto la mostra in corso. Quando entriamo troviamo alcune opere che ci piacciono molto e altre che, a nostro avviso, esprimono semplicemente la forza del mercato nel complesso e variegato mondo dell’arte. Chiacchieriamo lungamente di arte con una persona che non avevamo mai incontrato prima e che lavora lì da qualche tempo, appassionata d’arte, pittrice mancata per volontà paterna, o almeno così ci racconta.
Giulia sembra interessata ma ben presto esprime il suo desiderio di una bella poppata. Torniamo a Mentana con Papà Claudio mormorante e salmodiante nella sua generale insoddisfazione esistenziale dovuta, di tutta evidenza, al suo stato di malato… di raffreddore.

sabato 27 ottobre 2018

Conachette di un viaggio in Italia. Mentana * Palestrina * Mentana


27 ottobre 2018

Mentana * Palestrina * Mentana

Ci svegliamo intorno alle otto, svolgiamo alcune attività casalinghe, ci prepariamo, carichiamo il Cam Curvi, il beauty Samsonite, la borsa fasciatoio Peg Perego, giochi Clementoni Baby sulla Ford Focus diretti verso Palestrina, cittadina che non conosciamo quasi per niente. Sulla strada il tempo varia velocemente, un vento autunnale smuove le foglie gialle, rosse e verdi mentre la minaccia di piovaschi temporaleschi si abbatte sulla provincia romana, riusciamo a metterci al riparo senza bagnarci. Parcheggiamo abbastanza facilmente, Giulia vuole scendere e provare le sue JinWoodShoes col basso ricamato, le polacchine Nero Giardini le stringono troppo i piedi, per il momento. Giungiamo presto nell’antico Foro, oggi piazza centrale con uno splendido duomo, dedicato a Sant’Agapito, in cui è conservata anche la copia della Pietà di Palestrina scultura incompleta di Michelangelo. Mamma Valentina e Giulia ascoltano alcune spiegazioni di una guida con un gruppo durante la poppata di metà mattina mentre Papà Claudio si diletta a fotografare il centro storico. Ci incamminiamo verso la parte alta, salendo le scale che ci portano direttamente verso la casa natia di Pierluigi da Palestrina, maestro della polifonia, il museo non è visitabile per una masterclass in corso, proseguiamo l’ascesa, Papà Claudio col Cam curvi in mano, Mamma Valentina con Giulia a piedi o talvolta in braccio. Giungiamo al Tempio della Fortuna Primigenia, costruito dal medesimo architetto del Tempio di Ercole Vincitore a Tivoli, visitiamo dapprima la parrocchia di Sant’Antonio Abate, dunque ci troviamo nel bar del Palazzo Colonna Barberini, attualmente sede di uno splendido museo che visitiamo con gusto entrando dall’anfiteatro che era parte del Santuario della Fortuna Primigenia e che fu riutilizzato nella costruzione del nuovo edificio che ha inglobato anziché distruggere le preesistenti architetture. Rimaniamo stupefatti di fronte al Mosaico del Nilo, probabilmente di fattura alessandrina, che testimonierebbe, tra l’altro, frequenti e consolidati rapporti tra l’Egitto e l’antica Praeneste. I reperti e il palazzo stesso sono meravigliosi e decidiamo di fermarci un po’ al bar dall’evocativo nome di Articolo 9 (della Costituzione della Repubblica italiana) per prendere un cappuccino, l’ambiente è accogliente, il cibo sembra buono anche se dev’esserci stato un cambio turno tra cameriere e ci fermiamo anche a pranzo. Torniamo a Mentana passando per Zagarolo, pensiamo a Francesco di Giacomo e all’articolo 9, lasciando che il forte vento spazzi le strade divertendosi a creare turbini di foglie e a scompigliare gonne e capelli.

sabato 20 ottobre 2018

Cronachette di un viaggio in Italia. Mentana * Borgo Grappa * Circeo * Terracina * Frosinone * Mentana (aggiornato)


20 ottobre 2018

Mentana * Borgo Grappa * Circeo * Terracina *  Frosinone * Mentana

Ci svegliamo intorno alle sette, carichiamo sulla Ford Focus il Cam, il beauty Samsonite e il necessario per trascorrere una giornata all’aria aperta. Il sole splende e la temperatura è mite, una di quelle ottobrate che ispirano la gioia dal primissimo mattino. Appena sull’uscio Papà Claudio esplicita il suo disappunto e il suo malumore per la gita, non ha voglia di andare né di restare e l’inconsolabile brontolone rimane di umore nero per tutta la giornata, nonostante si sia preparato e vestito in tempi da record lasciando presagire un cambiamento nella meteoropatia sentimentale che, purtroppo per Mamma Valentina e Giulia, non avviene. L’agro pontino si schiude nella sua bellezza da Sud, in cui il degrado dialoga placidamente con un paesaggio meraviglioso che abbraccia qualunque sfumatura dal pastello della brezza marina illuminata dal sole autunnale al morbido verde in contrasto con la ruvidità delle rocce bianche. Dune tipicamente mediterranee celano allo sguardo l’ebbrezza del mare, la sabbia fine, chiara e ferrosa, onde di luce. Mamma Valentina non resiste a mettere i piedi nell’acqua immediatamente appoggiata da Giulia che la segue felice come soltanto lei sa essere. Papà Claudio brontola, tanto per cambiare, mentre Mamma Valentina decide che Giulia può fare un bagno, veloce, rapido ma liberatorio. Giulia ride, si crogiola nella leggerezza acquosa e poi viene immediatamente frizionata con un asciugamano e vestita per non farle prendere freddo. Incontriamo alcune persone, prima una persona con tre cani, poi tellinari con strani trabiccoli per dragare e selezionare le conchiglie, dunque una famiglia con due gemelline e una nipotina dodicenne baby-sitter o quasi che ci indica Terracina quale luogo imperdibile nel nostro vagabondare alla scoperta del Lazio. È ora di risalire sulla Ford, salutiamo la famigliola, idealmente i tellinari e i fari coi colori del Portogallo e in effetti il Circeo ci fa molto pensare alla costa di Faro e del Sud del Paese all’estremo Occidente dell’Europa. Cerchiamo qualche azienda agricola, ci fermiamo in una azienda biodinamica e andiamo via senza acquistare niente: le coltivazioni in questa terra fertile e generosa sono davvero tante, dalle distese di piantagioni di kiwi fino alle aziende del biologico. Tutto ci sembra più grande, in dimensioni quasi americane. Il promontorio e il Parco del Circeo sono semplicemente splendidi ma decidiamo di proseguire verso Terrracina, andiamo via senza parcheggiare: è ora di pranzo e proseguiamo. Arriviamo a Frosinone verso le due, passando dal paesaggio marittimo a quello montano, attraversiamo Patrica, luogo natio di Bisnonna Alessandrina, entriamo in un ristorante sperando che la cucina sia aperta, lo è. Ci accomodiamo in una splendida veranda che ci evoca i trabocchi adriatici, quando ci portano il menù con i prezzi ci accorgiamo che la sensazione deriva forse dai prezzi esorbitanti del cibo, peraltro non eccellente né memorabile, anzi migliorabile. Poco prima di arrivare a Mentana finalmente Mamma Valentina riesce, tra insulti e improperi da parte di Papà Claudio, a convincerlo a pulire la Ford Focus presso un autolavaggio a gettoni. Torniamo a Mentana stremati e scontenti ma con le immagini di Circeo e Monti Lepini negli occhi.


giovedì 18 ottobre 2018

Cronachette di un viaggio in Italia. Mentana * Roma * Mentana


18 ottobre 2018

Mentana * Roma * Mentana

Ci svegliamo intorno alle sette, svolgiamo alcune faccende e, dopo pranzo, andiamo a Roma per delle incombenze, approfittando della bella giornata per andare a visitare una mostra su Dante Alighieri a Palazzo Chigi. Carichiamo il Cam Curvi, il beauty Samsonite, le ciammelle a cancellu, le polpette preparate da Nonna Lucilla e il necessario per trascorrere un pomeriggio nella Capitale senza trovarci troppo in difficoltà. Troviamo parcheggio al Circo Massimo, camminiamo sui sanpietrini sconnessi, nell’inquinato traffico metropolitano, al Foro Boario cominciamo a ricordarci di essere in una delle città più belle del Pianeta ma la confusione, il disagio a procedere su strade non pensate per le famiglie, ci stordiscono. All’altezza del Teatro di Marcello e del Portico d’Ottavia ci estasiamo nel ritmo architettonico evidenziato in tutto il suo splendore dalla luce aurea che caratterizza le ottobrate romane. Entriamo nella Chiesa di Santa Maria in Portico in Campitelli, non c’è la messa ma vengono diffuse le note di un coro. La bellezza del luogo, la musica e l’arte contribuiscono notevolmente a farci riprendere l’equilibrio e la predisposizione a proseguire la nostra esplorazione della Città Eterna. Appena usciamo sembra che il traffico e la tipica ‘caciara’ si siano trasformati in un’eco distante nel tempo. Giungiamo a Palazzo Chigi attraversando languidamente vicoli e piazzette in cambiamento perpetuo. Incontriamo di nuovo il Carabiniere dell’altra volta, lo salutiamo e gli chiediamo informazioni. Giulia si è addormentata nel Cam Curvi, ci negano l’ingresso col passeggino, evitiamo troppe discussioni per non svegliarla. Andiamo di filato a Largo Argentina per un saluto veloce, ci sentiamo accolti. Raccontiamo l’accaduto ma la contemplazione estatica di Giulia attira il fulcro del discorso. Torniamo velocemente al Circo Massimo per riprendere la Ford Focus e andare verso Monteverde, sbrighiamo una formalità assicurativa, riprendiamo la Focus SW per andare verso il quartiere vecchio a fare una passeggiata. Il Museo della Repubblica romana è chiuso, parcheggiamo e proviamo una pasticceria americana che ci delude non poco, continuiamo a camminare verso il Teatro Vascello, chiediamo informazioni sugli spettacoli e troviamo alcune risposte anche sul RomaEuropa, torniamo a Mentana non senza una sosta poppata nei pressi di Castel Sant’Angelo, di fronte al ‘Palazzaccio’.  

domenica 14 ottobre 2018

Cronachette di un viaggio in Italia. Mentana * Roma * Mentana


14 ottobre 2018

Mentana * Roma * Mentana

Ci svegliamo intorno alle otto, svolgiamo alcune faccende e decidiamo, su stimolo di Papà Claudio, di andare a Roma. Carichiamo Cam Curvi, il beauty Samsonite, ciambelle a cancello, acqua e noci sulla Ford Focus SW che necessiterebbe di una bella lavata e partiamo. Giulia gioca coi libri musicali sull’Iseos. Arriviamo al Quirinale in breve tempo, le strade sono libere, il sole splende e la giornata sembra davvero meravigliosa, non abbiamo difficoltà a trovare parcheggio, un Corazziere ci fornisce le informazioni necessarie per raggiungere l’Infopoint dove acquistare i biglietti ad un prezzo simbolico e Giulia, al solito, fa innamorare e sorridere chiunque ne incontri lo sguardo felice. Ci godiamo una passeggiatina per le strade della Capitale, arriviamo a Palazzo Chigi, chiediamo informazioni su quando sia possibile visitarlo ad un Carabiniere che gentilmente ci indica il cartellone di una mostra su Dante che si concluderà il 4 novembre, la giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate che celebra la fine della Prima guerra mondiale con l’armistizio di Villa Giusti. È quasi ora di tornare verso il Quirinale, ci dirigiamo verso un bar, i prezzi sono indecentemente alti, un cartellone pubblicitario del Carrefour ci indica la via verso la Coop dietro Piazza San Claudio, dove acquistiamo cibarie, pensiamo che abbiano dimenticato il cartello ma ci accorgiamo che è semplicemente posizionato in modo da indicare proprio l’ingresso del concorrente, misteri del marketing. Arriviamo in tempo, ci mettiamo diligentemente in fila e chiacchieriamo con alcune persone, effettuiamo il controllo all’ingresso e finalmente entriamo nella meravigliosa sede della Presidenza della Repubblica italiana. Prendiamo posto nella Cappella Paolina e ci godiamo il concerto della domenica tra lo stupore talvolta scettico altre divertito del pubblico per la tranquillità di Giulia. Torniamo a Mentana per un pranzetto domenicale in famiglia.

sabato 13 ottobre 2018

Cronachette di un viaggio in Italia. Mentana * Bracciano * Antica Monterano * Oriolo Romano * Bracciano * Formello * Mentana


13 ottobre 2018

Mentana * Bracciano * Antica Monterano * Oriolo Romano * Bracciano * Formello * Mentana

Ci svegliamo verso le sette e decidiamo di andare a fare una gita verso Tolfa e Santa Marinella, passando per Bracciano. Carichiamo in macchina il Cam, la Samsonite e tutto il necessario sulla bianca Ford Focus SW, ci fermiamo al mercato ad acquistare noci, albicocche e semini vari. Dalle parti di Bracciano Giulia si addormenta e preferiamo proseguire alla scoperta della città fantasma Antica Monterano dove non arriviamo prima di venir tamponati sulla Via Cassia. Il luogo è decisamente molto suggestivo, un posto con tante storie da raccontare il cui genius loci è un leone che sembra voler difendere con la sua memoria il ricordo di una vita che fu e che potrebbe, da un momento all’altro, essere di nuovo. Un cavaliere ci precede, ad un abbeveratoio incontriamo due donne, chiacchieriamo di scuola italiana, ci salutiamo, loro vanno in una direzione, noi in un’altra, dunque incontriamo un padre e suo figlio, due ragazze con cani al seguito, un paio di famiglie, una coppia di giovani appassionati del film Il marchese del Grillo, un gruppetto di ragazze e ragazzi che ci fanno pensare a Don Bastiano e al suo gruppo. Usciamo da quel luogo con una stranissima sensazione. Cerchiamo un posto dove mangiare qualcosa andiamo a Oriolo Romano, troviamo un alimentari che ci prepara alcuni panini imbottiti, ristoranti e bar non ci ispirano punto. Andiamo dunque a Bracciano, il Castello Odescalchi non è particolarmente accessibile col passeggino, vi sono scale e scale a chiocciola, preferiamo fare un giretto nel borgo, che ci incuriosisce con le sue particolarità, i bar e le botteghe. Al belvedere incontriamo un terzetto di persone e una coppia, Giulia gioca con loro facendo innamorare, al solito, chiunque la guardi. Risaliamo sulla Ford Focus, Giulia fa una poppata consistente ma Mamma Valentina commette il terribile errore di posizionarla sul Bebé Confort prima che abbia completamente finito la suzione, si scatena un putiferio di lacrime e urla, Papà Claudio cerca di intervenire con canzoncine e giribiribiri, Mamma Valentina si esibisce in contorsioni per fornire il latte a Giulia mentre sta comodamente seduta sul suo Iseos e finalmente riusciamo a partire diretti verso Mentana. Un risveglio degli appetiti lattosi ci porta a fermarci a Formello, paesino molto carino con vicoletti e antiche chiese. Incontriamo una coppia di ricercatori che sta effettuando alcune misurazioni con una strumentazione Leica, Mamma Valentina pensa a Gagarin e Tereskova. Proseguiamo e finalmente arriviamo a Mentana.

domenica 7 ottobre 2018

Cronachette di un viaggio in Italia. Mentana * Soriano nel Cimino * Sant’Eutizio * Viterbo * Mentana

7 ottobre 2018

Mentana * Soriano nel Cimino * Sant’Eutizio * Viterbo * Mentana * Moricone * Stazzano * Mentana

Ci svegliamo verso le otto, il cielo è nuvoloso e piove. Guardiamo le previsioni meteo mentre ascoltiamo la rassegna stampa e svolgiamo alcune faccende. Carichiamo la Ford Focus SW bianca con il Cam, la Samsonite e tutto il necessario per una gita, tranne i panini. Prendiamo l’autostrada, usciamo a Orte e Papà Claudio guida verso Viterbo sulla superstrada di raccordo. A Soriano del Cimino c’è la Sagra delle castagne e ci viene voglia di fermarci ma ci sono troppi problemi per il parcheggio e il tempo non sembra intenzionato a volgersi al bello. Proseguiamo dunque sulle strade limitrofe, colme di noccioleti, arriviamo a Sant’Eutizio e ritorniamo sulla superstrada per arrivare dunque a Viterbo. Parcheggiamo davanti alla Porta Murata, dedicata a San Bonaventura di Bagnoregio, e ci incamminiamo per le strade della città, verso i rioni più antichi. Vorremmo mangiare in una vecchia locanda ma non c’è posto, proseguiamo dunque e ci rifocilliamo, o meglio Papà Claudio e Giulia mangiano con gusto mentre Mamma Valentina si limita a qualche assaggio, in un localino che vende saccocce, ossia le tipiche pagnottelle preparate, però, con l’impasto della pizza e intingoli casarecci. Visitiamo i monumenti, ci rilassiamo tra vicoli e viuzze, piazzette e una città ancora a misura umana. Nel quartiere San Pellegrino Mamma Valentina trova finalmente le nocciole e proseguiamo la passeggiata sgranocchiano o suggendo le squisite nocchiette viterbesi. Torniamo a Mentana e ci prepariamo per uscire a mangiare una pizza con amici a Moricone, troviamo chiusa per ferie la solita pizzeria e ci avventuriamo alla scoperta di un altro ristorante ‘storico’ della zona, trascorriamo una serata tranquilla e torniamo a Mentana con una piccola sosta poppata a Stazzano

sabato 6 ottobre 2018

Cronachette di un viaggio in Italia. Mentana * Roma * Mentana (aggiornato)


6 ottobre 2018

Mentana * Roma * Mentana * Villa Adriana * Cerreto Laziale * Castel Madama * Mentana

Ci svegliamo intorno alle sei, Papà Claudio si premura di preparare pranzo, merende, giocattoli e tutto il necessario per trascorrere la giornata fuori casa. Mamma Valentina prova a svegliarsi mettendosi sotto la doccia mentre Giulia dorme placidamente nel lettone. Carichiamo tutto sulla Ford Focus e ci dirigiamo con tutta la buona volontà verso la nostra destinazione. Attraversiamo il raccordo anulare colmo di pioggia, strade non ancora allagate e giungiamo in Via delle Benedettine. È tutto chiuso, aspettiamo, girando con la SW in stretti vicoli da borgata in una zona abbastanza costosa della Capitale. Cerchiamo un bar, finalmente lo troviamo. Facciamo colazione, acquistiamo panini nel locale alimentari. Entriamo dunque nella scuola dove ci spiegano che la filosofia della libertà e l’insegnamento della stessa ai bimbi non ha molto a che fare con la libertà della maternità e dell’essere donne e madri al contempo. Torniamo a Mentana in tempo per trascorrere una placida giornata in famiglia. Nel pomeriggio usciamo, il cielo sembra meno nuvoloso, per portare alcune cose a Dafne, Kari e Timo a Villa Adriana, ci salutiamo e chiacchieriamo velocemente, proseguiamo dunque alla scoperta del Lazio. Una pioggia scrosciante ci accoglie a Cerreto Laziale, borgo abbarbicato tra i boschi dove una prestigiosa banda musicale inonda le strade di note da oltre centotrent’anni e che si fregia del titolo di ‘Terra della Musica’. Proseguiamo dunque passando da Castel Madama dove ci fermiamo a prendere dolciumi e supplì. Torniamo a Mentana mentre la pioggia scioglie la sua forza sull’abitacolo della Ford Focus SW, facendo rivedere, almeno in parte, l’originale bianco della carrozzeria.

domenica 30 settembre 2018

Cronachette di un viaggio in Italia. Mentana * Monte Livata * Pian dell’Osso * Subiaco * Guidonia * Mentana


30 settembre 2018

Mentana * Monte Livata * Pian dell’Osso * Subiaco * Guidonia * Mentana

Ci svegliamo intorno alle otto, ancora un po’ influenzati ma decidiamo di andare comunque alla gita a Monte Livata. Ci sentiamo telefonicamente con gli altri e ci accordiamo per incontrarci direttamente lì dopo una quantità di telefonate e indicazioni. Arriviamo percorrendo una stretta strada piena di tornanti e di alberi, Monte Livata è molto bello, un gran panorama ma tutto è alquanto disorganizzato, quasi fatiscente. Scendiamo verso Subiaco, carinissimo, e torniamo verso Mentana, con una sosta in un pub per mangiare un hamburger.

martedì 25 settembre 2018

Cronachette di viaggio un Italia. Mentana * Castel Madama * Mentana



25 settembre 2018

Mentana * Castel Madama * Mentana

Ci svegliamo tra le sette e le otto, svolgiamo alcune faccende pratiche, poi Papà Claudio passa a prendere Mamma Valentina e Giulia, carica Cam e il necessario per una gita sulla Ford Focus e ci salutiamo, lasciando Papà Claudio alle sue incombenze. Mamma Valentina e Giulia esplorano dunque, dopo un po’ di indecisione su dove andare, Castel Madama, borgo carinissimo ad una mezz’oretta di strada da Mentana. Il paesaggio è preappenninico, con uliveti e vigneti che si intrecciano a boschi compatti, verdi di foglie ancora nel pieno vigore estivo seppur sia autunno. È giorno di mercato ma ci dirigiamo verso il borgo antico, parcheggiamo in modo un po’ atipico e proseguiamo col passeggino alla scoperta di chiese imponenti nascoste da casette che si affastellano quasi a voler mitigare quel vento che smuove vesti e capelli anche in una giornata di sole pieno. Prendiamo una tonica con tonica lemon in un benniano baretto con comodissime panche su Piazza Mazzini. Salutiamo due avventori con cui avevamo parlicchiato brevemente e torniamo a Mentana.

domenica 23 settembre 2018

Cronachette di un viaggio in Italia. Mentana * Moricone * Mentana


23 settembre 2018

Mentana * Moricone * Mentana

Ci svegliamo intorno alle otto, intontiti nel risveglio post festivo, sbrighiamo alcune faccende e usciamo nel pomeriggio per andare a vedere il tramonto a Moricone e, con l’occasione, andare a mangiare una pizza da Fratini. Arriviamo, il panorama è spettacolare ma la pizzeria non è ancora aperta, quindi facciamo un giro per il paese. Ci accorgiamo dell’esistenza di un convento, peraltro piuttosto bello e proseguiamo il giro nel borgo. Come spesso accade coi luoghi vicini non ci eravamo mai realmente avveduti della bellezza arcana del borgo medievale con vie strette e contorte scalinate in cui le case sembrano proteggersi e spalleggiarsi l’un l’altra, sussurrando storie e segreti di generazioni di famiglie e persone. Odori familiari, suoni antichi e bellezze remote danzano tra le pietre affastellate in un insieme forte, semplice e contorto. La Sabina Romana e il Parco Monti Lucretili dialogano in una sinfonia equinoziale, il sole scalda il Soratte e Roma mentre la Luna scivola lentamente a valle dal Gennaro. Mangiamo la squisita pizza e torniamo a Mentana.

venerdì 21 settembre 2018

Cronachette di un viaggio in Italia. Mentana * Sant’Andrea in Flumine * Filacciano * Nazzano * Riserva Naturale Nazzano Tevere-Farfa * Mentana


21 settembre 2018

Mentana * Sant’Andrea in Flumine * Filacciano * Nazzano * Riserva Naturale Nazzano Tevere-Farfa * Mentana

Ci svegliamo intorno alle sette, svolgiamo alcune faccende e ci ritroviamo all’ora di pranzo. Decidiamo di fare una piccola gita per scaricare la tensione, saliamo dunque sulla Ford Focus SW e ci dirigiamo verso la Riserva Naturale Nazzano Tevere-Farfa per riossigenarci e percorrere il sentiero in traversine recentemente risistemato. Prendiamo l’autostrada e usciamo a Ponzano, il grande outlet di cui si parla non sembra in attività ma le campagne Sabine sono decisamente meravigliose. Il Tevere si snoda nella sua valle con sinuosa grazia mentre colline e montagne antiche salutano l’autunno colme di uliveti e di vigneti ormai senza più frutta. Ci imbattiamo subito nell’Abbazia di Sant’Andrea in Flumine ma è chiusa, un cartello con scritto ‘Proprietà privata’ evidenzia la variazione di utilizzo da luogo di culto e meditazione a location per eventi. Proseguiamo verso Filacciano, borgo di rara bellezza, insolito al punto da essere stato utilizzato da Federico Fellini quale scenario per il capolavoro 8 ½. Costeggiamo Nazzano, abbarbicato sulla sua collina come un quadro tridimensionale, con volumi che si incastrano tra loro in una popolare danza edilizia. Giungiamo dunque nella Riserva, scrigno di natura fluviale incontaminato, un po’ trasandato ma, con evidente fatica da parte di locali e appassionati, con i sentieri di legno, l’area picnic e la zona gioco in buone condizioni. L’umidità e la corposa densità della vegetazione ci rinfrescano lo sguardo, riossigenandoci. Torniamo al nostro tran-tran con il placido ritmo del fiume a rilassare le nostre tensioni.

domenica 16 settembre 2018

Cronachette di un viaggio in Italia. Francavilla al Mare * Pretoro * Manoppello Scalo * Mentana

16 settembre 2018

Francavilla al Mare * Pretoro * Manoppello Scalo * Mentana

Ci svegliamo intorno alle sette e mezza, poi Giulia e Papà Claudio si riaddormentano fino alle nove e mezza circa, ci prepariamo e usciamo per andare al mare. Giulia sta tranquilla sul Cam Curvi e facciamo una piccola deviazione a Piazza Sant’Alfonso per alcuni acquisti. Torniamo all’appartamento, riusciamo, passiamo dal Ghiottone per ordinare gli squisiti hot dog e andiamo finalmente al mare. L’acqua è freddina, limpidissima e splendida. Mamma Valentina nuoticchia felicissima mentre Papà Claudio e Giulia si divertono a sguazzare nell’acqua più bassa. Torniamo verso l’appartamento dopo la sosta dal Ghiottone per prendere il pranzo, ci laviamo velocemente, ci prepariamo i bagagli, diamo una pulita all’appartamento e carichiamo Samsonite, borsa Benetton, giochi vari nella Ford. Ci avviamo verso Pretoro a malincuore, acquistiamo i dolci e torniamo verso Mentana, attraversando splendide colline per un errore di navigazione. Facciamo una piccola sosta a Manoppello Scalo per un buon gelato e torniamo

sabato 15 settembre 2018

Cronachette di un viaggio in Italia. Francavilla al Mare * Pescara * Francavilla al Mare * Outlet Village Sant’Angelo * Francavilla al Mare


15 settembre 2018

Francavilla al Mare * Pescara * Francavilla al Mare * Outlet Village Sant’Angelo * Francavilla al Mare

Ci svegliamo intorno alle otto, svolgiamo alcune faccende e ci prepariamo per uscire, la giornata è calda ma l’arietta un po’ frescolina per andare subito al mare. Carichiamo la Ford Focus e andiamo a Pescara per acquistare del cordame necessario a preparare alcune decorazioni nel negozio di nautica, con l’occasione facciamo anche un giretto per il centro ma incappiamo in una rosticceria carissima e ci passa la voglia di proseguire oltre nei nostri giri pescaresi. Torniamo a Francavilla, cerchiamo di mangiare, acquistiamo il giornale in edicola, quindi andiamo dal Ghiottone, la pizzeria, non il lounge bar, e acquistiamo hot dog squisiti, raggiungiamo quindi il mare col Cam Curvi stracarico di ammennicoli, stendiamo il plaid Decathlon e Papà Claudio torna nell’appartamento per prendere l’ombrellone, il giornale e la crema protettiva che avevamo dimenticato. Giulia gioca felice e trascorriamo quasi tutta la giornata in spiaggia, il mare è limpidissimo, l’acqua fresca e calda in alcuni punti, all’orizzonte vele e velieri, il porto di Pescara è molto più visibile e i colori di settembre alquanto più densi. Chiacchieriamo con la coppia aquilana con cui stiamo stringendo amicizia, contenti di incontrarci nuovamente, venditori ambulanti si alternano con merce bizzarra, tra cui ombrelli per ripararsi dalla pioggia, qualche cornacchia dispettosa pare ridacchiare dagli scogli su cui giocherella coi gabbiani tuffandosi nell’acqua di quando in quando. Torniamo verso l’appartamento, ci laviamo e ci prepariamo per uscire a fare alcune compere, ci facciamo coraggio e affrontiamo un outlet village di sabato pomeriggio, ne usciamo pressoché illesi dopo aver acquistato un vestito a 15 euro con la voglia di ululare ai pianeti, mangiamo al Siren’s, poi passeggiamo sul pontile Sirena, guardiamo le vetrine di negozi chiusi ormai in preda al delirio da acquisti, mangiamo un gelato che ci fa venire una gran sete al Bar del tennis, Cicco è, lo scopriamo con rammarico, chiuso per ferie, poi prendiamo un latte di mandorla dal siciliano e acquistiamo una collana di Caltagirone adattissima al vestito. Torniamo con la Ford Focus che reclama attenzione, Giulia quasi addormentata che chiede il seno a Mamma Valentina e Papà Claudio che crolla addormentato senza colpo ferire.


venerdì 14 settembre 2018

Cronachette di un viaggio in Italia. Mentana * Roccacasale * Francavilla al Mare * Pescara * Francavilla al Mare

14 settembre 2018

 Mentana * Roccacasale * Francavilla al Mare * Pescara * Francavilla al Mare

Roccacasale
Ci svegliamo intorno alle otto dopo una notte quasi insonne per Mamma Valentina, svolgiamo alcune faccende e partiamo subito dopo un pranzo veloce. 

Roccacasale
Facciamo una breve sosta a Roccacasale, paesino abbarbicato sulla Majella a pochissima distanza da Sulmona addobbato con altalene floreali nella piazzetta centrale. 

Proseguiamo verso Popoli dove ci fermiamo per una poppata rasserenante, arriviamo a Francavilla giusto in tempo per scaricare la Ford Focus e andare in spiaggia per un bagno. Incontriamo una bimba di nome Maria  Giulia, la madre ex danzatrice, chiacchieriamo di cultura e di danza. 
Aurum, Pescara

Torniamo all'appartamento, mangiamo, ci laviamo e andiamo all'Aurum per uno spettacolo di danza, quando usciamo ci accoglie un concerto di musica salentina e tutto sembra un incredibile ballo fiorito di cui siamo parte integrante. 
Aurum, Pescara

Torniamo a Francavilla, Cicco è chiuso e torniamo verso l'appartamento non senza fermarci dal Ghiottone per un bicchierone di latte. Ci addormentiamo quasi subito. 

sabato 8 settembre 2018

Cronachette di un viaggio in Italia. Mentana * Santacittarama ad Osteria Nuova * Scandriglia * Rieti * Riserva Naturale Laghi Lungo e Ripasottile * Poggio Bustone * Mentana


8 settembre 2018

Mentana * Santacittarama ad Osteria Nuova * Scandriglia * Rieti * Riserva Naturale Laghi Lungo e Ripasottile * Poggio Bustone * Mentana

Ci svegliamo intorno alle sette, sbrighiamo alcune faccende e usciamo tardi verso le undici. Carichiamo Cam, borsa Benetton, plaid Decathlon, beauty Samsonite e borsa frigo nella Ford Focus SW e andiamo verso la Salaria. Papà Claudio suggerisce di visitare Santacittarama, monastero buddista nei pressi di Osteria Nuova, Giulia dorme e preferiamo tornare un’altra volta, ne approfittiamo per definire alcune questioni pratiche inerenti tavoli e affini. Segnali stradali invitano ad andare piano e meditare, la Sabina dopo le piogge estive è verde e colma di uva e olive, gli alberi danzano con la luce polverosa e il plumbeo grigio delle nuvole. La terra è fertile e colma di sé. Andiamo dunque a Scandriglia, dove troviamo chiuso per ferie il ristorante dove avremmo voluto mangiare. Fortunatamente avevamo con noi gli ottimi panini saggiamente preparati da Mamma Valentina, qualche tarallo e le immancabili ciammelle a cancellu per Giulia. Torniamo verso la Salaria, Mamma Valentina consulta la cartina del Touring Club Italiano e individua una riserva naturale che non conoscevamo, immediatamente a Nord di Rieti dove ci fermiamo per una sosta pranzo veloce nel forno La Mattera, ossia la madia, e ci incamminiamo nel centro storico passando per strade che non conoscevamo. Ci accorgiamo di non aver mai davvero visto Rieti, ci siamo passati tante volte ma non ne avevamo mai compreso la bellezza e la ricchezza di monumenti e luoghi di indubbio valore storico, artistico e paesaggistico. Girovaghiamo un po’, quindi ci fermiamo nell’ufficio informazioni turistiche dove l’addetto ci racconta un po’ di storie del territorio fornendoci alcune indicazioni e ci mostra un esemplare della prima cartina redatta da Amerigo Vespucci in cui compare il continente americano. Proseguiamo nel nostro giro fino ad arrivare a Piazza San Rufo, considerato l’ombelico d’Italia e contende il centro geografico della penisola con Foligno. Il parchimetro corre veloce e Papà Claudio va a riprendere la Focus SW mentre Mamma Valentina e Giulia giocano con cigni, papere, piccioni nei pressi del Ponte Romano e incontrano alcuni bambini e un gruppo di escursionisti impegnati nel ripercorrere le orme di San Francesco nell’omonimo cammino. Ci riuniamo, giochiamo col Velino, fiume limpido e placidamente veloce, dove è pericolosissimo fare il bagno in quanto, oltre ad essere freddissimo è anche pieno di mulinelli e ha una portata d’acqua fortissima. Torniamo sulla Ford Focus, ci ritroviamo nel corteo delle auto d’epoca che avevamo incontrato davanti alla cattedrale reatina e arriviamo nella Riserva naturale del Lago Lungo e Ripasottile. Ci fermiamo nel campo di atterraggio per deltaplani che è anche una scuola di volo, Papà Claudio gioca con l’altalena di allenamento e Giulia con la terra arata di fresco, Mamma Valentina cerca invano un bagno. Intorno a noi montagne, campagne, alianti e deltaplani. Proseguiamo verso Poggio Bustone, paese natale di Lucio Battisti e primo monastero in cui San Francesco sperimentò la vita comunitaria, luogo di indubbia bellezza e molto importante per i francescani. Andiamo a fare una passeggiata tra le viuzze di Poggio Bustone, paesino che sembra incastonato nel tempo passato, un piccolo presepe adagiato sulla montagna, caratterizzato dal vociare di bambini e dal profumo di sughi saporiti. Incontriamo la cugina di Battisti che porta in piazza la sciarpa del suo tanto famoso parente. Andiamo a fare un giro nel giardinetto ‘I giardini di marzo’ dove campeggiano le statue di San Francesco, accanto ad un campetto di calcio, e Lucio Battisti, circondato da ragazzini, pensiamo che gli avrebbe fatto piacere sapere che intorno alla sua chitarra ancora si riuniscono giovanissimi. Torniamo dunque verso Mentana.

domenica 2 settembre 2018

Cronachette di un viaggio in Italia. Francavilla al Mare * Mentana


2 settembre 2018

Francavilla al Mare * Mentana

Ci svegliamo intorno alle sette, l’aria è freddina e ci crogioliamo nell’attesa di andare in spiaggia, prima delle nove andiamo al mare, l’acqua è gelida, il cielo coperto da una nuvola scura, stiamo per andar via quando incontriamo Viktor e i suoi genitori, giochiamo a palla e il clima sembra rasserenarsi, trascorriamo allegramente quasi tutta la mattina chiacchierando in varie lingue e in quella universale di bambini e adulti con lo spirito fanciullesco. Salutiamo una coppia aquilana che ci racconta la tragedia del terremoto con l’amarezza di chi è ancora capace di ridere sulle disgrazie e sulle ingiustizie senza perdersi d’animo. Torniamo nell’appartamento, ci prepariamo, puliamo casa e carichiamo le Samsonite e le prelibatezze abruzzesi nella Ford Focus. Partiamo, nelle nostre intenzioni, non senza aver prima fatto un tentativo mangereccio da Siren’s e da Cicco per poi acquistare della gustosa pizza al taglio dal Ghiottone e aver fatto, in autostrada, una lunghissima sosta poppata al Sarni Grill prima di Manoppello. Arriviamo la sera tardi.

sabato 1 settembre 2018

Cronachette di un viaggio in Italia. Francavilla al Mare


1 settembre 2018

Francavilla al Mare

Ci svegliamo intorno alle sette e trascorriamo la giornata a Francavilla al Mare. Andiamo in spiaggia, dunque mangiamo, puliamo l’appartamento e prepariamo da mangiare per un reggimento o quasi, andiamo a fare una passeggiata sul lungomare, acquistiamo pasta fresca da Don Pasquale e ci godiamo un bel gelato da Cicco, poi torniamo e ci addormentiamo.

venerdì 31 agosto 2018

Cronachette di un viaggio in Italia. Francavilla al Mare * Pretoro * Passo Lanciano * Altino * Rocca Scalegna * Pescara * Francavilla al Mare

31 agosto 2018

Francavilla al Mare * Pretoro * Passo Lanciano * Altino * Rocca Scalegna * Pescara * Francavilla al Mare

Ci svegliamo verso le otto, un po’ apatici e con la voglia di trascorrere la giornata a pigrare senza muovere un dito. Non andiamo al mare per pura inedia, mangiamo e riusciamo a scuoterci un po’ verso l’ora di pranzo. 

A Passo Lanciano
Carichiamo Cam Curvi, borsa Benetton con i teli mare, beauty Samsonite con le creme Bionike, Chicco, Weleda, i Pampers e i vestitini, ombrellone tecnico e la borsa termica con le polpette di lenticchie e tofu per Mamma Valentina e di riso e prosciutto cotto per Giulia e Papà Claudio sulla Ford Focus e partiamo con l’intenzione iniziale di andare a vedere un riserva marina nei pressi di Vasto che cambiamo quasi subito decidendo di andare verso le montagne, ad Altino a compare i peperoni dolci che tanto erano piaciuti a Giulia. Ci dirigiamo dunque verso la Majelletta senza giungervi per questioni di altitudine. 
Pretoro

Sulla strada, dalle parti di Pretoro, gioiellino medievale abbarbicato tra boschi e montagne maestose, ci fermiamo in un laboratorio di pasticceria strepitoso, le Dolcezze del Parco, dove la pasticcera Paola stava sfornando, croce e delizia dell’olfatto di passanti e habitué, bocconotti, che finalmente riusciamo ad assaggiare in tutta la loro squisita bontà e torte briciola, una sorta di sbrisolona mantovana in versione abruzzese. Acquistiamo biscotti deliziosi e ci dirigiamo verso Passo Lanciano dove ci rilassiamo e facciamo una specie di pic-nic sull’erba con le polpette, Mamma Valentina si addormenta sul plaid Decathlon mentre Papà Claudio e Giulia si divertono a correre e camminare sull’erba. 
Pretoro

Torniamo dunque a valle, con una piccola deviazione nel laboratorio pasticceria dove acquistiamo bocconotti appena fatti, cannoli alla crema freschissimi e riempiti al momento con una crema che fa molto pensare a quella di Nonna Lucilla, petali di biscotti visto che gli altri sono finiti presto e un vassoio di nove bocconotti che dovrebbe, nelle intenzioni, durare qualche giorno e che, ovviamente, viene spazzolato la sera stessa perché, è noto, il bocconotto va mangiato fresco di forno altrimenti rischia di perdere un po’ di quella deliziosa morbidezza che lo contraddistingue. 

Pescara
Arriviamo ad Altino dove riusciamo giusto ad acquistare peperoni e perette freschissime per cui andiamo a Rocca Scalegna che col sole è bellissima anche se perde un po’ di quel suo fascino fantastico che invece riesce a rendere perfettamente col temporale in lontananza.

 Risaliamo sulla Ford e torniamo verso Francavilla, Giulia si addormenta e andiamo direttamente al Porto turistico di Pescara per un festival delle birre artigianali organizzato in modo pessimo per cui torniamo verso l’appartamento dove sperimentiamo nuove ricette coi peperoni di Altino. Ci addormentiamo dopo aver ampiamente assaggiato i bocconotti rimasti.