lunedì 31 agosto 2015

Cronachette di un viaggio in Italia * Itinerari mentanesi * Mentana * Terme di Suio * Pescasseroli * Opi * Villetta Barrea * Lago di Barrea * Civitella Alfedena * Villetta Barrea * Opi * Pescina * Mentana

31 agosto 2015

Mentana * Terme di Suio * Pescasseroli * Opi * Villetta Barrea * Lago di Barrea * Civitella Alfedena * Villetta Barrea * Opi * Pescina * Mentana


È lunedì, ultimo giorno agostano, sarebbe forse il caso di scaricare le tensioni del viaggio con una bella giornata di relax termale prima di ricominciare il tran-tran quotidiano. 
Tra Lazio e Abruzzo

Claudio esce presto per risolvere una spiacevole questione lavorativa, problema che si portava appresso dai primi di agosto, poi prepariamo la borsa e via verso le Terme di Suio, nostra stazione termale preferita. 

Boschi fiabeschi
Non percorriamo la solita strada e il proverbio 'chi lascia la vecchia strada per la nuova sa quello che lascia ma non sa quello che trova' sembra calzarci a pennello. 

Attraversiamo paesini distrutti da un degrado inspiegabile nel nostro Paese, una mancanza di dignità dovuta forse a secoli di brigantaggio e angherie di signorotti locali in una mancanza di giustizia che porta ad un degrado evidente persino nelle facciate delle costruzioni, cadenti, mal tenute, sporche, povere di una povertà senza dignità. 

La nostra oasi termale per la prima volta non soltanto non ci piace, ma è tenuta male e ci da anche un senso di fastidio. 

L'acqua è stata allungata anche se i benefici di tale miracoloso liquido si fanno sentire quasi subito. Usciamo evitando troppe discussioni e ci dirigiamo verso il Circeo e verso il mare. 

Parco Nazionale
 d'Abruzzo, Lazio e Molise
Nel giro di pochi chilometri il nostro tragitto si sposta dalla parte opposta e, dopo qualche strillo di disaccordo, decidiamo di comune accordo di andare verso il Parco Nazionale di Abruzzo, Lazio e Molise. 

Opi
Ci inerpichiamo tra curve e tornanti, la temperatura esterna si abbassa di 12°-13° C, entriamo nel Parco, ci rilassiamo attraversando boschi dove ci aspettiamo di incontrare qualche popolazione di Elfi, Gnomi e Fate dei Boschi da un momento all'altro. Arriviamo a Pescasseroli senza averne avvistati. 

Non abbiamo avvistato neanche animali selvatici ma insomma. 

Nel centro turistico Valentina viene attirata da un negozio di maglioni di lana, cosa che non sarebbe strana in sé se non fosse che ha una specie di allergia alla lana, e Claudio incontra una persona che conosce tramite la musica. 

 Non c'è neanche un ufficio informazioni aperto, andiamo a prendere qualcosa in una pasticceria, molto carina, degli Elfi, i quali saranno bravissimi a creare un'atmosfera boschiva anche con un cortiletto ma a preparare i dolciumi sono proprio negati. 

Parco Nazionale
d'Abruzzo, Lazio e Molise
Proseguiamo con un'acidità di stomaco che intanto sembra voler disturbare la nostra gita, Claudio porta un disco alla persona che conosceva. Scappiamo a gambe levate davanti ad un centro di visita in cui fanno vedere ai curiosi animali selvatici che vengono curati dalle persone del Parco. 

Torniamo sui nostri passi verso Opi, che si era mostrata, fanatica, appena arrivati verso i centri abitati, in tutta la sua abbarbicata particolarità. 

Opi ci piace moltissimo, le persone sono davvero gentili e molto dignitose, facciamo i turisti ma c'è qualcosa in quel paesino che ci fa sentire immersi nella vita quotidiana e, dopo un primo giro tra i musei semplici, carini e ben congegnati, e un saluto al Parroco, ecco che entriamo nella mieleria, di proprietà della nuora e del figlio di una signora che è rimasta fuori casa con la chiave spezzata nella serratura. 
Mostra fotografica a Opi

Claudio si offre senza batter ciglio di risolvere la questione con gli arnesi di fortuna che riesce a recuperare ed ecco che in men che non si dica siamo completamente immersi nella vita del paesino, da osservatori diventiamo parte della quotidianità del luogo. 

Scherzando diciamo che non abbiamo avuto neanche il tempo di arrivare e di aver avuto la sensazione di familiarità che Claudio ha trovato subito lavoro. 
Opi

Nella mieleria acquistiamo un barattolo di miele che ha tutta l'aria di essere squisito e ci viene regalato un barattolo di nocciutella, a compensazione del pronto intervento. 

Stiamo per andare a prendere un aperitivo al baretto del paese quando un odore di forno a legna ci trasporta verso il forno, dove hanno appena sfornato le pagnotte di pane caldo, cotto a legna. 

Che fragranza! Soprattutto dopo aver saltato a pie' pari il pranzo... 

Opi
Torniamo verso il baretto, dove gustiamo un prosecco e un'orzata con vista montagne. 

Non è il Monte Bianco, certo, ma il senso di rilassamento e la sensazione di essere avvolti dai rocciosi elementi naturali è altrettanto, se non più, forte. 

Con la differenza che abbiamo speso una cifra sei-sette volte inferiore a quanto abbiamo sborsato a Chamonix. 

Riprendiamo la macchina pur avendo voglia di stare lì ancora un po'. 

Ci dirigiamo verso Villetta Barrea, alla ricerca di un ristorante che però è chiuso fino alle otto di sera, proseguiamo e attraversiamo il lago di Barrea verso Civitella Alfedena, tra i boschi abbiamo l'impressione di avvistare un Elfo, un Gnomo, insomma una creatura dei Boschi, gli manca soltanto il cappello a punta e le scarpe con i sonagli.

Attraversiamo di nuovo e ci ritroviamo, dopo un brevissimo giro per le stradine di Villetta Barrea, a Opi. 

Opi
Chiediamo dove possiamo andare a mangiare, nel frattempo sta facendo buio, nessun posto ci ispira particolarmente e torniamo verso casa e verso una strada un po' meno impervia. 

Lungo il tragitto ci fermiamo perché delle persone avevano avvistato un orso, insieme a noi si ferma una quantità di gente e l'animale selvatico si guarda bene dal farsi vedere. 

Sentiamo però il bramito dei cervi che si spande per la valle e proseguiamo fino a Pescina, la patria di Silone e Mazzarino. 

Lago di Barrea
Ci fa piacere che sul cartello all'entrata del paese siano ricordati in quest'ordine, peraltro non alfabetico, a scanso di equivoci, il paese ha preferito il grande scrittore aprutino della povera gente al gran cardinale che ha mosso i fili della diplomazia sulla pelle dei poveracci. 

L'Italia è anche questo. 

Troviamo un ristorante dove mangiamo bene e scopriamo che il cameriere è probabilmente cugino di secondo grado di Valentina. 

Strani incontri si fanno in Abruzzo. 

Dopo cena Valentina si addormenta rilassata e satolla mentre Claudio guida fino a casa.  

domenica 30 agosto 2015

Cronachette di un viaggio in Italia * Itinerari mentanesi * Mentana * Chiusi * Siena * Pienza * Chianciano * Mentana

Duomo di Siena
30 agosto 2015
Contrada della Pantera

Mentana * Chiusi * Siena * Pienza * Chianciano * Mentana

Quando ci svegliamo il richiamo del Gran Sasso è fortissimo, Mamma Lucilla e Papà Pietro hanno espresso il desiderio di andare al Parco dell'Uccellina e quindi decidiamo di fare un giro e poi incontrarci da quelle parti per una merenda o una cenetta.
Duomo di Siena

Duomo di Siena
La domenica è di quelle da bollino nero e in effetti troviamo alcune file in autostrada, ma più che altro persone che guidano in modo poco prudente. 

Usciamo a Chiusi, parcheggiamo, ci baciamo davanti al teatro in cui Valentina ha avuto uno dei pochi riconoscimenti, il teatro è al numero 30, il voto che ha caratterizzato il suo corso di studi universitario, altro riconoscimento effettivo che abbia mai avuto. 

Claudio si lamenta che lui non ha avuto neanche quelli ma è ben contento di baciarla dove ha recitato l'addio ai monti proprio nell'anno in cui ci siamo conosciuti. 

Duomo di Siena
Quest'anno lo ha recitato di nuovo, dopo tantissimi anni, e quest'estate abbiamo gironzolato nei luoghi del romanzo manzoniano, la Lombardia che ci ha così sorpresi nella sua selvaggia beltà e melodiosa meraviglia ben al di fuori dei confini milanesi. 
Duomo di Siena

Pensiamo: 'e pur si muove', circoli vitali che smuovono ingranaggi, così simili all'acceleratore di particelle del CERN, cui il Laboratorio del Gran Sasso ha fornito un'inequivocabile dimostrazione di eccellenze italiane. 

Il caso ha voluto che Valentina lo recitasse nella vita reale molte, troppe volte, quell'addio ai monti. 
Duomo di Siena
Duomo di Siena
Non proprio il passo del capolavoro letterario ma nel corso del tempo ha avuto modo di comprendere appieno il senso, lo scoramento e il peso di parole immense di assoluta perfezione. 
E il caso ha voluto che dopo tanto peregrinare ci siamo ritrovati, fieri e felici del nostro amore. 

Baciarci davanti a quel teatro ha il sapore e il significato di una promessa, di un giuramento solenne. 

Duomo di Siena
Non ci separeremo più, non lasceremo che la vita, il caso, gli eventi, i tumulti si interpongano tra noi. 

Con forza, litigate e determinazione. 

Cripta, Siena
È un atto simbolico, pregno di significati e di volontà. 

Proseguiamo verso Siena, il pavimento del Duomo è aperto fino alle cinque di pomeriggio e non vogliamo assolutamente perderci quello che Vasari ha decantato quale esempio mirabile di artistica maestria. 

Cripta, Siena
La pittura su pietra è in fondo l'evoluzione delle iscrizioni rupestri della Val Camonica: quanti passi sono stati compiuti nella comunicazione e nell'arte da Cernunnos alle scene bibliche evocate in perfetti piani sequenza in cui il movimento nello spazio e nel tempo sono compresenti in un ritmo statuario. 
Pentagramma nella cripta, Siena

Prima di osservare la meraviglia del Duomo, e tanto perché avevamo appena celebrato un nostro rito privato, litighiamo giurandoci di non vederci mai più. 

Almeno fino a quando gli sbandieratori della Contrada della Pantera non ci riportano sulla retta via. 

Simboli biblici, Siena
Davanti alla biglietteria troviamo un portafogli con carte, soldi e documenti di una persona di origini inglesi che consegniamo alla biglietteria, dopo Todi un altro inglese da aiutare in meno di due giorni. 
Graffiti su strati successivi di affreschi
Cripta di Siena

Oltre al Duomo visitiamo anche la Cripta, scrigno nascosto di simboli, colori e immagini utilizzato fino a qualche decennio fa come deposito per oggetti di carpenteria e fortunatamente recuperato insieme ad azzurri, rossi pompeiani e ori di rara delicata pienezza. 
Siena

Qualche passo ancora e ci troviamo nel Battistero, dove, prima di litigare, una maleducatissima spagnola che somigliava vagamente alla compagna di Giulio, Elisa, salta addosso a Valentina mentre Claudio guarda altrove non avvedendosi di niente. 
Battistero, Siena

Entrare nell'edificio utilizzato per battezzare i piccoli cristiani è un'emozione improvvisa, una rivelazione epifanica. 

Stiamo lì, in piena contemplazione estatica e con gli occhi già colmi di arte e capolavori, leggendo descrizioni e commenti sulla guida acquistata in precedenza. 

Usciamo richiamati da sbandieratori e tamburi della Contrada dell'Istrice. 

Contrada dell'Istrice
Camminiamo verso la macchina, beandoci dell'energia di una delle nostre città preferite. 

Per le vie di Siena
Attraversiamo la Val d'Orcia, sembra di guidare all'interno di un quadro multidimensionale, colline ondose arate artisticamente, cipressi plasticamente potati, casali abitati, anche soltanto d'estate, da personaggi i cui conti in banca sono costituiti da cifre che forse non sappiamo neanche pronunciare. 

Helga Vockenhuber,
Pienza
Risorse paesaggistiche esaltate e non svilite nella loro essenza, semplice e pura espressione del senso bucolico del bello. 

Mamma Lucilla e Papà Pietro non si sono trovati bene nell'agriturismo che avevano prenotato e sono tornati a casa, vogliamo andare a mangiare lì? ci chiedono al telefono.  
Helga Vockenhuber,
Pienza

Ci fermiamo per fare merenda a Pienza, un aperitivo molto ricco in un baretto in cui ci fermiamo volentieri quando siamo da quelle parti. 

Nella piazza bronzi monumentali iper-realisti di Helga Vockenhuber, artista austriaca che a nostro parere si ispira a Daniel Polliand, le cui sculture abbiamo avuto modo di ammirare sul lago Lemano a pochi chilometri da Ginevra. 

Helga Vockenhuber,
Pienza
Compriamo formaggio, pici e via, verso Mentana, non senza passare per Chianciano, dove ci infiliamo nel borgo senza arrivare alla zona delle terme che però guardiamo dalla valle, in mezzo a strade sterrate e mal ridotte indicateci dal navigatore, forse indispettito dal fatto che Claudio l'avesse seguito senza batter ciglio.



























sabato 29 agosto 2015

Cronachette di un viaggio in Italia * Itinerari mentanesi * Mentana * Lago di Provvidenza * Passo delle Capannelle * Lago di Campotosto * Amatrice * Lago di Campotosto * Valico delle Capannelle * Montorio al Vomano * Teramo * Fonte Cerreto * Campo Imperatore * Mentana

Strade e percorsi
29 agosto 2015

Mentana * Lago di Provvidenza * Passo delle Capannelle * Lago di Campotosto * Amatrice * Lago di Campotosto * Valico delle Capannelle * Montorio al Vomano * Teramo * Fonte Cerreto * Campo Imperatore * Mentana
Percorsi tra cielo e terra

I pochi giorni di riposo che ci rimangono ci fanno pensare che sia il caso di svegliarsi presto e andare a fare una gita verso luoghi che da tempo avremmo voglia di vedere. Ci dirigiamo dunque verso il Lago di Campotosto e il Parco del Gran Sasso e dei Monti della Laga. 

Passo delle Capannelle
Prepariamo asciugamani, plaid, costumi, maglioncini e scarpe di ricambio per Valentina che non vuole ripetere l'esperienza virale di certo aiutata dalle scarpe bagnate.

Prima di arrivare scopriamo il piccolo lago di Provvidenza, uno specchio d'acqua che con quel nome sarà sicuramente di buon auspicio. 

Percorsi tra cielo e terra
Tra curve e tornanti giungiamo al Passo delle Capannelle e poi al lago di Campotosto, iniziale meta della nostra gita.

Percorsi tra cielo e terra
Troviamo subito il posto che fa per noi, sembra di volare, con tutte le montagne intorno che si riflettono sulla liquida superficie, il silenzio accompagnato da un vociare sommesso, dal rifrangersi di onde lievi e dall'alito del vento. Proviamo a fare il bagno, l'acqua è freddina, Valentina immerge le gambe e basta. 

Lago di Campotosto
Ci asciughiamo al sole sulle pietre calde ma non ustionanti, una lieve brezza di montagna mitiga il calore dei raggi della nostra stella, mangiamo e ci addormentiamo, cullati dai rumori della natura. 
Lago di Campotosto

Una nuvoletta si interpone tra noi e il sole, svegliandoci. 

A quest'altitudine, anche ad agosto, si sta bene in una giornata serena ma la mancanza del sole comporta una vestizione rapida. 

Lago di Campotosto
Ci sbrighiamo dunque a salire in macchina e proseguiamo la nostra gita. 

Lago di Campotosto
Facciamo il giro del lago cercando un distributore di benzina e ci accorgiamo che da una parte la forma è esattamente quella del quadro disegnato da Claudio. Il bello è che non aveva mai visto quel luogo. Manca soltanto il cavallo bianco ma immediatamente si presenta un bellissimo destriero col pelo color miele di castagno e la luna ma è ancora giorno. 

Lago di Campotosto
Ad Amatrice c'è la sagra degli spaghetti all'amatriciana, gli stand aprono alle sei ma alle quattro già non si trova parcheggio. Immaginiamo che ci sarà una gran pipinara e torniamo verso il lago. 

Lago di Campotosto
È ancora presto per aspettare la luna per cui ci inerpichiamo nel Valico delle Capannelle fino a Montorio al Vomano, dove litighiamo perché Valentina non sopporta più le curve e Claudio vorrebbe andare fino a Prati di Tivo, acquistiamo un paio di bottiglie di tè freddo, mettiamo benzina, capiamo che strada prendere per evitare altri tornanti e muoviamo verso Teramo. 
Lago di Campotosto

La cittadina aprutina ci fa pensare ad un Paese straniero, ci impressiona inoltre la quantità di ragazze altissime rispetto agli standard italiani. 
Lago di Campotosto

Gironzoliamo un po' e riusciamo per il rotto della cuffia a vedere la cattedrale all'interno. 

Usciamo nuovamente sulla piazza principale dove è stata montata una giostra rotante in stile retrò e un palco per l'estate teramana in cui si esibiscono le ragazze selezionate per le finali di Miss Italia. 

Lago di Campotosto
Non c'è moltissimo da vedere, più che altro un nostro pensiero a Pannella, partigiano difensore del diritto alla vita e della vita del diritto anche e soprattutto in tempo di pace, quando all'apparenza non ve n'è bisogno. 

Lago di Campotosto
Andiamo verso il mare? Sì, no, forse, ma perché no, ma perché sì? 

Qualche esitazione e ci troviamo a vivere questa strabiliante luna piena sul Gran Sasso. 

Tra Lazio e Abruzzo
Mangiamo a Fonte Cerreto, e poi Claudio insiste, per fortuna, a proseguire verso Campo Imperatore. 

Lo spettacolo naturale che abbiamo modo di testimoniare è semplicemente qualcosa di straordinariamente bello. 
Tra Lazio e Abruzzo

Un cinghiale, alcune mucche e cavalli ci guardano perplessi. 

Tutto è pervaso di una luce blu in cui si vedono perfettamente montagne, vallate e perfino i fiori, da vicino. 

Teramo
Un ritmo incessante di onde eterne si sussegue in uno scenario fantastico. 

Come per magia veniamo trasportati tra i crateri e i mari del nostro satellite, o almeno così pare. 

Poi guardiamo di nuovo e riconosciamo forme che cominciano ad esserci familiari, una nuvola cela il Corno Grande, per svelarcelo lentamente in una danza sensuale tra elementi naturali di immutabile bellezza. 
Teramo

Teramo
Arriviamo a Campo Imperatore con gli occhi colmi di meraviglia e non è che l'inizio. 

Al rifugio le finestre sono tutte aperte, un ritmo allegro di fanciullesca giocosità nelle voci di adulti escursionisti e appassionati, tutti quanti con il naso in su e i piedi al caldo. 

Usciamo sul piazzale e rientriamo di corsa in macchina: non siamo abbastanza attrezzati per quel freddo! 

Teramo
Accendiamo i riscaldamenti fino a che l'abitacolo si scalda, ci copriamo con quello che abbiamo, abbassiamo i sedili e ci immergiamo in una meditazione estatica nell'osservazione della pienezza dell'Universo. 

Teramo
Cullati da un concerto di campanacci di mucche ci addormentiamo per poi svegliarci increduli in un paesaggio di fiaba. 

La tentazione di rimanere lì e svegliarci all'alba davanti a Sua Maestà il Gran Sasso è fortissima. 

Riprendiamo però la strada di casa, meglio evitare di scatenare febbri o mal di gola. 

Torniamo a Mentana con la testa piena di idee, progetti, immagini, fantasmagorie e suoni armonici.