sabato 8 ottobre 2016

Cronachette di un viaggio in Italia. Itinerari mentanesi. Mentana * Autogrill * Terme di Rapolano * Asciano * Crete senesi * Sinalunga * Autogrill * Mentana

8 ottobre 2016

Mentana * Autogrill * Terme di Rapolano * Asciano * Crete senesi * Sinalunga * Autogrill * Mentana


Ci svegliamo verso le otto di mattina, il tempo è incerto ma non sembra minacciare pioggia. Guardiamo le previsioni meteo e decidiamo di fare colazione e sbrigarci per andare alle terme. Prepariamo velocemente borsone e zaino, prendiamo la Ford Focus e partiamo verso la provincia di Siena. Prendiamo l’autostrada, mentre il tempo varia sulle nostre teste ammiriamo la meraviglia dell’autunno sui vigneti laziali e umbri. La ruggine comincia a posarsi sul verde delle foglie mentre i grappoli sodi di succoso nettare sono stati già raccolti e portati a vinificare. Rimaniamo in silenzio in un intreccio di pensieri e immagini fino a Orvieto, poi Claudio ha la necessità di una colazione e ci fermiamo all’autogrill prima di quello di Fabro, dove troviamo una carovana di turisti cinesi. Andiamo via con la voglia di arrivare presto. Rapolano ci accoglie tra le sue calde acque solfuree e ci rilassiamo per almeno quattro ore in cui l’unico nostro interesse è la bellezza del lasciarsi coccolare dal benefico liquido. Pranziamo nella tavola calda delle terme e poi ci addormentiamo nell’area della vasca coperta con l’acqua caldissima. Respiriamo a pieni polmoni lo zolfo che lava via tutti i fastidi e le noie. I nostri corpi si adagiano nel tepore umidiccio come in un accogliente grembo materno prima di decidere che è ora di tornare nella vita normale, per quanto il concetto di normalità sia discutibile, e andare a toglierci il costume. Valentina si asciuga i capelli e si veste, preferendo lasciare sulla sua pelle il velo di acqua solforosa e quindi ha tutto il tempo di osservare con sguardo rilassato il movimento lento e cadenzato di una scopa che definisce spazi, linee e superfici mentre Claudio fa una lunga doccia. Usciamo poco prima dell’inizio del temporale, vorremmo fermarci nella vicina Asciano per un panino ma non troviamo niente di aperto per cui proseguiamo verso Sud attraversando le Crete senesi, paesaggio brullo, aspro e morbido al contempo, che volevamo vedere da tempo. Arriviamo a Sinalunga, dove l’Eroe dei due mondi venne arrestato poco prima di giungere a Mentana per perdere la famosa battaglia, ci fermiamo nel bar Garibaldi costruito all’interno di quello che fu probabilmente l’albergo in cui soggiornò. Molte cose sono cambiate da allora, tra cui l’usanza di utilizzare pane fresco per i panini, per cui Claudio prende una birra olandese e una focaccia con salame piccante mentre Valentina resta digiuna fino all’arrivo al vicino supermercato. Andiamo via con disappunto e ci avviamo decisamente verso casa mente il temporale si scatena fuori dall’abitacolo, ci fermiamo per un caffè in autogrill dove troviamo un’altra carovana di turisti cinesi e quindi torniamo a Mentana.   

sabato 1 ottobre 2016

Cronachette di un viaggio in Italia. Itinerari mentanesi. Mentana * Sutri * Lido degli Estruschi, Tarquinia * Cerveteri * Mentana

1 ottobre 2016

Mentana * Sutri * Lido degli Estruschi, Tarquinia * Cerveteri * Mentana

Ci svegliamo verso le otto con la voglia di pigrare tra le lenzuola e le coperte. Ci alziamo pieni di buone intenzioni per andare in piscina ma tra una cosa e l’altra non usciamo prima delle dieci e mezza e tutte le piscine sono stracolme di ragazzini e persone che hanno soltanto il weekend per fare attività sportiva. Dopo qualche indecisione ci dirigiamo verso il mare, anche la Focus si è stancata di gironzolare sempre per le stesse strade e ha voglia, come noi, di sentire l’arietta salmastra sulla superficie. Non facciamo colazione ma prendiamo caffè e prosecco in un bar di Sutri dove intavoliamo una animata discussione sulla necessità di costruire una scena musicale indipendente e sull’importanza della cultura nelle contemporanee società democratiche. Non c’è più la guerra, pensiamo, ormai da parecchi anni e costruire pace e libertà è un percorso lungo, difficile eppure meraviglioso. Risaliamo sulla Ford e proseguiamo verso il mare. La campagna laziale si snoda lentamente davanti ai nostri occhi coi vigneti colmi di frutta matura o già vendemmiati e il mare è un’apparizione blu che ci attrae a sé. Il cielo non è limpidissimo e c’è vento ma appena arriviamo sul lungomare ci guardiamo e in men che non si dica indossiamo i costumi da piscina, senza timore di sembrare ridicoli tanto non c’è praticamente nessuno sull’ampia spiaggia, e qualche aspirante surfista si allena nell’acqua non limpidissima. Entriamo senza indugio, valutando la temperatura come piuttosto più calda di quella dell’oceano, ci guardiamo, osserviamo gli aspiranti surfisti coperti con le mute e Claudio scuote la testa sorridendo “non sanno che vuol dire aver bisogno della muta”, scherza e ridiamo con l’oceano negli occhi e il Tirreno che ci accarezza il corpo con la dolcezza del Mediterraneo. Sguazziamo divertendoci a nuotare controcorrente, saltiamo sulle onde surfando col corpo, urliamo per farci scorgere dagli altri in acqua, ci sorridono, si sono accorti di noi. Ridiamo felici e ci sentiamo liberi, riadattiamo la canzone di Gaber ‘la libertà non è uno spazio libero, la libertà è un bagno in mezzo al mare’. Pensandoci a mente fredda ci rendiamo conto di quanto tale gioco di parole sia vero. Usciamo, ci asciughiamo togliendoci il costume fondamentalmente noncuranti di esser visti seminudi mentre il vento ci acconcia i capelli e il mare ci nutre la pelle, tanto sulla spiaggia non c’è praticamente nessuno e le poche persone stanno o sdraiate ad abbronzarsi oppure sono intente ad apprendere qualche sport e non ci guardano neanche. Le risate nei nostri occhi si incontrano e torniamo sulla Focus con una gran voglia di mangiare della frutta. Salutiamo il mare e andiamo verso Cerveteri, dove troviamo una cantina sociale niente male e le necropoli patrimonio UNESCO chiuse, è già tardi dobbiamo tornare verso casa, non prima di una sosta in una bottega artigiana dove troviamo squisitezza marinare.
Torniamo senza indugio verso casa con una gran fame, un forte desiderio di creare e l’oceano irrimediabilmente negli occhi.