sabato 1 ottobre 2016

Cronachette di un viaggio in Italia. Itinerari mentanesi. Mentana * Sutri * Lido degli Estruschi, Tarquinia * Cerveteri * Mentana

1 ottobre 2016

Mentana * Sutri * Lido degli Estruschi, Tarquinia * Cerveteri * Mentana

Ci svegliamo verso le otto con la voglia di pigrare tra le lenzuola e le coperte. Ci alziamo pieni di buone intenzioni per andare in piscina ma tra una cosa e l’altra non usciamo prima delle dieci e mezza e tutte le piscine sono stracolme di ragazzini e persone che hanno soltanto il weekend per fare attività sportiva. Dopo qualche indecisione ci dirigiamo verso il mare, anche la Focus si è stancata di gironzolare sempre per le stesse strade e ha voglia, come noi, di sentire l’arietta salmastra sulla superficie. Non facciamo colazione ma prendiamo caffè e prosecco in un bar di Sutri dove intavoliamo una animata discussione sulla necessità di costruire una scena musicale indipendente e sull’importanza della cultura nelle contemporanee società democratiche. Non c’è più la guerra, pensiamo, ormai da parecchi anni e costruire pace e libertà è un percorso lungo, difficile eppure meraviglioso. Risaliamo sulla Ford e proseguiamo verso il mare. La campagna laziale si snoda lentamente davanti ai nostri occhi coi vigneti colmi di frutta matura o già vendemmiati e il mare è un’apparizione blu che ci attrae a sé. Il cielo non è limpidissimo e c’è vento ma appena arriviamo sul lungomare ci guardiamo e in men che non si dica indossiamo i costumi da piscina, senza timore di sembrare ridicoli tanto non c’è praticamente nessuno sull’ampia spiaggia, e qualche aspirante surfista si allena nell’acqua non limpidissima. Entriamo senza indugio, valutando la temperatura come piuttosto più calda di quella dell’oceano, ci guardiamo, osserviamo gli aspiranti surfisti coperti con le mute e Claudio scuote la testa sorridendo “non sanno che vuol dire aver bisogno della muta”, scherza e ridiamo con l’oceano negli occhi e il Tirreno che ci accarezza il corpo con la dolcezza del Mediterraneo. Sguazziamo divertendoci a nuotare controcorrente, saltiamo sulle onde surfando col corpo, urliamo per farci scorgere dagli altri in acqua, ci sorridono, si sono accorti di noi. Ridiamo felici e ci sentiamo liberi, riadattiamo la canzone di Gaber ‘la libertà non è uno spazio libero, la libertà è un bagno in mezzo al mare’. Pensandoci a mente fredda ci rendiamo conto di quanto tale gioco di parole sia vero. Usciamo, ci asciughiamo togliendoci il costume fondamentalmente noncuranti di esser visti seminudi mentre il vento ci acconcia i capelli e il mare ci nutre la pelle, tanto sulla spiaggia non c’è praticamente nessuno e le poche persone stanno o sdraiate ad abbronzarsi oppure sono intente ad apprendere qualche sport e non ci guardano neanche. Le risate nei nostri occhi si incontrano e torniamo sulla Focus con una gran voglia di mangiare della frutta. Salutiamo il mare e andiamo verso Cerveteri, dove troviamo una cantina sociale niente male e le necropoli patrimonio UNESCO chiuse, è già tardi dobbiamo tornare verso casa, non prima di una sosta in una bottega artigiana dove troviamo squisitezza marinare.
Torniamo senza indugio verso casa con una gran fame, un forte desiderio di creare e l’oceano irrimediabilmente negli occhi. 

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