giovedì 2 novembre 2017

Mentana * Lesina

2 ottobre 2017

Mentana * Lesina

Ci svegliamo presto per la prima poppata di Giulia, ci riaddormentiamo crogiolandoci nel tepore delle coperte fino a che decidiamo di alzarci, pigramente. La giornata è bellissima e decidiamo di partire per una gita, prepariamo velocissimamente la Samsonite rossa regalataci da Nonni Lucilla e Pietro in occasione del viaggio più importante della nostra vita, quello verso il reparto di Ostetricia dell’Ospedale di Orvieto Ciconia. Facciamo colazione, carichiamo le valigie, il Peg Pérego Book 51 sulla Ford Focus, i rimasugli di melanzane alla parmigiana di Nonna Lucilla e partiamo verso Sud-Est. Ci fermiamo nel solito Autogrill sull’Autostrada dei Parchi per la poppata di Giulia e la colazione di Mamma Valentina e Papà Claudio. Ripartiamo. Le montagne di Lazio e Abruzzo ci incantano con la loro straordinaria bellezza, resa ancor più imponente dal foliage autunnale. Il nostro umore, già buono, migliora sensibilmente nel momento in cui ci immergiamo nella spettacolare nube di rossi, gialli, arancioni, verdi e blu che caratterizzano la stagione più riccamente colorata dell’anno. Attraversiamo l’Abruzzo, verso Est. Vigneti grondanti luminosità e argentei uliveti si alternano a boschi e montagne con nevi perenni fino a che il mare si schiude davanti ai nostri occhi nella sua densa immensità. Giulia dorme beata e proseguiamo fino a giungere a Lesina, paesino di confine tra tre regioni, porta settentrionale verso il Gargano, potenziale porto di Kalive. Troviamo immediatamente un posto dove dormire presso un ex cotonificio ristrutturato di recente, veniamo accolti con molta gentilezza, scarichiamo la Ford, cambiamo il pannolino di Giulia che si è svegliata giusto in tempo per una poppata in santa pace. Andiamo verso la laguna dove un tramonto memorabile saluta l’alba di una luna immensa che sembra danzare tra le casette e il campanile della cattedrale. Tutte le sfumature del rosso sembrano voler danzare con il blu illuminato dal nostro satellite, nella perfezione assoluta del tempo presente. Un’impressione contemplativa che sarebbe piaciuta molto a Monet. Camminiamo fin quasi al centro della laguna attraverso un comodo ponte di legno, l’eco del Floating Piers sull’Iseo ci accarezza la memoria sensoriale. Ci sentiamo felici in questo spettacolare splendore. Comincia a fare freschino, facciamo un giro veloce per le vie del centro, illuminate dai lumini per onorare i defunti e adornate con cesti di vimini colmi di zucche, una piccola sosta in un panificio dove Mamma Valentina ritrova il gusto strepitoso dei panzerotti idruntini che assaggia dalle mani di Papà Claudio, e dunque ci incamminiamo verso un chioschetto con annessa pedana galleggiante, rimaniamo all’interno per la poppata di Giulia, estratti di frutta, aperitivo e chiacchierata musicale. Salutiamo e torniamo verso l’appartamentino, mentre Mamma Valentina si occupa del cibo di Giulia, Papà Claudio si occupa di acquistare carne e pasta necessari per la cena e la birretta perfetta per la partita di calcio trasmessa in TV. Ci addormentiamo presto, piuttosto stanchi. 

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