lunedì 10 gennaio 2022

Cronachette di un viaggio in Italia. Mentana * Rieti * Mentana

 10 gennaio 2022

 

Mentana * Rieti * Mentana

 

Ci svegliamo presto, l’aria è fresca, siamo un po’ intorpiditi dalla quarantena. Usciamo per farci infilare degli stecchetti nel naso. Carichiamo sulla Ford Focus SW il necessario per una intera giornata fuori, panini, pizza, frutta, dolciumi, tè caldo, acqua, tazze, vestiti di ricambio, coperte, giochi, libri. Dobbiamo mettere benzina. Optiamo ancora una volta per il self service con disinfezione delle mani prima e dopo. La campagna sabina si apre al bianco dell’inverno, sferiche chiome di rami e neve danzano con resistenti foglie marroni coperte di bianchi fiocchi, le montagne si vestono coi colori del cielo. Giulia vuole fare un pupazzo di neve. Lei è negativizzata da giorni ormai. “Tra un po’ amore, non subito”. Non comprende eppure capisce. Quanta sofferenza stanno affrontando le giovani generazioni dell’Europa in pace da decenni! E quanta forza d’animo stanno dimostrando: loro insegnano a noi adulti, rammolliti dalla libertà conquistata da altre generazioni, a portata di click. Le notizie del Kazakistan si intrecciano alla propaganda novax su canali rigorosamente gestiti da Mosca. Dalla Serbia con furore il padre di un famoso tennista si è scagliato con retorica nazionalista su un giornale russo contro l’illiberale Australia. Gli improperi affiorano sempre più, così come il senso di impotenza. Forse si riescono a comprendere gli eventi soltanto quando non si ha più la possibilità di parteciparvi. Dall’esterno tutto si comprende con maggiore chiarezza. Il chiarore dell’inverno ci fa pregustare la fine della quarantena. Rieti con la neve è incantevole, così come i tanti paesini della Sabina appena spolverati, come fossero fatti di pandoro. Due ore di fila, come in una dogana, una di quelle che c’erano prima che il sogno dell’Europa Unita si realizzasse, controllo dei documenti e fastidioso stecchetto nella gola e nel naso da parte di una donna infilata in una tuta. Scorgo il suo sguardo truccato, i lineamenti gentili dietro alla cuffia e alla visiera appannata. Ci accomuna forse anche il desiderio di fare pipì e l’impossibilità pratica di realizzare tale bisogno. Torniamo verso Mentana. Giulia è delusa, vorrebbe proprio fare un pupazzo di neve. Ci fermiamo poco dopo Rieti per fare pipì all’aperto. In un bar non posso entrare, non ci sono bagni e l’unico luogo è un lembo di terra coperto di neve e foglie. Mi accuccio sperando che nessuno mi veda, apro gli sportelli ma devo sbrigarmi. Vedo il giallo liquido insinuarsi sotto il manto nevoso, sciogliere i cristalli più vicini al suolo e pian piano anche il trasparente strato superiore. Risalgo sulla Ford Focus SW che ha sempre più bisogno di una pulita e di una aggiustata e torniamo verso Mentana, accolti dal verde intenso e dal blu della Sabina romana. Monte Gennaro ci saluta fanatico con il suo scialle nevoso.

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