martedì 21 giugno 2011

La via del Romanico in Europa

Girovagando per la provincia italiana si incontrano stratificazioni monumentali cui non si fa più caso, passiamo su autobus affollati davanti a salti temporali di millenni e ci preoccupiamo soltanto della quantità di traffico che si snoda tra noi e la prossima fermata, guardiamo i turisti con un misto di curiosità e apprensione, quella carovana non vorrà mica salire sulla corriera per il lavoro? chissà da dove vengono, sembrano asiatici o nord europei. Quelli che più destano preoccupazione sono ovviamente gli innocui turisti che si muovono in branco, quelli che si spostano su autobus privati prenotati per l'occasione e che si rendono riconoscibili con appositi loghi, colori, cappellini e ombrelli. Quante volte ne vediamo orde nelle città italiane, un'infinità. Turisti mordi e fuggi che vogliono vedere tutti i monumenti di Roma in un giorno o quelli che si immergono nella lettura di guide multicolore per capirne un po' di più e non perdersi l'aperitivo più trendy nel nuovissimo ritrovo per giovani smaliziati e un po' viziati. Esiste, però, un turismo accorto di persone che amano profondamente il BelPaese e, allargando un po' l'orizzonte, il Vecchio Continente, tanto da tornare più e più volte in visita, appena ce n'è l'occasione. Alcuni tornano nelle grandi capitali dell'arte mentre altri si avventurano per le vie meno conosciute e ci aiutano a riscoprire monumenti e luoghi della provincia che avevamo dimenticato in un qualche angolo della memoria, tra un ricordo sbiadito di una lezione di storia dell'arte e una cartolina un po' ingiallita dei tempi della scuola. Uno di questi itinerari è la via del Romanico in Europa, riconosciuta dal Consiglio d'Europa, che rimette sotto i riflettori una realtà artisticamente molto interessante e itinerari della cultura che si intrecciano magicamente con quelli del gusto e del benessere.

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