martedì 29 novembre 2011

Dialogo tra romanità e cattolicesimo

Ovviamente se si vuole cercare l'arte italiana nel BelPaese è bene fare un giro per gli edifici religiosi non tanto perché nei musei non c'è, bensì perché la chiesa e la religione cattolica è stata l'unica costante per secoli nella vita politica, culturale e civile di un paese la cui storia è decisamente complessa da comprendere. A Roma, inoltre, la costanza si è dovuta unire ad una volontà di affermazione in seguito ad un periodo non breve di oscuramento della libertà di culto e molti edifici monumentali simbolo dell'antica Urbe sembrano aver instaurato un dialogo eterno con la monumentalità delle costruzioni religiose maggiormente cattoliche. Uno di questi mirabili esempi è la Basilica di Santa Maria del Popolo, quella meno 'chiassosa' proprio accanto alla stazione metropolitana. Un tempo era il Mausoleo dei Domizi Enobarbi e, nel primo secolo dell'anno Mille, il pontefice Pasquale II decise di demolire la tomba di Nerone, la cui memoria era piuttosto viva nella popolazione romana e costruirvi una basilica cattolica. Durante i secoli la chiesa venne ovviamente ampliata, arricchita di opere d'arte e dell'ingegno, tra cui due dipinti di Caravaggio e uno di Annibale Carracci nel transetto, la Cappella Chigi dipinta da Raffaello e con una statua del Bernini e, nella navata destra un gradevole esempio di quell'arte che è più facilmente rintracciabile nelle città della provincia del Centro-Italia, la Cappella del Presepio con affreschi di Pinturicchio e della sua bottega, grottesche mirabili e probabilmente costruita su progetto del Brembo. Ammirare tali capolavori è sempre qualcosa di ottimale per lo spirito e il corpo e può costituire uno spunto per goderne con ritmi più contemplativi anche nella straordinariamente bella provincia italiana, prevedendo eventualmente un tour artistico verso regioni e paesini che sembrano contenere in sé l'essenza stessa dell'italianità. 
©2009.2021

Nessun commento:

Posta un commento