9
luglio 2016
Mentana * Parco del
Treja * Trevignano * Mentana
Ci
svegliamo presto dopo una lunga notte di caldo e chiacchiericcio da
strada in un paese tranquillo. Siamo assonnati e avremmo voglia di
dormire ancora un po' ma abbiamo promesso ai nipotini di portarli al
Parco avventura del Treja quale premio promozione, per Saretta a
pieni voti e per Gianluca con un po' di affanno. Li chiamiamo e sono
già prontissimi, con tanto di zainetto e capelli perfettamente
acconciati, la voglia di scoprire qualcosa di nuovo. La piccola Sara
ha studiato con attenzione tutti i percorsi su internet, sa cosa
vuole fare e si è informata prima di uscire. Nell'orto Papà
Giancarlo in tuta da lavoro e falcetto sta sistemando la vigna.
Saliamo in macchina, nello stereo un disco dei Led Zeppelin, i
nipotini conoscono almeno una delle canzoni del disco e questo ci
riempie di gioia e soddisfazione. Anni di indottrinamento musicale
modello Noriega hanno sortito qualche effetto. Sulla strada guardiamo
assonnati i campi dorati dalla mietitura e arricchiti dai colori
pastello delle resilienti fioriture selvatiche. Arriviamo, troviamo
parcheggio e ci incamminiamo verso il Parco avventura, attraversiamo
il ponte sul limpido fiume Treja, popolato di pesci e ragni d'acqua,
all'arrivo ci accoglie un gatto molto simile a Tigro, che
effettivamente si chiama Tigre, incede elegante e immediatamente si
fa avvicinare da Valentina, quindi da Claudio, dai Nipotini e dagli
altri. Quando arriviamo un addetto al parco porta con sé un cesto di
fichi, ce ne offre uno che Valentina accetta con molto piacere.
Aspettiamo l'apertura quindi paghiamo il biglietto, entriamo e
comincia l'avventura per i piccoli, che vengono imbragati con
apposite dotazioni di sicurezza per farli volare tra gli alberi ad
alto fusto e far loro scoprire il meraviglioso sapore della libertà,
non senza un saluto da parte di un bel rospo che passava di là. Tra
qualche passo falso condito da un paio di lacrimucce e voglia di
andar via, scendere da quelle cavolo di impalcature e non salire mai
più su qualcosa di frondoso con le foglie, superano le prove non
sempre facilissime per ragazzini di paese non abituati a sbucciarsi
le ginocchia tra prati e rovi colmi di spine, raramente prodighe di
prelibate more. Trascorriamo nel parco più di tre ore, poi stanchi e
affamati andiamo verso Trevignano, dove mangiamo ottima pizza e
dolcetti nel forno-pizzeria 'scoperto' da Mamma Lucilla e Papà
Pietro. Ci rifocilliamo quindi andiamo a fare una passeggiatina sul
Lungolago, dove incontriamo cigni, cignetti e uno splendido cigno
nero che si fa fotografare e guardare in tutta la sua splendida
bellezza. Le sue piume intrise d'acqua lacustre, non cristallina come
ricordavamo, formano sulla sua fronte, sul piumaggio color pece,
piccolissime perle di rara beltà, celebrazione assoluta della
maestosa eleganza della Natura. Incontriamo poi altri cigni, che
sembrano voler creare una coreografia sul bagnasciuga del Lago di
Bracciano. Gianluca e Sara saltellano sulle rocce nere senza
restrizioni con l'unica indicazione di non farsi male. Torniamo
quindi verso Mentana, cantando, o meglio i Nipotini cantano, Claudio
guida e Valentina sonnecchia sorridendo contenta sotto i baffi. Dopo
un'iniziale diffidenza Gianluca e Sara decidono di voler tornare
anche l'indomani nel Parco avventura, si sono divertiti, finalmente
lo possono ammettere, spieghiamo loro che non possono tornare al
Parco avventura tutti i giorni ma solletichiamo la loro curiosità
con una prossima gita in un museo, con quadri, statue e altre
amenità, non sono troppo convinti che sarà divertente ma
ricominciamo a cantare e la macchina scorre veloce verso casa.
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