venerdì 30 settembre 2016

Cronachette di un viaggio in Italia. Itinerari mentanesi. Mentana * Roma * Autogrill * Santuario di San Gabriele dell’Addolorata * Castelli * Fonte Cerreto * Campo Imperatore * Autogrill * Mentana

30 settembre 2016

Mentana * Roma * Autogrill * Santuario di San Gabriele dell’Addolorata * Castelli * Fonte Cerreto * Campo Imperatore * Autogrill * Mentana

Ci svegliamo presto, ci prepariamo e usciamo. Ci rincontriamo all’ora di pranzo, Claudio si cambia d’abito e andiamo verso Roma dove deve svolgere alcuni lavori, quindi prendiamo l’autostrada e ci dirigiamo, a bordo della Ford Focus, verso l’Abruzzo per ordinare un ovale di ceramica decorato. Mentre i Preappennini laziali esprimono la loro bellezza di fine estate l’Appennino centrale ci abbraccia nel suo accogliente ventre roccioso. Il Gran Sasso ci incanta, per gioco pensiamo a quante volte lo dovremmo vedere per trovarlo noioso e la risposta è impossibile da decifrare in forma di astrazione matematica. Il pomeriggio crea giochi luminosi che si trasformano in ali di luce sulle forti e possenti montagne, decidiamo che forse è meglio andare a visitare prima il Santuario di San Gabriele dell’Addolorata, Mamma Enza e Papà Giancarlo ce ne avevano tanto parlato incuriosendoci, e quindi recarci a Castelli.
La chiesa primonovecentesca in stile classico non ci piace granché e il grosso edificio brullo in cemento armato e ferro che riprende nelle intenzioni le linee delle montagne non ci fa venire certo voglia di entrare. Superiamo la riluttanza e ci troviamo immersi in un arcobaleno di luce e colore in cui la gioia dello stare insieme e la felicità della meraviglia quotidiana dell’essere nell’universo ci pervade. Vetrate multicolori inondano uno spazio aperto, espressione concreta e architettonicamente efficace della spiritualità contemporanea, a prescindere dal proprio credo religioso o dal proprio ateismo. Una chiesa è pur sempre una chiesa e tutto è apparenza di semplicità, di essenzialità, nonostante la profusione di marmi e vetri e mosaici tutto sembra soltanto un grande abbraccio, emozione di bellezza e condivisione. Le ‘armi’ in questo luogo dello spirito sono le canne degli organi che esprimono con la musica la felicità dell’essere insieme e dell’esprimere la propria spiritualità in comunione con gli altri. I mosaici sono essenziali e bellissimi, le vetrate un’onda di pura energia. All’interno della chiesa, verso la cripta, ritroviamo con nostra gioia i pezzi di ceramica del presepe creato dagli studenti dell’Istituto Grue. Usciamo, mentre Claudio va a vedere la cripta con il corpo del santo, Valentina, decisamente meno interessata a reliquie cattoliche, ammira la collezione di arte sacra contemporanea. Ci ritroviamo fuori dalla chiesa, davanti al portale dell’emigrante, meraviglioso memento per l’attuale realtà italiana.
Ci avviamo dunque verso Castelli, dove troviamo tutte le botteghe chiuse e un bottegaio che ci introduce a vedere i suoi lavori che però Valentina non trova particolarmente adatti a quello che ci serve. Chiamiamo i mastri con cui avevamo avuto uno scambio di email e ordiniamo finalmente l’inserto per il letto in ferro e ceramica.
Torniamo verso l’autostrada, andiamo a Fonte Cerreto, dove mangiamo benissimo, quindi riprendiamo la Ford e ci dirigiamo verso Campo Imperatore dove ammiriamo un cielo senza luna e colmo di stelle. Alcune persone stanno osservando col telescopio e ci fanno vedere Altair, quale emozione vedere quel puntino luminoso, nel buio della notte senza pianeti, e pensare che quella moltitudine di minuscole lucelle è una minima parte dell’enorme quantità di sistemi stellari con nomi e caratteristiche diverse rispetto al sistema solare di cui siamo parte.

Torniamo verso Mentana non senza una sosta in autogrill per un caffè stanchi e felici. Facciamo giusto in tempo a metterci il pigiama e cadiamo addormentati in un sonno luminoso e riposante. 

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