sabato 22 aprile 2023

Cronachette di un viaggio in Italia * Tusa * Fiumara d’arte La materia poteva non esserci * Pettineo * Fiumara d’arte Museo domestico * Fiumara d’arte Labirinto di Arianna * Castel di Lucio * Fiumara d’arte Una curva gettata alle spalle del tempo * Pettineo * Tusa * Palermo * Cefalù * Tusa

 

22 aprile 2023

 

Tusa * Fiumara d’arte La materia poteva non esserci * Pettineo * Fiumara d’arte Museo domestico * Fiumara d’arte Labirinto di Arianna * Castel di Lucio * Fiumara d’arte Una curva gettata alle spalle del tempo * Pettineo * Tusa * Palermo * Cefalù * Tusa

 

Ci svegliamo all’alba. Il sole emerge sbrigativo dal mare, definendo i contorni del borgo marinaresco nel delicato equilibrio tra il cielo e il mare. Ci prepariamo lentamente, con un po’ di pigrizia. Saliamo sulla Ford Focus SW, ora ben impolverata, e andiamo verso il labirinto. Sulla strada cerchiamo di visitare La materia poteva non esserci ma l’ingresso è chiuso da un cancellaccio di ferraglia. Ci fermiamo comunque in contemplazione. A Pettineo posteggiamo vicino ai ruderi del castello e ci incamminiamo tra i vicoli. In un bar nella piazza ci indicano dove andare a fare una colazione coi fiocchi. Sul corso assaggiamo bocconi di quella Sicilia che sa incantare e genera la nostalgia della gioia presente. Incontriamo un vigile gentile che ci fa visitare il bellissimo museo domestico e una splendida officina del padre maniscalco con tanto di mantice e mola in pietra. Proseguiamo dopo una bella chiacchierata e dunque arriviamo al labirinto tra fioriture effimeramente barocche. Tutto è perfetto. A metà del labirinto arriva la chiamata del vigile gentile che ci ha raccolto quattro limoni a suo dire, cioè una cassetta bella grande di limoni e arance. Attraversiamo velocemente Castel di Lucio e poi ci ritroviamo al Roxy Bar di Pettineo. La curva gettata alle spalle del tempo non ci appassiona. Proseguiamo verso Tusa e dunque andiamo a Palermo, che ci respinge e ci stressa immensamente, anche se non possiamo non godere della bellezza del Teatro Massimo. Fortunatamente ci dirigiamo verso la casa di parenti, fuori città, in luoghi tranquilli e rilassanti. Ci ritroviamo in una dimensione di famiglia, certamente piacevole, quindi riprendiamo per Cefalù ma uscire dal groviglio di traffico palermitano è cosa complessa. Cefalù ci piace ma ci spennano in un ristorantino e il paesino è terribilmente turistico e caro. Torniamo con un po’ di stanchezza a Tusa.

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