sabato 7 febbraio 2015

Gita a Sutri (VT)

7 febbraio 2015

Sutri
 

Sutri

Ci svegliamo presto con la voglia di fare una gita, la giornata è uggiosa ma sotto il freddo invernale si comincia a percepire qualche nota primaverile.
 
 Gli uccelli cantano con maggiore intensità, quando trapela un raggio di sole sembra che la pelle si scaldi subito, l'odore dei fiori e del rinnovamento della Natura comincia a farsi strada tra le piogge e le rigidità invernali.
Navata centrale
Madonna del Parto
Sutri
 
Il desiderio è quello di andare in un bosco ad ascoltare il cinguettio misto all'odore di muschio e per vedere le gemme che timidamente sembrano volersi fare strada sui rami spogliati dalla stagione fredda.
Madonna del Parto, Sutri
 
Dopo una breve disamina delle possibilità decidiamo di andare a Sutri, in provincia di Viterbo, luogo magico che volevamo visitare da tanti anni.
Madonna del Parto
Sutri


Ci vestiamo velocemente e in meno di un'ora siamo lì.
Dobbiamo acquistare un ombrello, santi negozietti cinesi, perché Valentina era convinta di averlo portato ma non è così, la tappa forzata ci permette di vedere una sfilata di FIAT 500 d'epoca.
 
Il Klimt dell'antichità
Parcheggiamo quindi nel piazzale antistante l'Anfiteatro e ci incamminiamo verso il casotto di legno dove ci sono le addette all'area archeologica.
 
Ceramica di Delft del '700
Via Crucis
Madonna del Parto, Sutri
Chiediamo di visitare il Mitreo, oggi Chiesa della Madonna del Parto, ci accoglie un'entusiastica reazione da parte della Guida: non è l'orario giusto ma con questo tempo pensava che non sarebbe venuto proprio nessuno a chiederle di visitare il Mitreo e temeva di dover trascorrere l'intera giornata senza entrarvi.
Santa Maria del Monte e
Giardino all'italiana
Sutri
 
A partire da marzo fino a ottobre il sito archeologico è più frequentato, ci spiega, ma febbraio non è un mese particolarmente affollato, tanto meno con una giornata uggiosa e piovigginosa e il Mitreo è un'emozione fortissima tutte le volte, vedere le reazioni sorprese e ammirate dei turisti è una bella soddisfazione.
 
La ringraziamo e ci incamminiamo verso il Mitreo, un portone di legno ci porta dentro la montagna di tufo nero dove è stato scavato a mano il luogo sacro.
Villa Savorelli
 
Anfiteatro di Sutri
Forse i luoghi sacri sono tali perché in un determinato posto c'è una forma di energia più forte o forse in alcuni luoghi si sente una forte energia perché ci sono stati, nei secoli, luoghi sacri, fatto sta che appena entriamo ci pervade un senso di pace e di ammirazione.
 
Le colonne scavate nel tufo di una struttura a tre navate, affrescate con colori che fanno inevitabilmente pensare a Pompei e Anagni e poi il Klimt dell'antichità.
 
Madonna del Parto, Sutri 
San Michele del Gargano dipinto con colori e motivi pressoché identici a quelli utilizzati quasi un millennio dopo dal pittore austriaco e con il viso tridimensionale scolpito nella volta della navata centrale.
Sutri dal Giardino all'italiana
 
Ai lati dell'altare ceramiche settecentesche di Delft raffiguranti la Via Crucis e ai lati affreschi medievali di commovente bellezza.
 
Pare che in quella grotta Berta, sorella di Carlo Magno diseredata perché ha avuto l'ardire di avere avuto un rapporto con un uomo di origini umili, abbia partorito Orlando (o Rolando) paladino di Francia, eroe delle tante avventure della Chanson de Geste e Chanson de Roland.
 
Madonna del Parto, Sutri
Usciamo con la voglia di tornare, gli occhi e il cuore colmi di pace meditativa. Seguiamo le indicazioni della gentilissima guida e ci incamminiamo verso il Giardino all'italiana della Villa settecentesca da cui si gode una meravigliosa visuale sull'anfiteatro e sui boschi circostanti e da cui si accede al Bosco Sacro di bellissimi lecci.
 

Madonna del Parto, Sutri
La pioggerellina, gli uccellini, il profumo del bosco ci mettono in contatto assoluto con la natura, cercavamo proprio quella sensazione di benessere.
 
Scendiamo per visitare l'anfiteatro, che ovviamente ha un'acustica perfetta al contrario di quelli di moderna costruzione, in pietra, c'è anche una capelvenere selvatica che ci fa tenerezza, è bello vedere le piante nel loro habitat naturale.
 
Il grande leccio, Sutri
Incontriamo di nuovo la nostra Guida e Claudio le chiede informazioni su Marcello Creti, un personaggio molto particolare che pare abbia inventato il telefono cellulare negli anni '20 del secolo scorso e che è stato più volte contestato e addirittura accusato di aver costituito una setta per plagiare le menti.
 
Ci racconta di un'esperienza importante che ha avuto con la sua famiglia quando era scomparsa una sua zia.
 
Premette che lei e la sua famiglia non sono credenti e che professano un certo scetticismo per qualunque forma di irrazionalità e poi ci racconta che, dopo la sparizione di una sua zia, la sua famiglia decide di rivolgersi a Creti per ritrovarla, visto che in paese si diceva che avesse la capacità di capire dov'erano le persone e pare che sia stato chiamato anche in casi di difficilissima soluzione.
 
Capelvenere spontanea
Lui ci pensa, entra in una forma meditativa all'apparenza molto cosciente e fornisce indicazioni molto precise che permetteranno alla famiglia di ritrovarla.
 
Chissà. Certo è che Sutri è un posto un po' magico, e d'altronde c'è una necropoli etrusca, un anfiteatro romano e un Mitreo diventato Chiesa.
 
Torniamo a casa molto rilassati e ricaricati di bellezze naturali e costruite dall'uomo.




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