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Il tempo incerto |
Sabato 5 settembre
2015
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Sulmona |
Mentana * Parco della Majella *
Sulmona * Fonte d'amore * Tempio di Ercole * Eremo di Sant'Onofrio o
di Celestino V * Fabbrica di confetti * Mentana
Ci svegliamo con un
tempo da lupi, acqua a catinelle che inzuppa i panni stesi in
terrazzo, finalmente.
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Sulmona |
Ci fidiamo delle previsioni del tempo e ci
dirigiamo verso il Parco della Majella, il cui simbolo è proprio un lupo sebbene sia l'unico monte al femminile, e Sulmona, dove pare non
pioverà, non senza aver fatto una bella discussione.
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Sulmona |
Sull'autostrada
ci viene il dubbio che aver seguito le indicazioni meteo potrebbe non
essere stata un'idea geniale ma dopo la piana del Fucino il
temporale accenna a placarsi e il colore delle nuvole passa da un
grigio plumbeo ad un grigetto chiaro che fa sperare in miglioramenti.
Arriviamo a Sulmona e troviamo parcheggio, ci fa pensare molto a
Tivoli, dall'esterno.
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Sulmona |
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Sulmona |
Passato il ponte sul parco fluviale ci
ritroviamo quasi subito nella piazzetta centrale piena zeppa di
negozi di confetti e punti vendita delle fabbriche locali dei
dolciumi tipici della città.
Prima di addentrarci nella conoscenza
delle delizie dolciarie visitiamo il Museo civico, ad ingresso
gratuito, con annessa un'interessantissima esposizione permanente di
costumi popolari regionali.
Impossibile non notare che i vestiti
tradizionali popolari abruzzesi prevedono rigorosamente una forma di
velo a coprire il capo delle donne, imposizione arcaica e
inaccettabile che si cerca ultimamente di far ritornare di moda con
la scusa del rispetto delle diversità culturali.
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Sulmona |
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Sulmona |
Interessanti
reperti di epoca pre-romana e romana mostrano le antiche radici dei
collegamenti con la Campania che ancor oggi si possono sentire nel
dialetto locale e una predilezione per il culto di Ercole.
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Sulmona |
La patria
di Ovidio non è immemore del suo illustre cittadino e non mancano
certo riferimenti culturali ai passi più significativi delle
Metamorfosi e delle opere del poeta dell'amore che vide crescere la
sua creatività e fortuna nel circolo di Mecenate, dove ebbe modo di
conoscere Virgilio e Orazio, durante la Pax Augustea.
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Sulmona |
Molte strade,
negozi e addirittura fabbriche sono inoltre dedicate a Publio Ovidio
Nasone, è gradevole vedere che l'Italia sa anche essere orgogliosa
della propria cultura e della propria storia.
Ai piaceri
dell'intelletto associamo quelli del palato, cosa non difficile in
questa cittadina in cui antichità, tradizione e modernità sembrano
viaggiare insieme.
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Sulmona |
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Sulmona |
Claudio è restio ad entrare nei negozietti ma poi
capisce di essere in un luogo unico dove le botteghe sono degli
scrigni di confetti dai gusti più fantasiosi, un'arte rappresentata
in modo eccelso dalla Pelino, fondata nel 1783, e dalle più recenti
Ovidio, Di Sulmona, Pareggi che si stimolano in una continua
innovazione delle tecniche di produzione.
Nelle stradine si spande
dalle profumerie persino la fragranza 'confetto', inutile dire che
nei negozi di arredamento le vetrine sembrano bomboniere.
Proseguiamo
in questa nostra esplorazione a piedi e ci troviamo nella piazza
dove si sta svolgendo il mercato settimanale.
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Sulmona |
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Sulmona |
È ora di pranzo e
troviamo il camion-bar Venditti di Luco dei Marsi che porta in giro una
pluripremiata porchetta.
La assaggiamo, scopriamo probabili parentele
e veniamo a sapere che questi intraprendenti produttori hanno aperto
delle filiali in ristoranti di Dubai, per i polli arrosto e non
ovviamente per la carne di maiale notoriamente proibita nei Paesi arabi, una delle tante piccole eccellenze
dell'Italia che si muove e si da da fare nonostante la burocrazia e
il politicame.
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Eremo Celestino V |
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Eremo Celestino V |
Portiamo via panini, porchetta per la sera e salsicce
e ci dirigiamo verso il Parco della Majella per un pic-nic.
Sulmona è
in realtà all'interno del Parco ma vorremmo qualcosa di più
'montanaro', non riusciamo a trovare un ingresso o indicazioni che ci
possano far capire in che modo entrare più in contatto con la
natura.
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Eremo Celestino V |
Ci innervosiamo, troviamo una strada chiusa e andiamo verso
l'Abbazia e il Tempio di Ercole, sbagliamo strada e ci ritroviamo
alla Fonte d'Amore, una fontana di acqua sorgiva la cui freschezza e
proprietà venivano decantate anche dagli antichi romani.
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Eremo Celestino V |
Ci fermiamo
e ci rilassiamo nell'area sosta, beviamo l'acqua freschissima, quasi
gelida, assaporiamo qualche confetto e Valentina si inzacchera tutte
le scarpe alla ricerca della sorgente.
Pensiamo di tornare verso casa ma
finalmente troviamo la strada per il Tempio di Ercole, per l'Abbazia
e per l'Eremo.
L'Abbazia è enorme e molto bella ma la vedremo un
altro giorno, cii dirigiamo verso il Tempio, parcheggiamo la macchina
e ci incamminiamo nella radura.
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Eremo Celestino V |
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Eremo Celestino V |
Il Tempio è carino ma siamo abituati
ai Fori Romani e non ci impressiona più di tanto, decidiamo pertanto
di incamminarci verso il sovrastante Eremo, dimora di Celestino V che
da qui venne portato a L'Aquila per l'incoronazione papale, a dorso
di un asinello le cui corde furono tirate da Carlo d'Angiò e da
Carlo Martello.
Non durò molto il suo papato: ai fasti della curia preferì il cristianesimo, la fede che avrebbe dovuto rappresentare
nel suo pontificato, e per questo venne imprigionato da chi aveva
molti meno scrupoli di fede e coscienza.
Gli fu impedito di tornare
nel suo eremo, suo unico e vero desiderio, probabilmente un sant'uomo
profondamente cristiano era più ingombrante di un esercito bene
armato per chi aveva desideri più cupi e decisamente meno onesti.
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Abbazia dall'Eremo |
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Eremo Celestino V |
Altri tempi. O forse no, pensando a tutti gli intellettuali e
politici onesti che sono stati marginalizzati per brama di potere da
parte di incompetenti, inetti, incapaci e disonesti.
Pensiamo che
Papa Francesco forse potrebbe apprezzarne la figura ma ci rendiamo
conto che l'unico pontefice che lo abbia veramente omaggiato è stato
Benedetto XVI, uno dei più conservatori e chiacchierati pontefici,
personaggio dall'ambigua moralità e dall'ancor più ambiguo passato.
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Eremo Celestino V |
Misteri di fede.
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Eremo Celestino V |
Fatto sta che quando arriviamo nell'eremo quello che
proviamo è un senso forte di spiritualità, una voglia di silenzio e
contemplazione di queste rocce in cui prevale proprio il celeste.
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Fabbrica Ovidio |
L'odore dei pini resinosi completa la forza del rilassamento
meditativo che ispira questo luogo, sacro sin dal tempo dei romani e
forse anche prima.
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Fabbrica Ovidio |
Scendiamo verso il parcheggio, riprendiamo la
macchina e andiamo verso Mentana, sulla strada incontriamo la
fabbrica di confetti Ovidio e non resistiamo alla voglia di vedere
com'è fatta.
Ci fermiamo, entriamo e meraviglia! Ci fanno visitare
la fabbrica spiegandoci tutte le fasi di lavorazione del confetto.
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Fabbrica Ovidio |
Sacchi e sacchi di tele per incartarli in forme fantasiose colorano enormi scaffalature metalliche, vicino a quintali di zucchero in sacchi di carta pesante che fa inevitabilmente pensare al cemento, non fosse per l'aroma che si mescola a quello del cioccolato fondente di buona qualità.
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Fabbrica Ovidio |
File di macchinari di rame la cui forma evoca quella delle molazze che si vedono nei mercati nei banchi dei produttori di nocciole e mandorle pralinate, sale frigorifere piene di prodotti semilavorati e di ingredienti di base.
Chiediamo informazioni sul mercato di queste delizie e la risposta,
immancabile, è che il mercato primario è quello straniero, in
lavorazione ci sono alcuni confetti per la Libia, la vita continua
anche in un paese fondamentalmente in guerra.
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Fabbrica Ovidio |
L'odore di zucchero,
cioccolato, mandorle e cannella ci inebria le narici, gentilmente ci
fanno assaggiare alcune produzioni appena uscite dal macchinario e
pronte per essere messe nei sacchetti, Claudio, che di solito non ama
i dolciumi, si scatena assaporando quello che gli viene proposto con
la curiosità di un bambino in una fabbrica di dolci.
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Fabbrica Ovidio |
È stupito
dalla gran varietà di sapori e dalla creatività artigiana nella capitale mondiale del confetto.
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Majella |
Usciamo non senza non aver comprato più di un chilo di confetti
classici e insoliti, in un inebriamento dei sensi. Torniamo verso
Mentana carichi di squisitezze.
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