Sabato 3 ottobre
La giornata
bellissima non ammetteva di perderla stando pigramente in casa, per
cui dopo esserci svegliati ad un orario decente e aver dato una
pulita 'francesina' alla casa abbiamo deciso di metterci in macchina
alla ricerca delle eccellenze della ceramica italiana.
Prima tappa Civita
Castellana, in provincia di Viterbo.
La zona industriale
irrimediabilmente chiusa il sabato mattina ci stava facendo desistere
dalla missione ma poi abbiamo trovato un negozio con un'esposizione
molto ampia nelle vicinanze, con ceramiche industriali e fatte a
mano.
Chiediamo se vi
sono esempi della zona ma no, c'è soltanto la ceramica di Vietri, la
solita storia italiana.
Andiamo via e ci
dirigiamo verso la Val d'Orcia, a Montalcino e Asciano, dove la
nostra curiosità, nonostante la pubblicità internet della strada
toscana della ceramica, non viene soddisfatta punto. Invece di
proseguire tra le morbide colline toscane riprendiamo la superstrada
verso Deruta, dove, meraviglia delle meraviglie, troviamo le
eccellenze che cercavano.
Nel primo negozio
in cui ci fermiamo non c'è altro che vasellame di gran pregio ma
proprio di fronte ci sono le piastrelle e che tripudio di colori,
forme e decori!
La maestria
artigiana si esprime in decori creativi in un dialogo costante con la
tradizione, al raffaellesco e al 'Deruta' tipico si uniscono decori
innovativi e rigorosamente fatti a mano con tecniche che affondano la
propria sapienza in secoli di pratica.
Cupi blu, gialli
pieni, verdi corposi e rossi decisi si combinano in una sinfonia di
delicatezza e sobria esuberanza che inebria lo sguardo.
Chiediamo un
preventivo per un progetto e ci troviamo immersi tra disegni e carta
simile a quella dei cartamodelli da sartoria con cui abbiamo una
certa familiarità, usciamo storditi e felici.
La strada è piena
di botteghe, ognuna con un proprio stile e una lunghissima storia da
raccontare.
Il 'Deruta' è il
filo rosso che unisce questa espressione unica dell'artigianato
artistico, e qualunque bottega ha distillato nel corso degli anni, e
spesso dei secoli, decori originali e una giustapposizione di colori
e forme assolutamente unica.
Facciamo giusto in
tempo ad entrare in un'altra bottega, dove due donne chiacchierano la
loro vita fatta di intricati equilibri, vediamo in foto la
lavorazione di un vaso alto quanto un palazzo e veniamo a sapere che
anche in questo angolo di Italia che resiste c'è chi, dall'altra
parte della superstrada, ha cercato di spostare la produzione verso
l'Oriente Estremo esplorato da Marco Polo.
Siamo arrivati un
po' tardi ma abbiamo tutta l'intenzione di tornare per esplorare
tutte le botteghe, abbiamo fame e andiamo verso Perugia, una
velocissima tappa prima di tornare verso Mentana.
Vorremmo fermarci a
mangiare a Sangemini ma c'è un palio, una giostra o altra
manifestazione folcloristica che sembra aver richiamato mezza Umbria,
non troviamo parcheggio e torniamo a casa.
Nessun commento:
Posta un commento