domenica 27 agosto 2017

Cronachette di un viaggio in Italia * Mentana * Rieti * Terminillo Pian De’ Rosce * Rieti * Barco * Mentana

27 agosto 2017

Mentana * Rieti * Terminillo Pian De’ Rosce * Rieti * Barco * Mentana


Ci siamo svegliati intorno alle 6 per la poppata mattutina di Giulia, assonnati e di umore a dir poco migliorabile. Dopo un sabato da incubo con continue interferenze in quei pochi momenti che ci sarebbero serviti per recuperare energie e forze necessarie ad uscire dalla convalescenza e per riprendere il tran tran quotidiano, una nottataccia e una mattina che si presentava decisamente pessima abbiamo deciso di accantonare momentaneamente l’idea di lasciarci, almeno per la giornata odierna, e di andare a fare una passeggiata. Vista la precedente esperienza con l’Abruzzo optiamo per Rieti, se dovesse far caldo in città c’è sempre il Terminillo. Carichiamo nella Focus i vari bagagli facendo attenzione a non fare prendere sole e caldo a Giulia che, come molti bimbi, si addormenta dopo pochi minuti di macchina. Quando arriviamo il termometro segna 34°C, ci fermiamo in una pizzeria a taglio per prendere qualcosa da mangiare, memori di una precedente esperienza da dimenticare con le strutture ricettive della montagna reatina. Visto che non ci sono parcheggi all’ombra, Papà Claudio rimane in macchina con Giulia, fa inversione e aspetta con l’aria condizionata accesa. Mamma Valentina entra nella pizzeria con idee confuse ma alla fine riesce ad uscire con il necessario per un lauto picnic. Ci dirigiamo senza ulteriori indugi verso il Terminillo, appena iniziamo a salire a Papà Claudio viene in mente che forse il monte è troppo alto, per fortuna ha scaricato un altimetro sul telefonino che risulta particolarmente utile. Intorno ai mille metri di altitudine c’è Pian de’ Rosce, con possibilità di parcheggiare all’ombra e una stradetta che può essere parzialmente percorsa con la navicella. Il trio Book 51 Peg Pèrego riesce a cavarsela abbastanza bene sullo sterrato, su una strada molto polverosa, quasi sabbiosa, in salita e in discesa, siamo molto soddisfatti della nostra scelta. Giulia inizialmente non capisce bene dove siamo, è più che altro interessata alla poppata post scorrazzata in macchina, appena arriviamo in mezzo al bosco e si rilassa il suo interesse per la luce che filtra tra le foglie e i rumori di campanacci, uccellini, insetti, aerei è alquanto difficile da descrivere. Quale bellezza, sembra pensare, che piacevole il lieve refolo sulla pelle e il profumo di resina e tronchi è così gradevole, che particolare questa musica composta di suoni tanto armoniosi. Stare un po’ all’aria aperta le piace e il bosco parrebbe apprezzare tale meraviglioso interessamento. Dopo un po’ è ora di tornare, c’è da cambiare il pannolino, operazione che Papà Claudio compie piuttosto agevolmente, coadiuvato da Mamma Valentina, nell’ampio e comodo bagagliaio con l’attrezzatura del caso, non essendoci acqua corrente per il bidet utilizziamo un po’ di quella minerale acquistata a Rieti, è alla giusta temperatura, non troppo calda né troppo fredda. Risaliamo in macchina, Giulia si addormenta quasi all’istante, passiamo a Rieti per una bottiglia d’acqua e per provare una gelateria che però ci convince poco per cui optiamo soltanto per la bottiglia d’acqua e torniamo verso Mentana. Sulla strada Giulia richiede a gran voce il latte, per cui facciamo alcune soste per allattarla al seno, l’ultima all’ingresso della Riserva Naturale Macchia di Gattaceca e del Barco, dove incontriamo una nostra conoscente intenta in una delle sue lunghe passeggiate, ci saluta contenta di vedere la piccola e riprende la sua passeggiata. Torniamo a Mentana con la voglia di ricominciare a viaggiare. 

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