10 marzo 2019
Mentana * Perugia * Solomeo * Orvieto * Mentana
Ci svegliamo intorno alle sette con l’idea di andare a vedere
Solomeo, piccolo paese alle porte di Perugia dove l’imprenditore del cachemire Brunello
Cucinelli ha creato una moderna Villa Adriana in miniatura. Svolgiamo alcune
faccende domestiche, ci prepariamo e carichiamo sulla Ford Focus il necessario
per una giornata fuori casa. Partiamo in un clima freddino che ci fa pensare
alla Lombardia, prendiamo l’autostrada e arriviamo a Perugia, Giulia accetta l’idea
di dormicchiare sul BebèConfort e arriviamo senza difficoltà. Papà Claudio
propone di andare a vedere la Città della domenica, di cui Mamma Valentina non sa
niente, dopo una piccola ricerca su internet decidiamo di andare a Perugia e
rimandare la gita al parco giochi di qualche anno o mese. Troviamo subito
parcheggio, ci incamminiamo verso il centro storico. Riusciamo a visitare la
Chiesa di Sant’Ercolano, a pianta ottagonale e dedicata al patrono del capoluogo
umbro, una torre con orologio e cappelle sovrapposte appoggiata sulle mura
etrusche e affrescata in modo mirabile. Ci inerpichiamo verso il centro storico,
entriamo nel Museo nazionale dell’Umbria, che visitiamo velocemente cercando di
coglierne i dettagli più importanti. Notiamo con piacere che vi è un punto UNICEF
per l’allattamento e il relax, dotato di fasciatoio e di salviettine
umidificate. Usciamo nella ventosissima e fredda Perugia, entriamo velocemente
nel Duomo, dove è in corso la messa cantata, Giulia guarda estasiata il coro e l’organista,
usciamo per non disturbare la funzione religiosa e compriamo un vasetto di
salsa tartufata. Torniamo velocemente verso la Focus e ci avviamo verso
Solomeo. Papà Claudio ha fretta di arrivare e così giungiamo lì in un orario in
cui tutto sembra deserto, l’ora di pranzo. Fa troppo freddo per attendere l’inizio
dello spettacolo, alle diciotto, è tutto aperto e chiuso al contempo. Non
troviamo quello che cercavamo, ossia la realizzazione pratica degli ideali
mazziniani, ma rimaniamo molto impressionati dalla creazione di una novella
Villa Adriana in un borgo medievale riadattato a città ideale dal visionario
imprenditore italiano del cachemire Brunello Cucinelli, evidentemente un genio
del nostro tempo con una idea molto personale della perfezione, del bello e del
buono. Cerchiamo invano un’area giochi per Giulia, esploriamo i dintorni, l’anfiteatro,
il teatro, la scuola di arti e mestieri diffusa nel borgo, la piazza con sedie
e tavoli, piantine, un’onda gialla, forse a rimarcare la vicinanza temporale
dell’otto marzo. Tutto sembra perfetto alla corte del duca illuminato, anche i
bracieri pronti per essere accesi forse in occasione dello spettacolo teatrale,
a ricreare la sacralità apollinea del teatro greco. Certamente è un luogo
particolarissimo e siamo felici di averlo visto, pensiamo che forse dovremmo tornarci
durante i giorni feriali. Torniamo un po’ frastornati e mogi verso casa ma ci
fermiamo a Orvieto, cittadella che amiamo molto e che ci ridona subito il buon
umore, ci rifocilliamo presso un baretto dove siamo stati più volte dopo aver
giocato con l’altalena sulle mura cittadine, dunque Mamma Valentina e Giulia
vedono velocemente il Museo Emilio Greco mentre Papà Claudio va a recuperare la
Ford, dunque visitiamo insieme il Museo Archeologico Nazionale e finalmente
torniamo verso Mentana, stanchi e pieni di stimoli intellettuali da elaborare.
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