venerdì 13 agosto 2021

Cronachette di un viaggio in Italia. Francavilla al Mare * Macerata * Francavilla al Mare

13 agosto 2021 

 Francavilla al Mare * Macerata * Francavilla al Mare

Ci svegliamo pigramente, malcelando in una assonnata indifferenza l'eccitazione per la serata: la nostra prima volta allo Sferisterio di Macerata e per vedere La Traviata 'degli specchi' nel centenario dell'istituzione del prestigioso festival operistico. Svolgiamo alcune faccende domestiche e francavillesi, dunque carichiamo sulla Ford Focus SW il necessario per una serata all'opera, giacche, scarpe e vestiti un po' più eleganti del solito, profumo, ventaglio e inspiegabilmente dimentichiamo il cannocchiale regalo di Nonno Pietro e Nonna Lucilla. Sulla strada, l'Abruzzo si mostra nel suo brio estivo, fatto di caldo ocra, cupo verde, blu di montagna e limpido celeste. Nella valle dei calanchi si aggiunge il bianco argilloso delle franose pieghe collimari, arancione e viola intenso. L'accogliente mare abruzzese srotola sfumature di azzurro, mai troppo intense, né scure o cristalline, bensì perfettamente armonizzate all'oro della sabbia non troppo fine o grossolana. Il paesaggio si allunga, non più il ritmo completo tra mare, collina, cittadelle, campagna e mare del fiero Abruzzo ma ondose, puntute e turrite colline digradanti dolcemente verso il mare delle austeramente vivaci Marche. Ragioniamo sulla opportunità di visitare altri luoghi oltre Macerata, preferiamo però parcheggiare vicino allo Sferisterio e goderci il pomeriggio maceratese, lasciandoci andare al basculante andirivieni del passeggio turistico, a passo lento e respiro ampio. La città ci colpisce alquanto. Non ne comprendiamo subito l'essenza eppure siamo attratti da questo luogo in cui le persone sorridono limpidamente con gli occhi, le chiese sono scarne e gli orologi raccontano la scienza. Già dalle vetrine di botteghe e librerie ci accorgiamo che qui c'è qualcosa di particolare, un fermento di idee, pensieri, arti degno di prestigiosi cenacoli. Non riusciamo a visitare i musei, per a che cosa qualche motivo non riusciamo a fare i turisti, preferiamo immergerci tra piazze, caffè, botteghe fare sane e belle chiacchierate casuali. Il pomeriggio volge al termine, ci cambiamo d'abito arrangiandoci come possibile e poi ci dirigiamo verso lo Sferisterio, ideato come stadio per il gioco del pallone al bracciale, di cui anche il recanatese Leopardi era un ammiratore tanto da dedicare verso immortali al "garzon bennato" Didimmi, e che è oggi un gioiello involontario di acustica teatrale, amato perfino dall'immenso Luciano Pavarotti. Lo spettacolo è splendido, la regia spettacolare, le voci meravigliose, la direzione d'orchestra perfetta. Usciamo con gli occhi, le orecchie e il cuore colmi di pura felicità. Rimaniamo ancora un po' in Piazza Mazzini, dialogando idealmente con la città natale di Giuseppe Tucci e poi torniamo a Francavilla al Mare, cercando di non trovarci troppo in difficoltà con l'intenso traffico vacanziero e ferragostano. 

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