Pisa
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Ciammella a cancellu a Pisa |
Ci
svegliamo presto nonostante il cambio da ora solare a ora legale,
dopo una notte piena di sonno ristoratore.
B&B Window to the Tower |
Claudio si riaddormenta
mentre Valentina si gode il risveglio pisano. Si sentono i rumori
della colazione e delle altre camere che si svegliano e si preparano
ad assaporare il nuovo giorno.
La doccia ha una piacevole sorpresa,
il soffione a led luminosi.
Vista dal B&B |
Quando Claudio si sveglia facciamo
un'abbondante colazione, ci prepariamo, rifacciamo i bagagli e
lasciamo la stanza diretti alla Torre.
Torre di Pisa |
La giornata si presenta serena
e assolata, salire sulla Torre pendente è un'esperienza unica che
stordisce, sembra di avere il mal di mare, l'inclinazione è tale da
aumentare in modo esponenziale il senso di vertigine, quando si
arriva in cima la sensazione è quella di cadere giù nonostante le
griglie di protezione ma si tende ad aggrapparsi ai gradoni.
Alpi Apuane dalla Torre |
Abbiamo
il tempo di acclimatarci e sentiamo le campane suonare due volte, è
una sensazione molto gradevole, se si rimane seduti su una cassapanca
metallica all'interno del cerchio si sentono anche le vibrazioni
prodotte dal suono delle campane circostanti.
Cattedrale e Battistero dalla Torre |
La visuale è
ovviamente strepitosa e si osservano con facilità le Alpi Apuane, la
catena montuosa all'interno dei Sub-appennini toscani, che in effetti
sembra unire nella sua elevazione frastagliata la maestosità briosa
delle Alpi e la continuità ondosa degli Appennini.
Vertigini |
Ci hanno
emozionato queste Alpi e ci hanno incuriosito, appena le abbiamo
viste ci hanno incantati, meravigliati con la loro danzante armonia
marmorea.
Pensare che costituiscono il materiale grezzo delle
sculture di Michelangelo fa un certo effetto. Sembra quasi che
possano evocare magiche forme di vita e che siano esse stesse
un'espressione dell'equilibrio in costante movimento dell'universo.
Cattedrale e Battistero dalla Torre |
Il rapporto tra essere umano e natura dalla cima della Torre sembra
un'armonia perfetta, un dialogo di rispetto e comprensione, poi basta
scendere, mettersi in macchina e ricordare gli scempi che l'essere
umano, l'unico animale che distrugge il proprio habitat, è capace di
commettere, altro che dialogo armonioso.
Dalla Torre |
Ci piace pensare che c'è
stato un tempo in cui gli esseri umani rispettavano la Natura e forse
ci sarà in un futuro prossimo o lontano.
Andiamo
via da Pisa tra palme e rami d'ulivo di una toscanissima Domenica delle Palme con la voglia di andarci a vivere, ci sono molte cose che
ci piacciono, è una città piena zeppa di università, è umanistica
e rinascimentale, c'è il mare, la montagna, la campagna, i
monumenti, l'aeroporto, il treno, i Pisani sono pazzi e quindi
simpatici e abbiamo la sensazione che agire culturalmente sia
possibile.
Pisa |
Coccoliamo questo desiderio per qualche ora nelle nostre
menti e poi lo scartiamo, ricaricati dalla voglia di migliorare il
nostro territorio pur se con qualche perplessità e la solita
domandina che tarla la determinazione e la forza 'ma chi ce lo fa
fare?'.
Andiamo via da questa stranissima città toscana, riprendiamo
la macchina e ci dirigiamo verso il mare, verso Livorno che ci fa
un'impressione notevole.
Qui visse Alfieri, Pisa |
Prima di arrivare passiamo per Calci, dove
ci fermiamo per qualche minuto presso la Certosa di Pisa, imponente
costruzione religiosa che oggi ospita il Museo di Storia Naturale e
del Territorio dell'Università di Pisa.
Certosa di Calci (Pisa) |
In una valle che sembra
incantata e che infatti si chiama Val Graziosa si schiude ai nostri
sguardi un edificio seicentesco enorme e molto suggestivo con una
facciata barocca in marmo bianco che si armonizza in modo forse un
po' stridente con il resto della costruzione, un cancello
ricchissimo, molto più importante di quello d'ingresso dà verso
l'orto, stranezze pisane.
Ci rimettiamo in macchina e via verso
Livorno.
Porto di Livorno |
Valentina rimane molto sorpresa dalla relativa tranquillità
del luogo. Il Porto di Livorno è uno dei più grandi del
Mediterraneo, con un flusso di merci che lo pone al sesto posto tra i
porti italiani e un flusso passeggeri da nono posto italiano, eppure
quando arriviamo dalla parte del porto commerciale non abbiamo
sensazioni sgradevoli o di pericolo, il centro cittadino è a pochi
passi, c'è un parco pubblico che ha tutta l'aria di essere molto
frequentato da persone abituate a comportarsi in modo civile con un
miscuglio di gente di mare, cadetti e genitori coi passeggini. Si
percepisce un certo fermento anche culturale, l'odore del pesce
sembra buono e soprattutto non abbiamo l'inquietudine che ci
elettrizzerebbe in altri porti italiani.
Porto di Livorno |
Proseguendo sul lungomare
vediamo una scultura del Granduca in marmo bianco sorretto da un
parallelepipedo cui sono attaccati dei mostri galeotti in ferro con
gli occhi fuori dalle orbite per la fatica, vestiti solo con
pantaloni laceri e tenuti al guinzaglio da un collare di ferro legato
ad una massiccia catena.
Livorno liberty |
Lo scultore ha sicuramente voluto
significare la magnanimità del Granduca nel riempire di galeotti una
città portuale e un memento per chi volesse delinquere sulle pene
cui sarebbero stati condannati.
L'impressione ai nostri occhi è di
puro orrore, soprattutto quando pensiamo che il Granducato di Toscana
è stato il primo ad abolire la pena di morte. Se loro erano tanto
malvagi nei confronti dei condannati non osiamo immaginare gli altri,
certo è che l'Inferno dantesco sembra aver preso ispirazione dalla
realtà del suo tempo e non soltanto dalla mente un po' perversa
dell'Autore che nella sua immaginazione amava infliggere ai suoi
nemici atroci torture in punta di penna.
Litoranea livornese |
La parte sud di Livorno è
molto carina, in stile Liberty con casette basse e colorate, vorremmo
fermarci a prendere un aperitivo sul lungomare o negli Scogli piatti
ma se è vero che sembra tranquilla è pur vero che è comunque una
città di mare e parcheggiare la macchina carica con valigia a vista
non ci sembra una buona idea.
Litoranea livornese |
Proseguiamo sulla litoranea e
attraversiamo la zona Quercianella, che ci evoca il lungomare
triestino, per poi passare per Rosignano Solvay e Castiglioncello,
molto carino, molto pittoresco e già trafficatissimo a marzo, non
osiamo immaginare cosa possa essere da maggio in poi, sicuramente
frequentato da persone anche molto danarose, ma una bolgia di
traffico, tanto per rimanere in linguaggio dantesco. Insomma ci
sembra il luogo perfetto per chi ama feste sulla spiaggia, vip-lounge
esclusivi e tanta gente, quindi non ci sembra adatto al nostro
sentire.
Tuscania |
Ci dirigiamo verso Grosseto e la Maremma Toscana,
l'Uccellina è un richiamo fortissimo e lo è anche la gelateria
Chiccheria, dove puntualmente ci fermiamo a prendere un paio di
gelati artigianali e ne riportiamo una bella vaschetta a casa dopo
una breve consultazione con il gestore che ci dà il permesso, con
questo clima marzolino, di acquistare il gelato a portar via soltanto
se lo mettiamo nella borsa frigo con il latte, precedentemente
acquistato nel centro commerciale, sopra a garantire il freddo.
Campagna laziale, tornando a casa |
Rimontiamo in macchina, niente più soste ma passiamo per Tuscania e
per la splendida campagna viterbese, ci viene una gran voglia di
esplorare anche questa parte della nostra Italia, torniamo a casa la
sera, affamati, stanchi e con il bisogno di riposare per almeno due
giorni, cosa che ovviamente non è prevista dallo svolgersi della
nostra quotidianità.
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