domenica 29 marzo 2015

Impara l'arte e mettila da parte. Si torna a casa.

29 aprile 2015

Pisa § Calci § Livorno § Marina di Grosseto § Viterbese § Mentana

Ciammella a cancellu a Pisa
Ci svegliamo presto nonostante il cambio da ora solare a ora legale, dopo una notte piena di sonno ristoratore.
 
B&B Window to the Tower
Claudio si riaddormenta mentre Valentina si gode il risveglio pisano. Si sentono i rumori della colazione e delle altre camere che si svegliano e si preparano ad assaporare il nuovo giorno.
 
La doccia ha una piacevole sorpresa, il soffione a led luminosi.
 
Vista dal B&B
Quando Claudio si sveglia facciamo un'abbondante colazione, ci prepariamo, rifacciamo i bagagli e lasciamo la stanza diretti alla Torre.
 
Torre di Pisa
La giornata si presenta serena e assolata, salire sulla Torre pendente è un'esperienza unica che stordisce, sembra di avere il mal di mare, l'inclinazione è tale da aumentare in modo esponenziale il senso di vertigine, quando si arriva in cima la sensazione è quella di cadere giù nonostante le griglie di protezione ma si tende ad aggrapparsi ai gradoni.
Alpi Apuane dalla Torre
 
Abbiamo il tempo di acclimatarci e sentiamo le campane suonare due volte, è una sensazione molto gradevole, se si rimane seduti su una cassapanca metallica all'interno del cerchio si sentono anche le vibrazioni prodotte dal suono delle campane circostanti.
 
Cattedrale e Battistero dalla Torre
La visuale è ovviamente strepitosa e si osservano con facilità le Alpi Apuane, la catena montuosa all'interno dei Sub-appennini toscani, che in effetti sembra unire nella sua elevazione frastagliata la maestosità briosa delle Alpi e la continuità ondosa degli Appennini.
 
Vertigini
Ci hanno emozionato queste Alpi e ci hanno incuriosito, appena le abbiamo viste ci hanno incantati, meravigliati con la loro danzante armonia marmorea.
 
Pensare che costituiscono il materiale grezzo delle sculture di Michelangelo fa un certo effetto. Sembra quasi che possano evocare magiche forme di vita e che siano esse stesse un'espressione dell'equilibrio in costante movimento dell'universo.
 
Cattedrale e Battistero dalla Torre
Il rapporto tra essere umano e natura dalla cima della Torre sembra un'armonia perfetta, un dialogo di rispetto e comprensione, poi basta scendere, mettersi in macchina e ricordare gli scempi che l'essere umano, l'unico animale che distrugge il proprio habitat, è capace di commettere, altro che dialogo armonioso.
 
Dalla Torre
Ci piace pensare che c'è stato un tempo in cui gli esseri umani rispettavano la Natura e forse ci sarà in un futuro prossimo o lontano.

Andiamo via da Pisa tra palme e rami d'ulivo di una toscanissima Domenica delle Palme con la voglia di andarci a vivere, ci sono molte cose che ci piacciono, è una città piena zeppa di università, è umanistica e rinascimentale, c'è il mare, la montagna, la campagna, i monumenti, l'aeroporto, il treno, i Pisani sono pazzi e quindi simpatici e abbiamo la sensazione che agire culturalmente sia possibile.
 
Pisa
Coccoliamo questo desiderio per qualche ora nelle nostre menti e poi lo scartiamo, ricaricati dalla voglia di migliorare il nostro territorio pur se con qualche perplessità e la solita domandina che tarla la determinazione e la forza 'ma chi ce lo fa fare?'.
 
Andiamo via da questa stranissima città toscana, riprendiamo la macchina e ci dirigiamo verso il mare, verso Livorno che ci fa un'impressione notevole.
 
Qui visse Alfieri, Pisa
Prima di arrivare passiamo per Calci, dove ci fermiamo per qualche minuto presso la Certosa di Pisa, imponente costruzione religiosa che oggi ospita il Museo di Storia Naturale e del Territorio dell'Università di Pisa.
 
Certosa di Calci (Pisa)
In una valle che sembra incantata e che infatti si chiama Val Graziosa si schiude ai nostri sguardi un edificio seicentesco enorme e molto suggestivo con una facciata barocca in marmo bianco che si armonizza in modo forse un po' stridente con il resto della costruzione, un cancello ricchissimo, molto più importante di quello d'ingresso dà verso l'orto, stranezze pisane.
 
Ci rimettiamo in macchina e via verso Livorno.
 
Porto di Livorno
Valentina rimane molto sorpresa dalla relativa tranquillità del luogo. Il Porto di Livorno è uno dei più grandi del Mediterraneo, con un flusso di merci che lo pone al sesto posto tra i porti italiani e un flusso passeggeri da nono posto italiano, eppure quando arriviamo dalla parte del porto commerciale non abbiamo sensazioni sgradevoli o di pericolo, il centro cittadino è a pochi passi, c'è un parco pubblico che ha tutta l'aria di essere molto frequentato da persone abituate a comportarsi in modo civile con un miscuglio di gente di mare, cadetti e genitori coi passeggini. Si percepisce un certo fermento anche culturale, l'odore del pesce sembra buono e soprattutto non abbiamo l'inquietudine che ci elettrizzerebbe in altri porti italiani.
 
Porto di Livorno
Proseguendo sul lungomare vediamo una scultura del Granduca in marmo bianco sorretto da un parallelepipedo cui sono attaccati dei mostri galeotti in ferro con gli occhi fuori dalle orbite per la fatica, vestiti solo con pantaloni laceri e tenuti al guinzaglio da un collare di ferro legato ad una massiccia catena.
 
Livorno liberty
Lo scultore ha sicuramente voluto significare la magnanimità del Granduca nel riempire di galeotti una città portuale e un memento per chi volesse delinquere sulle pene cui sarebbero stati condannati.
 
L'impressione ai nostri occhi è di puro orrore, soprattutto quando pensiamo che il Granducato di Toscana è stato il primo ad abolire la pena di morte. Se loro erano tanto malvagi nei confronti dei condannati non osiamo immaginare gli altri, certo è che l'Inferno dantesco sembra aver preso ispirazione dalla realtà del suo tempo e non soltanto dalla mente un po' perversa dell'Autore che nella sua immaginazione amava infliggere ai suoi nemici atroci torture in punta di penna.
 
Litoranea livornese
La parte sud di Livorno è molto carina, in stile Liberty con casette basse e colorate, vorremmo fermarci a prendere un aperitivo sul lungomare o negli Scogli piatti ma se è vero che sembra tranquilla è pur vero che è comunque una città di mare e parcheggiare la macchina carica con valigia a vista non ci sembra una buona idea.
 
Litoranea livornese
Proseguiamo sulla litoranea e attraversiamo la zona Quercianella, che ci evoca il lungomare triestino, per poi passare per Rosignano Solvay e Castiglioncello, molto carino, molto pittoresco e già trafficatissimo a marzo, non osiamo immaginare cosa possa essere da maggio in poi, sicuramente frequentato da persone anche molto danarose, ma una bolgia di traffico, tanto per rimanere in linguaggio dantesco. Insomma ci sembra il luogo perfetto per chi ama feste sulla spiaggia, vip-lounge esclusivi e tanta gente, quindi non ci sembra adatto al nostro sentire.
Tuscania
 
Ci dirigiamo verso Grosseto e la Maremma Toscana, l'Uccellina è un richiamo fortissimo e lo è anche la gelateria Chiccheria, dove puntualmente ci fermiamo a prendere un paio di gelati artigianali e ne riportiamo una bella vaschetta a casa dopo una breve consultazione con il gestore che ci dà il permesso, con questo clima marzolino, di acquistare il gelato a portar via soltanto se lo mettiamo nella borsa frigo con il latte, precedentemente acquistato nel centro commerciale, sopra a garantire il freddo.
 
Campagna laziale, tornando a casa
Rimontiamo in macchina, niente più soste ma passiamo per Tuscania e per la splendida campagna viterbese, ci viene una gran voglia di esplorare anche questa parte della nostra Italia, torniamo a casa la sera, affamati, stanchi e con il bisogno di riposare per almeno due giorni, cosa che ovviamente non è prevista dallo svolgersi della nostra quotidianità.

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