sabato 28 marzo 2015

In Toscana ad imparare l'arte, Siena, Val d'Elsa, Pisa

28 marzo 2015

Mentana § Lago Trasimeno § Siena § Colle Val D'Elsa § Pisa


Il cielo non promette bene
Partiamo con circa due ore di ritardo rispetto all'orario previsto, saliamo in macchina verso le sette, nonostante la sveglia alle 4.45. Il cielo è nuvoloso e promette una giornata di pioggia e temporali al contrario di quanto previsto dal servizio meteo, verso Orte la cupezza delle nuvole lascia trapelare qualche raggio luminoso, si intravede un cielo celeste, espressione più evidente che in effetti siamo a Primavera e abbiamo lasciato l'inverno alle nostre spalle.
Lago Trasimeno
Al casello di Orte il clima cambia repentinamente facendoci ben sperare in una bella giornata e dalla plumbea varietà di grigi passiamo in un baleno all'azzurro chiarore scaldato dal sole marzolino.
Passignano sul Trasimeno
Prendiamo la strada provinciale e facciamo un giro al Lago Trasimeno che effettivamente è molto suggestivo e dove ci accolgono due cigni con la voglia di sgranocchiare qualche boccone o forse alla ricerca di un pescetto lacustre.
Cigni

Colline si alternano a monti che si immergono nell'acqua torbida del basso lago, isolotti con castelli e una vegetazione non più selvaggia dialogano tra loro, collegati dal liquido elemento e in estate anche da imbarcazioni che probabilmente scopriremo in qualche prossima visita. Riprendiamo la strada, il percorso è ancora lungo e non abbiamo intenzione alcuna di trascorrere tutta la giornata in macchina.
Piazza del Campo, Siena
Appuntiamo luoghi e posti che vorremmo rivedere o visitare per la prima volta e giungiamo a Siena.
Piazza del Campo, Siena
Non c'è verso di trovar parcheggio per cui la circunnavighiamo scoprendo uno dei quartieri che più ci piacciono nella città toscana.
Entriamo in Piazza del Campo dall'alto, forse il punto di osservazione più emozionante, la Torre è alla nostra sinistra e dietro al rossore terragno dei palazzi si staglia il campanile bianco e nero del duomo. Ci troviamo nel bel mezzo della manifestazione enogastronomica in cui tocchiamo con mano la capacità tutta toscana di unire le forze tra province, città e provincia, e tra comuni anche rivali pur di promuovere il territorio, le culture e i prodotti tipici.
Incontri gastronomici
Ci accorgiamo subito che è un evento che ha delle evidenti similitudini con quello che abbiamo organizzato in novembre, ma con i soldi e soprattutto la capacità di consorziarsi da parte degli operatori economici, culturali e sociali.
Incontri gastronomici
Manca forse una parte più prettamente culturale, non c'è un vero e proprio percorso di conoscenza anche teorica, seppur tutto sia organizzato con la sapienza e la straordinaria capacità che caratterizza la promozione territoriale in questa parte d'Italia. Facciamo colazione con una fettina di panforte alla cannella e ripartiamo.
Vivai pistoiesi
Arriviamo a Colle Val D'Elsa quasi a mezzogiorno, facciamo alcuni acquisti e scartiamo, per il momento, l'idea di mangiare all'Officina. Percorriamo le strade interne, ci emozioniamo davanti alle colline ondulate dal vento che fa danzare le foglie d'erba, la vista delle torri di San Gimignano ci diverte.
Incontri gastronomici
Passiamo accanto a Volterra, attraverso Lajatico, il paese natale di Andrea Bocelli, con il già famosissimo teatro del Silenzio, un percorso su quella che si potrebbe intitolare anche la via del teatro, da abbinare alle tante strade eno-gastronomiche, da Volterra a Lajatico e Pontedera.


La Normale di Pisa
Vorremmo fare una sosta a Volterra ma la strada da percorrere è ancora tanta e vogliamo arrivare a Pisa in tempo per vedere il programma completo delle celebrazioni per il Capodanno Pisano, di cui, però, sembra non sapere niente nessuno, o quasi. 
Gli uffici informazione centrali hanno una vaghissima idea del fatto che ci saranno degli eventi, ma loro non ne sanno molto, le luminare dovrebbero esserci ma non è detto, forse non ci saranno i fuochi artificiali, forse non ci saranno neanche le barchette, forse non ci sarà proprio la festa. Il corteo forse ci sarà forse no, lo scopriremo solo vivendo.
Balestre
Bene, alla faccia della perfetta organizzazione e W l'Italia, Paese meraviglioso e pressappochista.
Camminando per la Piazza dei Cavalieri incrociamo i balestrieri che dovrebbero fare una gara in costume, uno di loro ci spiega con dovizia di particolari la storia della città e quella delle gare di balestre, una forma di competizione sportiva sin dalle lontane origini, tra il XIV e il XVI secolo, che non prevede uccisioni, battaglie o altre attività cruente.
Strade toscane
La tradizione dei tornei di balestrieri è tornata in uso da qualche decennio, ci spiega il nostro Cicerone, ma ha radici molto antiche. Le balestre usate per le competizioni sono molto grandi e pesanti, per cui non sono decisamente pensate per essere usate come armi.
Nei tempi antichi, prima dell'invenzione degli archibugi e dei moschetti, con polvere da sparo, si utilizzavano delle balestre da combattimento molto più piccole e maneggevoli.
"Più dell'amor poté il digiuno"
Forse un falso storico-letterario?
Quelle di oggi, ricostruite su modelli del '400 dopo un'accurata ricerca storica sulle compagnie di balestrieri dei secoli passati, sono più alte di un metro, hanno una forma a croce latina sormontata da un arco e tenute da una fitta rete di corde, la freccia si muove su un binario comandato da un argano, sono di legno intarsiato e acciaio e sono dunque molto pesanti.
Chiediamo lumi sulla vera vicenda del Conte Ugolino, condannato a morir di fame nel palazzo dell'orologio e che pare abbia mangiato figli e nipoti morti prima di lui. La storia presenterebbe, in base alle ricostruzioni e alla palese antipatia di Dante Alighieri nei confronti dei Pisani, molti punti oscuri.
Balestrieri
Non indaghiamo oltre, ma chiediamo informazioni sulla natura 'democratica' dell'organizzazione sociale e politica della Repubblica nei secoli passati. In effetti proprio nella Piazza dei Cavalieri si è espressa una delle prime forme di democrazia diretta, successivamente alla dissoluzione dell'Impero romano, in cui la borghesia e il popolo svolgevano un proprio ruolo e avevano una forma seppur blanda di potere decisionale. Secoli e secoli prima dell'invenzione della ghigliottina.
Selfie run in Piazza Garibaldi
Il nostro ci spiega anche che la vera rivalità campanilistica è quella tra Pisa e Livorno, che a suo dire neanche esisteva quando fioriva la Repubblica e fu poi rifornita di galeotti fiorentini per avere rematori a basso costo, mentre la rivalità balestriera è con Lucca, anche se Volterra è prima in classifica del torneo e vuole assolutamente mantenere il titolo, tra l'altro hanno in squadra la campionessa nazionale.
Selfie run
Il torneo pisano d.o.c. è però il Gioco del Ponte, fino a qualche decennio fa, ci racconta con una certa nostalgia, consisteva nel prendersi a mazzate sul ponte con scudi di legno, armature e mazze, chi vinceva staccava la luce per qualche ora alla squadra avversaria. Peccato che oggi non si possa più fare, ci racconta con un rammarico che ci fornisce l'ulteriore conferma, se ve ne fosse stato bisogno, che i pisani sono completamente pazzi e questo ce li rende particolarmente simpatici.
Playing Keith
Il gioco oggi, ci spiega come si fa con dei bambini che proprio non sanno niente, si svolge a fine giugno, con i gruppi di rioni che si sfidano a due a due sul Ponte di Mezzo a spingere un grosso parallelepipedo, con parate in costume sui lungarni, chi vince ha il diritto allo sfottò nei confronti dell'altro gruppo.
Certo che al giorno d'oggi non è più divertente come qualche anno fa, quando si andava al mercato e c'era una specie di teatrino quotidiano con prese in giro costanti, e quando c'era il torneo non si vedeva l'ora di andare nella piazza con le bancarelle alimentari per sentire cosa si sarebbero detti i rioni rivali.
Domus Mazziniana, ti vedremo presto
Altri tempi, che a noi non sembrano completamente passati, ci sembra anzi che a Pisa sia ancora presente e molto vivo un sano spirito anarchico che si esprime nella gioia di vivere e di rendere importante qualunque momento della vita quotidiana, senza rimanere confinata nei limiti imposti da mura e pregiudizi in uno stranissimo miscuglio di abitudini che oggi si ritrovano principalmente nei paesi e visione internazionale e commerciale.
Lungarno pisano
I ragazzi da subito sono inseriti all'interno di percorsi di studio e conservazione delle tradizioni culturali e popolari e questo rende la partecipazione popolare non opzionale alla vita cittadina.
Torniamo nel bed and breakfast, davvero molto carino e ci riposiamo un po'. Portiamo una ciammella a cancellu alla nostra 'guida balestriera' e ci incamminiamo verso il Lungarno per vedere queste famose luminare, che però non ci sono, al loro posto un dj-set con una corsa urbana abbinata ad una sorta di gavettoni asciutti con polveri fluorescenti.
E la luna bussò...
Ci dirigiamo verso il murale di Keith Haring dove hanno invece organizzato una divertentissima iniziativa a basso costo per far giocare i giovani e gli universitari, che qui sono tantissimi. Decidiamo di non mangiare al ristorante indiano, come inizialmente progettato, cerchiamo un posto per la cena, quelli consigliati dal bed and breafast non ci ispirano e in effetti non ci ispira nessuno dei luoghi che sembrano destinati a turisti stranieri più che ai pisani.
Sul Ponte di Mezzo prendiamo una decisione: organizzeremo una cenetta da leccarsi baffi e dita e per il momento mangeremo le ciammelle e i panini, peraltro molto buoni, che ha preparato Claudio la mattina.
Pubblico in Piazza dei Cavalieri
Riusciamo ad occupare due sedie in Piazza dei Cavalieri e ci guardiamo il palio in prima fila insieme ad una folla vociante ma non urlante, compatta e non accalcata.

Lo spettacolo è molto gradevole, forse qualche spiegazione in più sul torneo ci avrebbe fatto piacere, ma il tutto è armonioso, andiamo via intirizziti dal freddo, appena cala il sole l'inverno si insinua tra le goccioline della serale umidità.
Giovani e adulti mantengono vive le tradizioni
Troviamo un bar aperto dove prendere due bei bicchieroni di latte caldissimo e ci riscaldiamo un po', torniamo a rivedere la torre e la piazza, fonte inesauribile di ispirazione artistica per la bellezza che esprime e per gli spunti continui per il teatro danza forniti dai tantissimi turisti che la affollano giorno dopo giorno.
Le squadre pronte per il torneo
Ci incantano, l'abbiamo potuta vedere anche senza illuminazione artificiale, sovrastata dal nero cielo stellato e illuminata dai raggi della luna perché Pisa ha partecipato ad un'iniziativa per sensibilizzare contro l'inquinamento luminoso.
La luce, in quest'anno internazionale dedicato a questo elemento così importante per la nostra vita sembra caratterizzare anche anche questa nostra gita. Andiamo a dormire stanchi e spossati.   


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