Mentana
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Il cielo non promette bene |
Partiamo
con circa due ore di ritardo rispetto all'orario previsto, saliamo in
macchina verso le sette, nonostante la sveglia alle 4.45. Il cielo è
nuvoloso e promette una giornata di pioggia e temporali al contrario
di quanto previsto dal servizio meteo, verso Orte la cupezza delle
nuvole lascia trapelare qualche raggio luminoso, si intravede un
cielo celeste, espressione più evidente che in effetti siamo a
Primavera e abbiamo lasciato l'inverno alle nostre spalle.
Lago Trasimeno |
Al casello
di Orte il clima cambia repentinamente facendoci ben sperare in una
bella giornata e dalla plumbea varietà di grigi passiamo in un baleno
all'azzurro chiarore scaldato dal sole marzolino.
Passignano sul Trasimeno |
Prendiamo la strada
provinciale e facciamo un giro al Lago Trasimeno che effettivamente è
molto suggestivo e dove ci accolgono due cigni con la voglia di
sgranocchiare qualche boccone o forse alla ricerca di un pescetto
lacustre.
Colline si alternano a monti che si immergono nell'acqua
torbida del basso lago, isolotti con castelli e una vegetazione non
più selvaggia dialogano tra loro, collegati dal liquido elemento e
in estate anche da imbarcazioni che probabilmente scopriremo in
qualche prossima visita. Riprendiamo la strada, il percorso è ancora
lungo e non abbiamo intenzione alcuna di trascorrere tutta la
giornata in macchina.
Piazza del Campo, Siena |
Appuntiamo luoghi e posti che vorremmo rivedere
o visitare per la prima volta e giungiamo a Siena.
Piazza del Campo, Siena |
Non c'è verso di
trovar parcheggio per cui la circunnavighiamo scoprendo uno dei
quartieri che più ci piacciono nella città toscana.
Entriamo in
Piazza del Campo dall'alto, forse il punto di osservazione più
emozionante, la Torre è alla nostra sinistra e dietro al rossore
terragno dei palazzi si staglia il campanile bianco e nero del duomo.
Ci troviamo nel bel mezzo della manifestazione enogastronomica in cui tocchiamo con
mano la capacità tutta toscana di unire le forze tra province, città
e provincia, e tra comuni anche rivali pur di promuovere il
territorio, le culture e i prodotti tipici.
Incontri gastronomici |
Ci accorgiamo subito che è
un evento che ha delle evidenti similitudini con quello che abbiamo
organizzato in novembre, ma con i soldi e soprattutto la capacità di
consorziarsi da parte degli operatori economici, culturali e sociali.
Incontri gastronomici |
Manca forse una parte più prettamente culturale, non c'è un vero e
proprio percorso di conoscenza anche teorica, seppur tutto sia
organizzato con la sapienza e la straordinaria capacità che
caratterizza la promozione territoriale in questa parte d'Italia. Facciamo colazione con una fettina di panforte alla cannella e
ripartiamo.
Vivai pistoiesi |
Arriviamo a Colle Val D'Elsa quasi a mezzogiorno,
facciamo alcuni acquisti e scartiamo, per il momento, l'idea di
mangiare all'Officina. Percorriamo le strade interne, ci emozioniamo
davanti alle colline ondulate dal vento che fa danzare le foglie
d'erba, la vista delle torri di San Gimignano ci diverte.
Incontri gastronomici |
Passiamo
accanto a Volterra, attraverso Lajatico, il paese natale di Andrea
Bocelli, con il già famosissimo teatro del Silenzio, un percorso su
quella che si potrebbe intitolare anche la via del teatro, da
abbinare alle tante strade eno-gastronomiche, da Volterra a Lajatico e
Pontedera.
La Normale di Pisa |
Vorremmo fare una sosta a Volterra ma la strada da
percorrere è ancora tanta e vogliamo arrivare a Pisa in tempo per
vedere il programma completo delle celebrazioni per il Capodanno
Pisano, di cui, però, sembra non sapere niente nessuno, o quasi.
Gli
uffici informazione centrali hanno una vaghissima idea del fatto che
ci saranno degli eventi, ma loro non ne sanno molto, le luminare
dovrebbero esserci ma non è detto, forse non ci saranno i fuochi
artificiali, forse non ci saranno neanche le barchette, forse non ci
sarà proprio la festa. Il corteo forse ci sarà forse no, lo
scopriremo solo vivendo.
Balestre |
Bene, alla faccia della perfetta
organizzazione e W l'Italia, Paese meraviglioso e pressappochista.
Camminando per la Piazza dei Cavalieri incrociamo i balestrieri che
dovrebbero fare una gara in costume, uno di loro ci spiega con
dovizia di particolari la storia della città e quella delle gare di
balestre, una forma di competizione sportiva sin dalle lontane
origini, tra il XIV e il XVI secolo, che non prevede uccisioni,
battaglie o altre attività cruente.
Strade toscane |
La tradizione dei tornei di
balestrieri è tornata in uso da qualche decennio, ci spiega il
nostro Cicerone, ma ha radici molto antiche. Le balestre usate per le
competizioni sono molto grandi e pesanti, per cui non sono
decisamente pensate per essere usate come armi.
Nei tempi antichi,
prima dell'invenzione degli archibugi e dei moschetti, con polvere da sparo,
si utilizzavano delle balestre da combattimento molto più piccole e
maneggevoli.
"Più dell'amor poté il digiuno" Forse un falso storico-letterario? |
Quelle di oggi, ricostruite su modelli del '400 dopo un'accurata ricerca storica sulle compagnie di balestrieri dei secoli
passati, sono più alte di un metro, hanno una forma a croce latina
sormontata da un arco e tenute da una fitta rete di corde, la freccia
si muove su un binario comandato da un argano, sono di legno
intarsiato e acciaio e sono dunque molto pesanti.
Chiediamo lumi
sulla vera vicenda del Conte Ugolino, condannato a morir di fame nel
palazzo dell'orologio e che pare abbia mangiato figli e nipoti morti
prima di lui. La storia presenterebbe, in base alle ricostruzioni e
alla palese antipatia di Dante Alighieri nei confronti dei Pisani,
molti punti oscuri.
Balestrieri |
Non indaghiamo oltre, ma chiediamo informazioni
sulla natura 'democratica' dell'organizzazione sociale e politica
della Repubblica nei secoli passati. In effetti proprio nella Piazza
dei Cavalieri si è espressa una delle prime forme di democrazia
diretta, successivamente alla dissoluzione dell'Impero romano, in cui
la borghesia e il popolo svolgevano un proprio ruolo e avevano una
forma seppur blanda di potere decisionale. Secoli e secoli prima
dell'invenzione della ghigliottina.
Selfie run in Piazza Garibaldi |
Il nostro ci spiega anche che la
vera rivalità campanilistica è quella tra Pisa e Livorno, che a suo
dire neanche esisteva quando fioriva la Repubblica e fu poi rifornita
di galeotti fiorentini per avere rematori a basso costo, mentre la
rivalità balestriera è con Lucca, anche se Volterra è prima in
classifica del torneo e vuole assolutamente mantenere il titolo, tra
l'altro hanno in squadra la campionessa nazionale.
Selfie run |
Il torneo pisano
d.o.c. è però il Gioco del Ponte, fino a qualche decennio fa, ci
racconta con una certa nostalgia, consisteva nel prendersi a mazzate
sul ponte con scudi di legno, armature e mazze, chi vinceva staccava
la luce per qualche ora alla squadra avversaria. Peccato che oggi non
si possa più fare, ci racconta con un rammarico che ci fornisce
l'ulteriore conferma, se ve ne fosse stato bisogno, che i pisani sono
completamente pazzi e questo ce li rende particolarmente simpatici.
Playing Keith |
Il gioco oggi, ci spiega come si fa con dei bambini che proprio non
sanno niente, si svolge a fine giugno, con i gruppi di rioni che si
sfidano a due a due sul Ponte di Mezzo a spingere un grosso
parallelepipedo, con parate in costume sui lungarni, chi vince ha il
diritto allo sfottò nei confronti dell'altro gruppo.
Certo che al
giorno d'oggi non è più divertente come qualche anno fa, quando si
andava al mercato e c'era una specie di teatrino quotidiano con prese
in giro costanti, e quando c'era il torneo non si vedeva l'ora di
andare nella piazza con le bancarelle alimentari per sentire cosa si
sarebbero detti i rioni rivali.
Domus Mazziniana, ti vedremo presto |
Altri tempi, che a noi non sembrano
completamente passati, ci sembra anzi che a Pisa sia ancora presente
e molto vivo un sano spirito anarchico che si esprime nella gioia di
vivere e di rendere importante qualunque momento della vita
quotidiana, senza rimanere confinata nei limiti imposti da mura e
pregiudizi in uno stranissimo miscuglio di abitudini che oggi si
ritrovano principalmente nei paesi e visione internazionale e
commerciale.
Lungarno pisano |
I ragazzi da subito sono inseriti all'interno di
percorsi di studio e conservazione delle tradizioni culturali e
popolari e questo rende la partecipazione popolare non opzionale alla
vita cittadina.
Torniamo nel bed and breakfast, davvero molto carino
e ci riposiamo un po'. Portiamo una ciammella a cancellu alla nostra
'guida balestriera' e ci incamminiamo verso il Lungarno per vedere
queste famose luminare, che però non ci sono, al loro posto un
dj-set con una corsa urbana abbinata ad una sorta di gavettoni
asciutti con polveri fluorescenti.
E la luna bussò... |
Ci dirigiamo verso il murale di
Keith Haring dove hanno invece organizzato una divertentissima
iniziativa a basso costo per far giocare i giovani e gli
universitari, che qui sono tantissimi. Decidiamo di non mangiare al
ristorante indiano, come inizialmente progettato, cerchiamo un posto
per la cena, quelli consigliati dal bed and breafast non ci ispirano
e in effetti non ci ispira nessuno dei luoghi che sembrano destinati
a turisti stranieri più che ai pisani.
Sul Ponte di Mezzo prendiamo
una decisione: organizzeremo una cenetta da leccarsi baffi e dita e
per il momento mangeremo le ciammelle e i panini, peraltro molto
buoni, che ha preparato Claudio la mattina.
Pubblico in Piazza dei Cavalieri |
Riusciamo ad occupare due
sedie in Piazza dei Cavalieri e ci guardiamo il palio in prima fila
insieme ad una folla vociante ma non urlante, compatta e non
accalcata.
Lo spettacolo è molto gradevole, forse qualche spiegazione in più sul torneo ci avrebbe fatto piacere, ma il tutto è armonioso, andiamo via intirizziti dal freddo, appena cala il sole l'inverno si insinua tra le goccioline della serale umidità.
Lo spettacolo è molto gradevole, forse qualche spiegazione in più sul torneo ci avrebbe fatto piacere, ma il tutto è armonioso, andiamo via intirizziti dal freddo, appena cala il sole l'inverno si insinua tra le goccioline della serale umidità.
Giovani e adulti mantengono vive le tradizioni |
Troviamo un bar aperto dove prendere due bei bicchieroni di latte
caldissimo e ci riscaldiamo un po', torniamo a rivedere la torre e la
piazza, fonte inesauribile di ispirazione artistica per la bellezza
che esprime e per gli spunti continui per il teatro danza forniti dai
tantissimi turisti che la affollano giorno dopo giorno.
Le squadre pronte per il torneo |
Ci incantano,
l'abbiamo potuta vedere anche senza illuminazione artificiale,
sovrastata dal nero cielo stellato e illuminata dai raggi della luna
perché Pisa ha partecipato ad un'iniziativa per sensibilizzare
contro l'inquinamento luminoso.
La luce, in quest'anno internazionale
dedicato a questo elemento così importante per la nostra vita sembra
caratterizzare anche anche questa nostra gita. Andiamo a dormire
stanchi e spossati.
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