2 settembre 2017
Mentana * Piediluco *
Mentana
Ci svegliamo intorno alle sei per la poppata mattutina di
Giulia. Nuvoloni grigi sembrano volerci dissuadere dall’idea di una gitarella a
Piediluco.
Decidiamo comunque di provare, per cui prepariamo bagagli, borse e
Book 51 Peg Pérego, facciamo una prima colazione, Papà Claudio prende un
antidolorifico per contrastare i dolori muscolari della prima settimana in
officina dopo l’estate e carica la Ford Focus.
Facciamo una seconda colazione
da Nonno Pietro e Nonna Lucilla, afflitta da un antipatico torcicollo.
Nel frattempo
il tempo sembra rasserenarsi e decidiamo di avviarci verso il laghetto umbro,
anche se prima facciamo una piccola sosta al mercato dove Papà Claudio acquista
semi di anice per preparare le ciammelle a cancellu, o ciambelle a cancello,
Mamma Valentina allatta Giulia e le cambia il pannolino.
Siamo pronti,
partiamo. Percorriamo la Via Salaria fino a Rieti per poi dirigerci verso
Terni. La Sabina si schiude al nostro sguardo con la bellezza degli uliveti che
danzano col vento sulle morbide colline alle pendici degli Appennini.
Arriviamo
a Piediluco, ameno borgo che affaccia direttamente sul lago di fronte ad un
isolotto che immaginiamo essere Montisola, una coincidenza che ci fa
immediatamente pensare a Monte Isola presso il Lago Iseo.
In effetti i due
laghi un po’ si somigliano, o forse è una nostra suggestione, da qualche giorno
pensiamo a Cernunnos e agli abitanti della Valcamonica, una valle di simboli a
cui siamo particolarmente affezionati.
All’entrata del paese una coppia di
pastori maremmani sembra volerci dare il benvenuto.
Troviamo abbastanza facilmente parcheggio all’ombra,
scendiamo le scale verso il lungolago.
Papà Claudio porta la culla e Mamma Valentina porta Giulia in braccio. Le fasce portabebè si sono rivelate
decisamente poco adatte a noi.
Una bella poppata di fronte al lago e all’isola
a forma di monte prima di iniziare ad esplorare Piediluco è quello che ci vuole
per rilassarsi e scoprire un posto nuovo.
Il vento è un po’ forte per cui copriamo
la culla con particolare attenzione ma Giulia sembra non gradire, vuole
esplorare anche lei il nuovo luogo, le luci delle nubi che si riflettono sulla
superficie liquida, i suoni del silenzio e della natura.
Passeggiando dobbiamo
fare un paio di volte su e giù per le scale perché il lungolago non è
completamente accessibile con la culla ma incontriamo un cartello commemorativo
di Galileo Galilei, il Linceo, ci vengono in mente le passeggiate di Federico
Cesi e le avventure di Giuseppe Tucci.
Arriviamo sulla piazzetta e poi fino ad
una riva ornata da salici, nel percorso incontriamo germani reali e altri
abitanti del lago.
Ci fermiamo per allattare Giulia e per fare un piccolo
brunch in un baretto con vista lago e tante piante, ci dedichiamo un momento di
puro relax tra lo sciabordio lieve delle onde, l’arietta fresca e le nuvole che
si rincorrono nel cielo ambiguo di questo inizio settembre.
È ora di tornare
verso casa, preferiamo passare sulla via principale del paese piuttosto che sul
lungolago per evitare correnti, ci fermiamo per ammirare la locale chiesa duecentesca
che è accessibile dal corso soltanto salendo alti gradini, Mamma Valentina e
Papà Claudio entrano uno alla volta mentre Giulia dormicchia in culla.
La
chiesa a navata unica ha subito notevoli restauri ma qualcosa di un’antica
bellezza semplice e schietta è rimasta, affreschi e dipinti di botteghe umbre
adornano i muri altrimenti abbastanza spogli, per essere una chiesa italiana,
in un altro Paese sarebbe forse monumento nazionale.
Riprendiamo la stradina e
saliamo sulla Focus, pronti per tornare a Mentana. Papà Claudio avrebbe voglia
di passare a Poggio Bustone, paese che ha dato i natali a Lucio Battisti, Mamma
Valentina ha voglia di un gelato a Rieti, Giulia decide che è ora di tornare verso
casa, con qualche sosta per poppate e cambio pannolini.
Arriviamo a Mentana a
metà pomeriggio, giusto in tempo per iniziare a preparare le ciammelle a
cancellu.
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