martedì 2 settembre 2014

Cronachette di un viaggio in Italia ** San Donà di Piave * Treviso * Colli Euganei * Vigoleno

2 settembre

Itinerario: San Donà di Piave * Treviso * Colli Euganei * Vigoleno * Castelnuovo Fogliani

A Garibaldi, Treviso
Dopo la cena di ieri ci svegliamo tardi, non abbiamo tanta voglia di andarcene, ci siamo sentiti accolti e Venezia è sempre Venezia... una città magica dove i destini si incrociano, si sfiorano, mutano.

A Mazzini, Treviso
È viva e sa incantare, ammaliare chi la vuole conoscere, l'importante è rispettarla profondamente, entrare nella sua energia senza contrastarla altrimenti si indurisce, si irrigidisce e fa il muso arrabbiato, stroncando le forze del malcapitato turista, abitante o mercante.

La potenza mercantile è evidente dalla lingua, dal dialetto, che si sofferma per cercar di capire cosa pensa l'interlocutore e poi corre via veloce per far rincorrere il pensiero dalle menti ormai incuriosite, una melodia distillata sapientemente durante secoli e secoli di rapporti commerciali con l'Oriente, l'Occidente, il Meridione e il Settentrione.

Treviso
Venezia è unica, è vero.

Abbiamo avuto la fortuna anche di incontrare ospiti (nel senso di ospitanti) molto solari e venetamente allegri, conviviali.

La tradizione sartoriale trevigiana
La convivialità è un'arte e, per ricordare la discussione della sera precedente, è, seppur difficile da definire, un'espressione del sentire comune, della società in cui viviamo.

Dovrebbe essere anche 'saper fare', il proverbio 'impara l'arte e mettila da parte' non è e non può essere il trade, il lavoro, come dicono gli anglosassoni perché in Italia la tradizione artigiana è interlacciata fortemente con l'arte dei capolavori geniali prodotti da pittori, scultori, architetti, musicisti, artisti.

Mulino ad acqua, Treviso
È qualcosa che ha carattere di necessità e di sublime bellezza al contempo. Il senso del bello è infatti uno dei principali elementi della 'Resistenza' alla distruzione delle nostre identità culturali e, seppur la meraviglia o lo stimolo intellettuale o anche semplicemente lo stupore comunicativo che si ha quando un'opera sa esprimere il sentire contemporaneo non necessariamente è associato al sentimento del bello è pur vero che il saper fare ne è intrinsecamente parte.

Influenze veneziane a Treviso
Concetto che forse dovrebbe essere a volte ribadito anche nella costruzione delle contemporanee opere dell'ingegno. Michelangelo era quello che oggi si chiamerebbe un decoratore d'interni particolarmente talentuoso o un bravissimo comunicatore.

La pittura, gli affreschi e le sculture erano il Vangelo dei poveri, il modo per ricordare e celebrare eventi importanti ma anche una forma di decorazione di cui si sentiva l'urgenza.

Incontriamo fortificazioni...
Le maestose cattedrali, i palazzi sfarzosi e quelli popolari, ponti e strade erano costruiti rispettando il fondamentale criterio di necessità, alla funzionalità veniva unito il bello, la bellezza e la maestria nella realizzazione.

Le idee dibattute nella cena della sera precedente si muovono ancora nelle nostre teste, Mazzini e Garibaldi sono stati l'ovvio corollario di una stimolante chiacchierata e proprio questi due personaggi sembrano volerci accompagnare idealmente nel nostro viaggio da Est a Ovest.

...attraversiamo borghi e paesi
Ci prepariamo controvoglia e impieghiamo un sacco di tempo per caricare la macchina, durante la colazione troviamo una lettera di saluti mazziniani, salutiamo in forma scritta i nostri gentili ospiti e Michele il mazziniano con tanti auguri di felicità e proseguimento nella realizzazione luminosa del Libero Pensiero e quindi della sua attuazione e attualizzazione.

Dobbiamo proprio partire, abbracci, sorrisi e voglia di tornare. Arriviamo a Treviso verso l'ora di pranzo, il freddo dell'aria che arriva dalle Alpi Giulie ci fa tremare e irrigidisce ancor di più le nostre gambe già provate dalle passeggiate veneziane e dai centoventisette scalini del campanile di Aquileia.

Aree industriali...
Camminiamo velocemente per le vie del contro notando una evidente attenzione per l'eleganza nel vestire sia negli uomini che nelle donne. Questa città tra acqua e montagne ci incuriosisce ma siamo troppo infreddoliti per poter proseguire molto nella nostra esplorazione.



Ci sediamo in un caffè vicino ad un mulino ad acqua incastonato tra case
...si alternano a campagne coltivate
costruite sul liquido elemento. Mangiamo con voracità e scriviamo un piccolo saluto sul libricino degli ospiti, mazziniano e garibaldino, d'altronde Mazzini e Garibaldi, o meglio delle lapidi commemorative a loro dedicate, ci hanno accolto all'inizio di questa nostra gita trevigiana, dove abbiamo peraltro notato lo sforzo di talune frutterie del centro per tener viva l'abitudine al mangiar locale, altro fattore importante nella conservazione attiva delle nostre identità sociali e locali.
 
 

Finalmente a Vigoleno
Torniamo in macchina dove accendiamo i riscaldamenti per toglierci di dosso quella sensazione di freddo umido. Passiamo di sfuggita attraverso i punti che avevamo deciso di vedere, ci stupiamo per l'enormità, per gli standard italiani, delle zone industriali e proseguiamo, andando verso Mantova e San Giorgio, che ci emozionano e ci fanno sentire a casa, in quel sentimento di riconoscimento dei luoghi in cui si è vissuto con partecipazione e piacere anche soltanto qualche giorno.


Al castello!
Salutiamo idealmente le persone che abbiamo incontrato qui e Andrea Mantegna, ormai nostro nume tutelare.

Proseguiamo cantando e mangiucchiando, senza realmente fermarci, passiamo attraverso un borgo fortificato e proviamo un'intensa emozione quando vediamo le onde di pietra che si stagliano sulla pianura rendendola viva nel dialogo geologico tra Colli Euganei e gli Appennini, testimonianza antica, per gli esseri umani eterna, e rocciosamente possente di ere liquide.


Il castello con sorpresina
Arriviamo felici e gaudenti al Castello, con nostro disappunto il bagno era sporco e decidiamo di cercare un'altra sistemazione. Il reiki di Mamma Lucilla e Papà Pietro ha effetto immediato e troviamo appena a valle un bellissimo agriturismo gestito da una coppia di trentenni che, strana coincidenza, sono rimasti insieme da quando avevano tredici anni.

Andando via dal castello che ci aveva fatto pensare a Frankenstein Junior nonostante la presenza di un stemma con San Giorgio una vipera attraversa il nostro cammino e l'incontro con la natura in rapporto più armonico con le persone ci fa piacere.


Castello di Vigoleno
Papere, cigni, mucche, caprette e i vari animali della fattoria ci fanno sentire che siamo nel luogo giusto.

Mangiamo affamati e discorriamo amabilmente con uno degli avventori e i ragazzi dell'agriturismo.

Andiamo a dormire stanchissimi e assonnati ma contenti. Il nuovo filo conduttore sembra essere la musica seppure il Risorgimento sia la nostra linea-guida.



Siamo nella terra di Demetrio Stratos e di Verdi. A letto Valentina sente freddo e chiede a Claudio di andare a prendere il sacco a pelo e la copertina di pile. Scende stordito e insofferente e torna in

Agriturismo La Rondanina
camera estasiato.
 
Nel cielo si vede la Via Lattea e una miriade di astri. A Mantova un altro nume tutelare, il più dantesco e augusto, Virgilio, sembra aver voluto indicarci un percorso e “uscimmo a riveder le stelle”.

Scritto da Valentina Cosimati

Gli animali dell'agriturismo


Nessun commento:

Posta un commento