4
settembre
Itinerario:
Sanremo * Menton * Nizza e Costa Azzurra * Aix-en-Provence *
Saint-Maximin-La-Sainte-Baume * Provenza e Alpi Marittime *
Montecarlo
Ci
svegliamo nell'aria tiepida di Sanremo dopo una notte agitata da
sogni inquietanti ma nel complesso molto riposante. Valentina prepara
la colazione e cerca di far alzare Claudio che non ha intenzione
alcuna di srotolarsi dal lenzuolo.
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Guidiamo verso la Francia |
Pianifichiamo la gita nella vicina
Francia e partiamo armati di buone intenzioni e di tanta voglia di
cantare. La piazza si anima di fiori e persone, si veste di
un'allegria mattutina con un ritmo frenetico seppur rumoroso.
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Francia... 1 chilometro |
Decidiamo
di guidare sulla strada normale, la distanza è breve, inutile
prendere l'autostrada, pensiamo, ignari della quantità di
curve e tornanti che caratterizzano queste minuscole stradine.
La
visuale è meravigliosa ma alla seconda ora in macchina dopo
aver percorso una trentina di chilometri, decidiamo che la litoranea
è panoramica ma in fondo a noi l'autostrada è tanto
simpatica. Giulietto aveva evocato Frittole e l'autostrada francese,
blu e non verde, è un dazio medievale con caselli a pagamento
vicinissimi tra loro e un costo esorbitante.
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La Dogana che non c'è più |
Notiamo subito, però,
che la benzina costa meno che in Slovenia e questo ci fa imprecare
sulle assurde tassazioni italiche. Vabbe'.
Sorvoliamo su questo punto
e anche sull'IVA a 2 punti percentuali in meno rispetto a noi.
Arriviamo a Menton ma non ci fermiamo per mancanza di parcheggi.
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Menton |
Proseguiamo verso Nizza e capiamo che la Costa Azzurra è un
luogo per danarosi che non amano la natura e preferiscono lo
“struscio”. Il gioco del “ce l'ho più grande io” qui
si esplicita negli yacht, visto che spazio per costruire imponenti
palazzi in orizzontale non c'è e debbono 'accontentarsi' di
appartamenti costosissimi in grattacieli avveniristicamente brutti.
Ci addentriamo nella Provenza e arriviamo a Aix-en-Provence,
parcheggiamo in Rue Schuman, dove altro?, vicino all'università.
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Menton e Costa Azzurra |
Ci addentriamo nei vicoletti, addentiamo un croissant che è
puro piacere gastronomico. Claudio nota dei quadrati metallici sul
marciapiede con la scritta “Cezanne”. Evidentemente la città
non dispregia i suoi artisti. Ci troviamo subito davanti all'ingresso
di un interessantissimo museo ma abbiamo voglia di esplorare la
Provenza e ci dirigiamo verso un Ufficio Informazioni Turistiche,
sperando che ci sia, Aix non è grandissima.
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Montecarlo dall'alto |
Claudio indica il
chioschetto di un'edicola, forse è quello? No, non lo è.
L'Ufficio del Turismo è piuttosto un palazzo con all'interno
modernissime tecnologie e informazioni per qualunque tipologia di
viaggiatore, interessato alle piccole città o ai dintorni,
all'arte, alle terme, allo shopping, al cibo, all'avventura.
Qualunque informazione è disponibile in forma cartacea o
digitale, il personale cerca di capire cosa chiede il turista e
semplicemente fornisce tutte le possibili indicazioni.
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Provenza |
Ovviamente
lasciando ampie possibilità di scelta fra le molteplici
soluzioni offerte. Usciamo storditi dall'organizzazione francese e,
al solito, pensiamo con una malinconia mista a rabbia alla miriade di
potenzialità italiane sprecate a causa di una gestione insulsa
del patrimonio artistico, culturale, naturale e paesaggistico.
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Nuvoletta provenzale |
Decidiamo di andare a vedere il museo e poi di procedere in un
percorso provenzale rapido ma ricco di spunti e suggestioni.
Le
collezioni presenti sono ovviamente zeppe di quadri italiani o di
riferimenti all'Italia, l'immagine sui cartelloni è un quadro
di Modigliani, nonostante vi siano numerosi Picasso, Van Gogh,
Braque, Cézanne e via discorrendo.
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Il 'Colorado francese' |
Non sappiamo se incavolarci
più per il fatto che i francesi mandino avanti i loro bei
musei con opere, tante, italiane oppure perché gli italiani
non sanno gestire l'immane patrimonio artistico in modo decente,
ovvero così da avere la possibilità di farlo
fruttare.... Francesi e preti, costoro guadagnano dal nostro
ingegno!!
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Aix-en-Provence |
Qualcosa di fondamentale deve cambiare nel nostro Paese!
L'ingresso al museo E alla mostra ci costa 7 €, ovvero meno della
metà di quanto sarebbe costato a Roma. D'altronde 'ma che te
voi anna' a vede' e mostre quanno c'hai 'e chiese?'.
I nostri occhi
si dissetano e si sfamano di cultura, la stanchezza sembra
dissiparsi. Riflettiamo sulle evoluzioni dell'arte contemporanea e
arriviamo alla conclusione che il percorso verso l'astrazione è
stato tanto importante e fondamentale quanto deleterio. Da Picasso si
arriva a Fontana e poi alla negazione dell'artigianalità
nell'arte e questo ci sembra a dir poco assurdo. La figurazione ha
una sua intrinseca essenzialità, è un distillato
necessario di bellezza e urgenze comunicative, di sublime elevazione
dell'umana arte al genio universale che sa attraversare i secoli e i
confini tra culture.
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Piazzetta Aix-en-Provence |
Ci incamminiamo verso la macchina e ci fermiamo
nel parco celebrato da Cézanne, mangiamo un po' di pasta. La
baguette si è ormai 'insuchita' nella migliore tradizione
francese grande conoscitrice di profumi e ignara dell'esistenza di
saponi e affini, almeno per gli standard italiani. Qui i bagni nei
locali ci sono e sono anche puliti ma è inutile sperare di
lavarsi le mani se non con l'acqua semplice...
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Aix-en-Provence |
Partiamo
da Rue Schuman alla scoperta della Provenza, non senza aver prima
messo benzina, a 40 eurocents in meno rispetto al prezzo italiano. La
prima tappa è Saint-Maximin-La-Sainte-Baume, graziosa
cittadina con una basilica semidistrutta da qualche terremoto o
bombardamento della Seconda Guerra Mondiale.
Parcheggiamo di fronte
al fotografo Claude che ci fornisce alcune informazioni di base e ci
racconta, divertito, dalle nostre reazioni, alcuni fatti
sull'organizzazione sociale e pubblica d'oltralpe, anche se qui in
effetti siamo quasi nelle Alpi Marittime, luogo magico in cui l'odore
dei pini marittimi abbarbicati su rocciose montagne rosse e bianche
si fonde con quello dei boschi creando un'essenza inebriante che
stordisce, rilassa e ridona forza e vigore a chi lo percepisce nella
sua pienezza corposa.
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L'esposizione |
Attraversiamo
la strada, tanto per andare a dare un'occhiata al locale centro
provinciale per le arti. Restiamo affascinati e per qualche strano
motivo, anziché arrabbiarci con lo Stato italiano, ci sentiamo
pervadere da una determinazione sempre più forte a costruire
nel nostro piccolo, nelle nostre terre quella stessa possibilità.
Luoghi per tornare cittadini liberi cui sia garantito il diritto alla
cultura.
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Il paesaggio caro a Cézanne |
Il
fotografo Claude ci indica un Centro socio culturale a pochi passi
dalla chiesa e dalla piazzetta centrale del paesino. Ci fermiamo per
dissetarci e poi ci dirigiamo verso il luogo indicatoci. Incontriamo
delle signore che si stavano riunendo per un'iniziativa. Capiscono
cosa cerchiamo di sapere e ci spiegano per filo e per segno in che
modo è strutturato il centro e anche in che modo funziona il
Polo delle Arti.
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Saint-Maximine-La-Sainte-Baume |
Le
ringraziamo e proseguiamo nella nostra gita alla scoperta della
Francia, attraverso la Provenza e i diritti sociali e culturali di
cittadine e cittadini liberi, uguali e fraternamente uniti nella
costruzione di uno Stato che è amico e solidale. Vabbe' dai
non esageriamo... sempre francesi sono però qualcosa di buono
ce l'hanno anche loro...
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Saint-Maximine-La-Sainte-Baume |
Torniamo
verso l'Italia con negli occhi la terra rosso bruna, gli odori dei
pini che danzano con gli aromi del finocchietto selvatico, i cervelli
in attività per capire in che modo non farci proprio battere
senza speranza dai “figli di Carlomagno” e proseguire nella
nostra azione di resistenza civile, culturale, mazziniana e
garibaldina.
Attraversiamo
Montecarlo e il suo sfarzoso lusso di vuote ricchezze oltre ogni
nostra possibile immaginazione.
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Il profumo dei pini nelle Alpi Marittime |
Non possiamo non pensare che un paio
di giorni di attracco di quegli yacht potrebbero creare proprio quel
polo culturale che ci piacerebbe tanto realizzare. Torniamo nella
fioritissima Sanremo con un certo senso di felicità per essere
su suolo italiano, nonostante tutto. La piazza ci accoglie con il suo
ritmato chiacchiericcio serale, crolliamo addormentati senza neanche
mangiare.
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