26
marzo 2016
Ortigia
* Catania * Marzamemi * Portopalo di Capo Passero * Pachino *
Marzamemi * Ortigia
Ci
svegliamo ad un orario decente per andare a riprendere la macchina
posteggiata in zona blu fuori da Ortigia. Facciamo una colazione
rapida, diamo una rassettata all'appartamentino nel basso, puliamo
gli asparagi selvatici e li cuociamo velocemente. Usciamo nei vicoli della penisola fino
ad arrivare a Siracusa e riprendere la macchina. La sensazione di
lasciare Ortigia non è gradevolissima. Ci dirigiamo verso l'area
archeologica, ma è aperta anche domani e dopodomani, per cui pensiamo di andare verso Catania, che non è punto di nostro gradimento e nel
giro di pochi minuti, nonostante l'incontro piacevolissimo con alcuni
catanesi di buon livello culturale, torniamo a prendere la macchina.
Vorremmo andare a Taormina, Acireale, Acitrezza ma è tale e
tanto il disagio che proviamo nella città rivale di Palermo che
prendiamo l'autostrada e ci dirigiamo direttamente verso il punto in cui i mari si incontrano. Claudio insiste per fermarci a Marzamemi,
effettivamente è molto carina ma preferiamo proseguire alla ricerca
di un vivaio. Approdiamo a Portopalo di Capo Passero e Valentina non resiste alla tentazione di bagnarsi almeno
i piedi tra Io Jonio e il resto del Mediterraneo. È tardi e ci dirigiamo verso Pachino, che non ci entusiasma
più di tanto, per poi arrivare a Marzamemi tramite Via Città di
Toronto. Ci infiliamo in un ristorantino, di cui
sarebbe meglio non scrivere proprio, dove non mangiamo bene e il
nostro umore si rabbuia insieme al cielo. Ci sbrighiamo a tornare ad
Ortigia, dove il sabato si può entrare soltanto fino alle quattro
del pomeriggio, arriviamo giusto in tempo. Parcheggiamo e
riusciamo a trovare gli alberi di agrumi da portare a casa. Prenotiamo inoltre il nostro posto per lo spettacolo dell'Opra dei pupi e
prepariamo qualche piatto a base di verdure locali. Gironzoliamo per
Ortigia sentendoci protetti e sicuri all'interno del suo
intricatissimo dedalo di vicoli e vicoletti, mangiamo un dolcetto. La
Fonte Aretusa, di una limpidezza impressionante, è piena di pesci,
animali d'acqua e papiri, leit-motiv di questo girovagare siracusano.
Proseguiamo sul lungomare, poi Valentina infila i piedi nell'acqua fredda, ma non gelida come quella di
Portopalo Capo Passero. Torniamo verso l'appartamento, mangiamo,
suoniamo e cantiamo, Claudio si stende sul divano e si addormenta con il vociare di persone e rumori di vita.
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