29
marzo 2016
Ortigia
* Messina * Autogrill * Altomonte * Autogrill * Mentana
Ci
svegliamo presto, come previsto e ci prepariamo per la partenza.
Carichiamo la Ford Focus cercando di non disturbare le viuzze ancora
assonnate di Ortigia e le piante che ci accompagneranno fino a casa.
Appena arriviamo sul lungomare si esprime davanti ai nostri occhi
tutto lo splendore luminoso del giorno che nasce, aprendosi un varco
rosso, giallo e rosa tra le tenebre e il mare trasparente, con le
lampare delle barchette che trascinano fuori dalle braccia di Morfeo
il Sole mentre la Luna e le Stelle danzano placide nell'oscurità
celeste. Salutiamo Ortigia, ringraziandola per tutte le emozioni
profonde e sincere in cui ci ha coccolati e cullati, onda perfetta di
umana bellezza.
Ci
immettiamo sull'autostrada e l'Etna ci sorride con due fumate
bianche, come a dirci che torneremo e ci mostrerà la forza bonaria
della sua lava, un'altra volta, però, non oggi.
A
Messina, prima di imbarcarci, non resistiamo alla tentazione di un
arancino da Famulari, che è puntualmente aperto di prima mattina e
ci accoglie con un sorriso e il profumo inebriante dei rustici caldi
caldi, preparati con la pasta della pizza sfogliata. Eccellenze
siciliane.
Ci
imbarchiamo quasi subito deliziandoci con le squisitezze del 're
degli arancini' che ci fanno quasi dimenticare la nostalgia che ci
attanaglia tutte le volte che lasciamo l'isola a tre punte.
La
Calabria decide di farci intuire le sue meraviglie, nascoste e celate
dietro ad invisibili veli ricamati di storie. Dopo una
sosta in autogrill arriviamo da Carla e Carlo, ad Altomonte, non
faremo in tempo a vedere il borgo ma il piacere di stare insieme e
gustare prelibatezze prodotte nello splendido agriturismo ci
ritempra. Ci salutiamo con la voglia di rivederci presto. Sulla
strada del ritorno rimaniamo estasiati dal Parco nazionale del
Pollino, che abbiamo tutto il tempo di ammirare con agio grazie ai
soliti lavori sulla Salerno-Reggio Calabria. Attraversiamo il
casertano, che ci fa una pessima impressione, quella di un posto che
sarebbe bellissimo se la tradizione delle opprimenti baronie
feudatarie non fosse perpetrata da quaquaraqua senza moralità o
etica. Ci fermiamo all'autogrill immediatamente dopo Cassino, che è
stracolmo, vista la mole di traffico che blocca le strade, per cui
mettiamo benzina e ci fermiamo due piazzole più avanti per fare la
pipì che non riusciamo più a trattenere. Le piante han creato un
microclima profumatissimo per cui sentiamo meno la stanchezza.
Arriviamo la sera, ci accolgono Mamma Lucilla, Papà Pietro e la
famiglia di gatti. Mangiamo, scarichiamo la macchina e poi ci
addormentiamo sul comodo materasso.
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