domenica 19 giugno 2016

Cronachette di un viaggio in Italia. Stezzano * Milano * Mentana

Stezzano
19 giugno 2016

Stezzano * Milano * Mentana


Stezzano
Ci svegliamo relativamente presto dopo una breve ma buona dormita, Valentina si lava i capelli, prepara le borse e la colazione mentre Claudio indugia nel soporifero torpore mattutino. 

Paghiamo e usciamo verso il Santuario di Santa Maria dei Campi, il TomTom continua ad essere offeso. 

La messa si è appena conclusa, qualche persona rimane in chiesa per pregare. 

Ci meravigliamo del profondo misticismo che si sente nel santuario, decorato con tantissimi cuoricini, quadri e ricami per grazia ricevuta. 

Milano
C'è una sala in cui sono appesi tantissimi quadri in cui sono illustrati gli episodi miracolosi attribuiti alla Madonna dei Campi, così chiamata perché pare sia apparsa a povera gente, lì nel bergamasco. 

Milano
I quadri sono meravigliosi perché raccontano la vita quotidiana di tempi ormai passati, abitudini e consuetudini agresti di cui s'è persa memoria e che rimangono lì, appese al muro di una chiesa a pochi chilometri dalla Città dei Mille. 

Il santuario internamente è decorato quasi esclusivamente da pittori di umili origini che hanno avuto la possibilità di apprendere l'arte pittorica soltanto grazie al loro talento e alla benevolenza di qualche mecenate o congregazione. 

Duomo di Milano
Milano
Un'abitudine, quella di mettere persone povere nella possibilità di studiare, che a Bergamo ha una gloriosa tradizione. 

Abbiamo una sensazione piacevolissima nel Santuario che ci fa pensare ad un luogo della spiritualità e non dell'ostentazione. 

Riprendiamo la macchina e ci dirigiamo verso Milano, il TomTom sembra aver ripreso a funzionare, almeno fino a Sant'Ambrogio. 

Arriviamo giusto in tempo per l'inizio della messa con rito ambrosiano e coro polifonico. 

Le rondini ridono felici a mezzo cielo e le campane lombarde suonano le loro melodie metalliche. 
Milano
Milano

I prelati entrano cantando e riccamente abbigliati in una nuvola di incenso, nel coro i cantori cominciano ad intonare un canto accompagnati da un organo a canne. 

Dopo poco più di cinque minuti abbiamo voglia di uscire, c'è qualcosa di falso, di poco rispondente al misticismo cristiano in quella celebrazione. 

I palazzi di Milano ci svelano urbanità consolidate e una Milano modesta e abituata a non farsi troppo scorgere da chi è stato storicamente un invasore, la sobrietà è forse il metodo utilizzato dai milanesi per opporre resistenza agli oppressori, riuscendo magari anche a trarre qualche beneficio dalle invasioni barbariche e successive aggressioni.

Milano
Arriviamo in Piazza Duomo, vediamo il più mirabile esempio di architettura, oggi si direbbe 'pubblica' ma all'epoca si chiamava sacra nella ossimorica blasfemia di questa aggettivazione, in stile gotico internazionale. 
Milano

Il pavimento è semplice, elegantemente essenziale, le navate si innalzano verso il cielo ammorbidite nella loro ogivale austerità da vetrate policrome di rara bellezza. 

Cristo e la sua Croce sono al centro, ben sopra i fedeli e ben oltre le visibilissime statue di alti prelati che decorano la cattedrale. 

Non c'è cristianità in questo luogo, non c'è misticismo, soltanto una cementificazione di consolidati meccanismi di negazione della libertà e dell'amore. 

Stuudio Azzurro
Palazzo Reale
Milano
Andiamo via affascinati dall'amenità del luogo, ironizziamo sul fatto che dal Duomo di Milano Cristo è stato sfrattato, o almeno così parrebbe dalla potente iconografia ecclesiale.

Usciamo e andiamo verso il Palazzo Reale per la mostra di Studio Azzurro. 

Attraversiamo le sale dell'ampio e ricco palazzo, saliamo la grande scala, ci ritroviamo in men che non si dica nella Sala delle Cariatidi passando attraverso un percorso espositivo antologico del gruppo italiano di sperimentazione artistica delle tecnologie luminose più noto a livello internazionale. 


Usciamo tra le vie di Milano e torniamo verso la macchina, un paio di soste in Autogrill e poi, via, a Mentana.   

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