2 settembre 2016
Agriturismo nel Parco dell’Uccellina * Alberese * Grosseto *
Marina di Grosseto * Arcille * Mentana
Ci svegliamo tardi, verso le nove dopo una dormita di circa
dodici ore. Pensiamo sia ora di tornare verso Mentana, così da avere almeno la
giornata di sabato per lavare i panni, sistemarci e riprendere il tran-tran
quotidiano. Paghiamo il soggiorno, lasciamo la stanza e carichiamo la Focus, andiamo
ad Alberese per acquistare biglietti e Settimana Enigmistica nuova, torniamo
verso l’agriturismo dove parcheggiamo la Ford stracarica. Ci incamminiamo verso
la fermata dell’autobus, attratti da un nuovo cartello, nell’attesa andiamo a
curiosare dalle parti della sede del parco, quindi torniamo verso la fermata e
compiliamo schemi di parole crociate sotto il sole cocente. Arriviamo al mare e
costruiamo una capannuccia con pezzi di ramo ammonticchiati sulla spiaggia e
parei. Ci spruzziamo un po’ di protettivo, ringraziando mentalmente Mariagrazia
e Massimiliano per averci regalato il doposole che ci ha permesso di poterci
sdraiare nuovamente sulla sabbia toscana dopo il primo ‘bagno di sole’.
L’acqua è fresca, cominciamo a risentire la giusta
temperatura, trasparente e calmissima, per cui nuotiamo e sguazziamo felici nel
liquido elemento per più di un’ora. Ci viene una gran fame e Claudio va verso i
chioschetti per acquistare qualche panino. Nel frattempo Valentina, comodamente
stesa sotto i teli a compilare schemi di parole crociate, viene raggiunta da un
topolino di campagna che la saluta passandole sul braccio e gettandosi nel
mare. I condizionamenti sociali e mentali sono una cosa molto complessa e
fortemente radicata nell’istintualità per cui le viene spontaneo fare un gran
balzo e lanciarsi in acqua. In men che non si dica smonta la capannuccia,
prepara le borse e raggiunge Claudio al chioschetto.
Contestualmente anche gli ambulanti smantellano i ‘negozi’,
forse ispirati da tanta foga.
Mangiamo ottimi panini dopo aver igienizzato il braccio dove
il topolino, tra l’altro carinissimo e molto coraggioso, aveva deciso di
camminare per paura di eventuali germi che tali bestioline potrebbero
trasmettere agli esseri umani. Ci rilassiamo un po’ sotto la frescura della
pineta accompagnati dal suono melodioso di grilli e cicale, quindi ripartiamo.
L’autobus arriva quasi subito e, appena giunti all’agriturismo,
chiediamo di poterci dare una lavata raccontando la storia del topolino che
suscita ilarità e comprensione. Ci cambiamo d’abito, riprendiamo la Focus e
andiamo verso Grosseto, dove troviamo un ottimo negozietto di prodotti naturali
e un negozio di scarpe che scatena la rabbia di Claudio il quale si rifiuta
categoricamente di acquistare un nuovo paio di calzature suscitando l’incredula
reazione di Valentina che invece ha una passione molto femminile per tale
accessorio.
È quasi ora di cena e ci dirigiamo verso Arcille, abbiamo
voglia di assaggiare la zuppa di funghi che ci ha consigliato la ragazza la
sera prima. Non ci servirà lei, stasera, a meno che non vogliamo mangiare sotto
il tendone con le luci a neon anziché davanti al tramonto toscano. Siamo dispiaciuti
ma ci troviamo comunque bene.
Intavoliamo una discussione culinaria con un trio formato da
due fiorentini e un novarese in cui la ricetta della pappa al pomodoro infiamma
inevitabili riflessioni sul concetto di Stato e organizzazione sociale,
concludiamo la disquisizione concordando sul fatto che il parmigiano non va d’accordo
con le tagliatelle ai porcini.
Chiacchierando chiacchierando Claudio beve un’altra bottiglia
di Morellino e Valentina accusa una grande stanchezza per cui ci avviamo verso
casa ma la pesantezza sugli occhi si fa sentire e non c’è molto altro da fare
se non cercare un luogo dove fermarci. Proviamo ad Ansedonia ma poi riusciamo
ad arrivare verso Orte e ci appisoliamo nel primo autogrill dopo il casello, riuscendo
ad evitare un pericoloso colpo di sonno.
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