sabato 16 giugno 2018

Francavilla al Mare * Pescara * Francavilla al Mare


16 giugno 2018

Francavilla al Mare * Pescara * Francavilla al Mare

Ci svegliamo abbastanza tardi, usciamo per la prima passeggiata al mare, ci incamminiamo alla ricerca di un lido adatto alle nostre esigenze. Chiacchieriamo con alcuni gestori, chiediamo informazioni e poi troviamo quello che stavamo cercando, o almeno così speriamo. Il mare è increspato e la pista ciclopedonale ci fa pensare alla California o all’Australia del nostro immaginario visivo, anche se non ci siamo mai andati. I colori sono a dir poco spettacolari, la sabbia finissima danza con il cielo, il mare. Ombrelloni, lettini e sdraio ci sembrano avamposti turistici contro i tentativi di inquinare il mare. Vogliamo difendere la bellezza del nostro paesaggio armati di palloni e racchettoni, sembrano urlare tra le fronde un po’ plasticose. Andiamo a fare colazione, squisita, da Caprice, storica pasticceria di Pescara con molte storie da raccontare. Incontriamo Fabrizio Camplone, pasticcere figlio d’arte emigrato e tornato per creare nella sua città un’eccellenza di livello internazionale, una tra le migliori pasticcerie del Pianeta, da molti anni tra le quindici italiane più rinomate e premiate. Mamma Valentina è deliziata e in brodo di giuggiole anche se pensa che il parrozzo di Zia Egle continui a rimanere la ricetta perfetta, imbattibile e, forse irrimediabilmente perduta in qualche meandro di carte e ricette. Cerchiamo di vedere la chiesa di Piazza Garibaldi ma la stanno restaurando, entriamo nel mercato rionale per alcuni acquisti, poi torniamo a Francavilla dopo la telefonata di Luigi, bassista amico di Papà Claudio, perennemente accompagnato da un cane di grossa taglia dal nome melodioso. Pare abbia trovato la sua musa e una certa tranquillità dello spirito. Siamo contenti per lui, prendiamo un caffè sul lungomare e chiacchieriamo di musica, viaggi, fotografia fino a che è più che evidente che Giulia reclama il suo diritto al gioco per cui, mente Papà Claudio chiacchiera col suo amico, Mamma Valentina gioca con lei nell’area attrezzata. Ride felice e Mamma Valentina trova nel suo sguardo l’immensità del tutto. Torniamo dunque verso l’appartamento, facciamo una merenda a base di pane e salame aquilano, usciamo per andare a fare la spesa al Conad. Acquistiamo pasta, legumi, passata di pomodori e, finalmente, gli spazzolini da denti che avevamo dimenticato di portare. Mangiamo nella tavola calda annessa al supermercato, Mamma Valentina si collega finalmente ad internet, Papà Claudio tenta di leggere il giornale mentre Giulia fa innamorare chiunque. Torniamo verso l’appartamento e andiamo al mare, dopo un po’ ci viene fame, torniamo e Papà Claudio cucina un pasto a base di pasta, pomodori e fagioli, che mangiamo con gusto per poi riuscire a rinfrancar mente e corpo. Camminiamo sulla spiaggia e sulla ciclopedonale per tre o quattro ore ma poi ci viene nuovamente fame, il mare mette appetito e ci dirigiamo verso il Ghiottone. Giulia sembra talmente felice da non sentire neanche la stanchezza dell’ora tarda. Dopo esserci rifocillati si addormenta, Mamma Valentina la imbraga nel marsupio Stokke, passeggiamo sul lungomare guardando le stelle e ascoltando il mare, incontriamo due musicisti ingaggiati per una festa privata sulla spiaggia, chiacchieriamo di musica, poi proseguiamo, torniamo e ci addormentiamo stanchissimi.


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