16
agosto 2020
Mentana
* Roma * Mentana
Ci
svegliamo presto, prima dell’alba ma poi ci riaddormentiamo fino a quasi le
nove. Svolgiamo alcune faccende domestiche, facciamo un brunch con pane casareccio,
marmellata fatta in casa, rimasugli del pranzo e della cena ferragostane
ripassati in padella o scaldati al microonde dunque finalmente riusciamo ad
uscire. Non lasciamo il territorio del comune di Mentana fino almeno alle tre
del pomeriggio. A volte le giornate sono particolarmente pigre. Dopo aver
scartato una serie di opzioni folli, tra cui andare al lago o in montagna, ci
avventuriamo nelle vie deserte della Capitale. Bellissime. Roma sembra respirare
della sua stessa meravigliosa unicità. Alcuni turisti, tra cui molti provenienti
dalle regioni più duramente colpite dal COVID-19 sembrano aver dimenticato la
pandemia in corso, non utilizzano mascherine e non prestano particolari
attenzioni a non creare assembramenti, scatenando a volte reazioni, per lo più
taciute, da parte di romani e laziali in generale, delle forze dell’ordine e di
altre persone che debbono necessariamente stare a contatto con loro. Non ci
facciamo comunque guastare la gita, indossiamo le nostre mascherine, utilizziamo
il gel disinfettante, evitiamo assembramenti, facciamo slalom tra i gruppuscoli
nei punti di maggiore affollamento, ad esempio davanti alla fermata della
metropolitana. Ci domandiamo perché qualche ingegnere, in combutta con qualche
politicante di poco conto ma molto danno, abbia deciso di costruire la linea C
della metropolitana in uno dei luoghi artisticamente, archeologicamente, culturalmente
più ricchi e preziosi del mondo. Una rabbia che non può trovare ascolto ci fa
innervosire, abbiamo la sensazione di cattiveria violenta e avida contro cui la
popolazione e il buon senso hanno pochi strumenti. Camminiamo tra le antiche strade,
tra i fori, le basiliche, i monumenti e ci soffermiamo su alcuni di essi, la
colonna di Traiano, il Palatino, la statua del Fiume Tevere e del Fiume Nilo al
Campidoglio, le statue degli imperatori in Via dei Fori e sui loro calzari, sul
Risorgimento e sulla storia della Città eterna, tra leggende e verità. Concludiamo
la gita romana, iniziata con ottimi gelati e cremolati da Neve di Latte in
Prati, con un gelato molto buono in croccante cialda artigianale appena fatta
con panna squisita e un ottimo frappè da Latte in Via Silvio Spaventa. Torniamo
a Mentana stanchi ma non esausti e con gli occhi colmi di bellezza.
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