Verona
→ Bolzano → Trento → Verona
Ci
alziamo prestissimo, per fortuna avevamo parcheggiato la macchina
vicino casa, o forse no, visto che tra una cosa e l'altra partiamo
dopo le 7:30, quindi dopo l'apertura del Parcheggio Paradiso.
Andiamo
in Trentino, Bolzano e Trento sono le nostre destinazioni. Il
programma sarebbe di trascorrere la mattinata a Bolzano, mangiare lì
i canederli nel mercatino di Natale e poi andare verso Trento.
Preferiamo non prendere l'autostrada e inoltrarci nella valle.
Effettivamente la strada è in ottime condizioni, non particolarmente
trafficata e costeggia l'autostrada, in più si gode una visuale
migliore.
Vallate di vigneti abbracciate da montagne imponenti ma non
opprimenti, casette tipiche e ancor più tipici campanili si
alternano a industrie e castelli severi di rara bellezza, al centro
il fiume placidamente impetuoso.
Tra Veneto e Trentino si nota una
differenza minima, forse un po' più di ordinata diligenza e
costruzioni dall'inconfondibile stile, ma appena superiamo il
cartello con scritto 'Benvenuti in Südtirol'
si nota una differenza, tutto sembra 'tagliato con l'accetta'.
Valentina comincia ad innervosirsi al terzo cartello scritto prima in
tedesco e poi in italiano, evidentemente tanto per dovere di cronaca.
La discussione sull'italianità e l'amor patrio si accende senza che
ce ne accorgiamo.
Bolzano |
Il primo effetto è che si sviluppa in noi
un amore patriottico che forse non pensavamo di avere, poi ci monta
in cuore un orgoglio di essere italiani che di solito non
contraddistingue il nostro sentire e forse ci si chiarisce, inconsciamente, il senso di oppressione e voglia di rivalsa
che ha animato il Risorgimento e i tanti militi ignoti, eroi
silenziosi di un'etica guerresca, della Prima Guerra Mondiale, le cui
vicende si sono svolte in modo forse ancor più commoventemente
drammatico proprio su queste montagne fiere, tozze e gotiche al tempo
stesso.
Ruina Dantesca |
Tra l'arrivo a Bolzano e la ripartenza per Trento trascorrono
circa 10'-15', che a Valentina, lanciata in improperi a ruota libera,
sembrano infiniti.
Ruina Dantesca |
Lo aveva detto Papà Pietro e lo aveva confermato
anche Mamma Lucilla e tante altre persone incontrate negli anni!
Claudio e i mercatini di Natale a Trento |
Mentre Claudio dice: “Guarda che carina questa casa! Guarda che
carina questa piazzetta! Oh che deliziosi i mercatini!”, Valentina
si interroga a voce alta, ma non urlante come l'istinto la
spingerebbe a fare, su come sia stato possibile costruire e
perseverare nel costruire una città intera in un posto tanto
infelice, capisce però che non possano sentirsi italiani.
Trento |
L'Italia è
prima di tutto bellezza, monumenti, sole e una grandissima
razionalità camuffata da colorita e teatrale follia, disordine
caotico che racchiude secoli, millenni di saggezza distillata goccia
a goccia nella implacabile clessidra della storia.
Trento |
A Bolzano tutto
questo sembra dimenticato, un colpo di spugna che trasforma la
meraviglia in ottusità. Non c'è da stupirsi che cerchino di
ottenere la cittadinanza di uno stato che nella storia, almeno
italiana, si è contraddistinto per aver impersonato il ruolo dello
straniero invasore.
Funicolare |
Due lucette in più in una galleria autostradale
non definiscono la civiltà di un luogo.
Birreria Pedavena |
Inspiegabile, agli occhi di
Valentina, come abbia potuto nascere in queste valli la geniale
apertura mentale di Alexander Langer, molto più palese la
motivazione dell'inserimento di parte del paesaggio del Canto XII
dell'Inferno da parte di Dante, anche se in effetti la Ruina Dantesca
è in provincia di Rovereto.
Appena arriviamo a Trento tutto
cambia, il sole ci scalda cuore, ossa e pelle, respiriamo quell'aria
tersa e pura delle montagne che ne incorniciano la delicata e
deliziosa bellezza.
Trento dalla funicolare |
Troviamo subito parcheggio su striscia bianca
proprio di fronte all'ufficio della Film Commission del Trentino, che
qui ovviamente è considerato quasi alla stregua di un Ufficio del
Turismo e, seppur non aperto in un giorno festivo, è comunque un
luogo con accesso diretto, vicinissimo alla piazza centrale.
Castello di Buonconsiglio |
Fa più
caldo che a Verona, sorprendente.
Ci rifocilliamo con un latte caldo
macchiato e un prosecco al Caffè Italia, dove conosciamo una coppia
della Valdobbiadene, che porta al guinzaglio un bellissimo
Weimaraner, bracco di Weimar, e sta cercando canederli da riportare a
casa e altri prodotti di zona.
Trento |
Usciamo nell'affollatissima e
caciarona città, dirigendoci verso la Birreria Pedavena, luogo di
culto per Claudio.
È aperta con orario continuato e la cucina chiude
alle 3 di pomeriggio per poi riaprire, la sera. Incrociamo un
chioschetto con un vin brulé che diffonde nell'aria un odore
squisito e ha anche un succo d'uva caldo che, quando intiepidito, fa
pensare vagamente al succo di mela.
Claudio nel loggiato |
Camminiamo in estasi verso il
centro. I mercatini di Natale sono deliziosi e affollatissimi ma
decidiamo di andare prima verso la funicolare che ci offre una
insolita visuale dall'alto da mozzare il fiato, con noi sulla seconda
corsa una famigliola di Terni con due bambine stupende di cui una si
chiama Valentina.
Loggiato |
Ci sbrighiamo a tornare con la voglia di
visitare il castello dove è stato ucciso Cesare Battisti.
Al ritorno
è con noi la famigliola ternana di camperisti. Ci salutiamo.
Stufa |
Di gran
lena andiamo verso il castello, enorme e ricco di semplici
meraviglie, in pietra chiara così da confondersi quasi con le
montagne, ampi giardini interni, scale alla Escher e ambienti caldi
di legno dove si possono ammirare affreschi, dipinti e oggetti di
delicata fattura, e poi stufe in ceramica dipinta e decorata con
maestria.
Valentina nel loggiato |
Non può mancare un loggiato con smerli sopra a colonnine
veloci che ricordano l'architettura veneziana, da cui si gode una
vista su Trento e sulle montagne circostanti intensa e quasi
fiabesca.
Claudio nel castello |
Usciamo dal castello con la cavopopliteite e una gran
fretta di raggiungere la Pedavena, dove arriviamo giusto in tempo per
ordinare gulashsouppe, spaetle, piatto Trento, birra e acqua.
La
birreria è zeppa di avventori, accanto a noi una tavolata con bimbi
e bimbe che giocano liberi.
Valentina nel castello |
Non può mancare una riflessione su
quanto sarebbe bello fare una cosa del genere, più piccola certo,
anche a Mentana, col vino non con la birra, prodotti tipici, sapori
locali e prezzi abbordabili.
Magari sviluppando il progetto del Grano
Mentana.
Castello del Buonconsiglio |
I nostri sogni si infrangono ben presto sulla dura realtà
dei politicanti mentanesi.
Castello del Buonconsiglio |
La musica dal vivo? Ci ricordiamo che
appena a Mentana dobbiamo andare a pagare la SIAE, enumeriamo le
tante difficoltà burocratiche e tiriamo le somme di quest'anno,
prolifico di soddisfazioni personali, di attività, pensieri e parole
ma miserrimo di soldi e riscontri a livello economico e politico.
Montagne e nuvolette |
Per
l'ennesima volta pensiamo che se dovessimo, e lo dovremo fare per forza
di cose con l'Associazione, rivolgerci alle autorità competenti, ci
toccherà cercare il sostegno e l'appoggio della chiesa e non di
quella ecclesia del popolo di quell'agorà democratica per la cui
affermazione i nostri compagni ideali, i nostri immaginari numi
tutelari, tanto si sono battuti.
E ancor più triste è fare questa
riflessione a Trento.
Trento |
Le nebbie uggiose del parlar politichese si
dissipano facilmente davanti alla gulashsuppe e agli spaetzle.
Satolli e riscaldati dal calore termostatico e da quello umano
paghiamo e usciamo nella confusione festosa.
Claudio e gulashsuppe |
Torniamo verso Verona
riattraversando la piana rotaliana, indecisi se fermarci o meno alle
terme di Santa Lucia, vicinissime a Verona, decidiamo che abbiamo già
speso oltre il troppo e proseguiamo verso la Città dell'Amore, dove
una nebbietta avvolge gli edifici.
Valentina e spaetzle |
Prima di entrare in casa
incontriamo e scambiamo quattro chiacchiere con il nostro
dirimpettaio, un napoletano emigrato al Nord da anni dopo aver
assistito ad una sparatoria in una bottega di barbiere. Ci sembra
parecchio solo ma non solitario.
Ci salutiamo, rientriamo in casa per
uscire dopo poco.
Claudio mangerebbe volentieri qualcosa, Valentina
sta ancora cercando di digerire.
Torniamo verso Verona |
Verona è colma di persone, allegria
festosa e sfoggio di costosi vestiari.
Torniamo a casa, parcheggiamo
la macchina e ci addormentiamo, non senza difficoltà dopo aver fatto
due conti sul costo delle vacanze.
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