giovedì 14 gennaio 2016

Cronachette di un viaggio in Italia. Itinerari mentanesi. Mentana * Farfa * Canneto * Mentana

14 gennaio 2016

Mentana * Farfa * Canneto * Mentana

Ci svegliamo di buon mattino, Claudio ha del lavoro da svolgere, Valentina approfitta di qualche ora nella mattinata uggiosa, fredda e non gelida per una velocissima visita a Farfa. Ci salutiamo e poi via, ognuno per la sua strada per un paio d'ore o giù di lì. Le strade agevoli, strette e protette da querce ingiallite che si preparano alla fine dell'inverno, quando lasceranno cadere le foglie dopo che il bosco avrà ricominciato a gemmare e fiorire, svelano una visione della Sabina Romana straordinariamente suggestiva. La lieve bruma del mattino rende ancor più magici i luoghi che durante tutto il Medio Evo e fino all'epoca moderna hanno costituito un fulcro non indifferente di potere minore. Sembra quasi di poter immaginare donne e uomini indaffarati nelle botteghe, nelle case e nei campi, saltimbanchi attraversare il pericolo per allietare nobili e plebei, rappresentanti del clero fare la spola tra la potente Abbazia e la Città Eterna, faccendieri e sfaccendati avventurarsi tra luoghi noti o infestati da briganti, nobili e studiosi cercare la loro parte di gloria sull'altare della scienza tra minacce di torture e la possibilità di finire sul rogo, pellegrini cercare la salvezza eterna tramite lunghi tragitti dello spirito verso indulgenze a pagamento. L'Abbazia è chiusa, la Porta Santa che fa entrare nella Chiesa umile e splendida no. L'indulgenza nel 2016 non è più a pagamento, pur se rimane il significato simbolico di lavacro dai peccati commessi in vita, cosa poco comprensibile per i non cattolici. Se a Dio pertiene il tempo e l'eterno, mentre all'uomo pertiene la condizione mondana, terrena, grazie all'esercizio del libero arbitrio, pur nel rispetto di comandamenti e precetti divini, in che modo l'uomo possa accedere, tramite un'azione terrena, all'insondabile Grazia dell'Eterno tanto da garantirsi indulgenza plenaria o parziale per la violazione delle norme da lui non redatte ma considerate verità assoluta con valore dogmatico, è puro mistero per chi non è animato da assoluta fede religiosa. Se in base a quanto prevede la religione cattolica il Dio Trinitario è l'unico, seppur con l'intercessione di Madonne e Santi, a poter governare sul tempo, il clero che conceda indulgenza per la violazione del dogma, e dunque per la colpa del peccato, per il presente, il passato e addirittura il futuro, sarebbe, a logica, blasfemo, in quanto andrebbe ad agire nel territorio e nel terreno che compete solamente a Dio e non ai suoi, umili o eminenti, rappresentanti. I misteri mistici della Fede sono certamente insondabili per chi non crede nelle religioni, eppure il senso di pace e misticismo che emana il piccolo, seppur prestigioso e pregevolmente affrescato nonché pavimentato con mosaici cosmateschi, luogo di culto è indubbio. Poco altro c'è da dire, se non ammirare il coro ligneo rinascimentale e cercare di scorgere in una cappella scarsissimamente illuminata, nella raffigurazione di Madonna con San'Anna di Orazio Gentileschi e bottega, il tratto inconfondibile del padre di Artemisia. Sopra l'altare troneggia la Madonna di Farfa con le torri dell'Abbazia circondata da imponenti grottesche. L'aria fuori è fredda, non ancora scaldata dal sole che fa fatica a farsi vedere in questa giornata di metà gennaio, l'Abbazia non aprirà prima della dieci, il tempo per tornare verso Mentana passando da Canneto, dove l'Ulivo più grande d'Europa è stato recintato in mezzo ad uno squallore da povera gente che non si preoccupa di apparire dignitosa. Un'asse di legno grezzo con un numero di telefono e tutto intorno alla maestosa pianta un recinto di tela verde. La bellezza del ricordo è decisamente più emozionante della bruttezza dell'attuale degrado, pur se un gatto nero socievole giocherella un po' facendo le fusa prima di accingersi a mangiare pomodori ciliegini e altre verdure, un gatto vegetariano, forse? Mah. La strada per tornare è sgombra di traffico.


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