sabato 23 gennaio 2016

Cronachette di un viaggio in Italia * Itinerari mentanesi * Mentana * Castelpetroso * Pietrabbondante * Teatro Sannita * Agnone * Vasto * Mentana

Sabato 23 gennaio 2016

Mentana * Castelpetroso * Pietrabbondante * Teatro Sannita * Agnone * Vasto * Mentana

Ci svegliamo poco prima delle otto, siamo stanchi e avremmo voglia di continuare a dormicchiare lasciandoci cullare dal tepore pigro del sonno mentre fuori il tempo sembra grigio e freddino. Ci alziamo comunque, facciamo colazione e velocemente ci prepariamo, portando con noi i calzoni con provola affumicata e speck preparati la sera prima, un thermos con tè caldo e miele, abbigliamento da montagna. Claudio è stato male con l'intestino dopo aver bevuto una birra dal profetico nome di 'coast to coast', da lui ribattezzata 'dalla costa del letto alla costa del... ', beh, inutile dilungarsi sulle definizioni. Usciamo finalmente, ma dopo una settimana di ricerche di pantaloni da neve e rassicurazioni varie, Claudio si accorge di non averne a disposizione, facciamo un saltino da Mamma Lucilla e Papà Pietro, che sono allettati dall'influenza, e chiediamo la cortesia di avere in prestito un paio di pantaloni impermeabili. Si parte? Pare. Andiamo alla scoperta del Molise e ci dirigiamo direttamente verso Castelpetroso, vista l'ora salta anche la colazione a Cassino che meriterebbe una sosta a prescindere dalla effettiva necessità di recarsi in quella destinazione. Lungo la strada un camion con il pannello posteriore completamente ricoperto da un enorme volto della Madonna, è una bella apparizione, che fa pensare alle opere un po' kitsch di un grande fotografo che andava di moda qualche anno fa. Il Santuario di Castelpetroso, a pochi chilometri da Isernia, è effettivamente molto suggestivo, immerso tra le colline molisane, contornato da borghi immobili nella costante quotidianità scandita dal tempo che scorre e si muove in sintonia con l'eterno ripetersi di gesti nuovi in attività antiche. È stato costruito nel XX secolo, dopo l'apparizione miracolosa della Vergine Maria Addolorata e col cuore trafitto da spade di eterna sofferenza da cui emana però la luce della speranza e della divina grazia. Sembra un luogo fatato, ci guardiamo intorno, forse cercando tra gli abeti e il muschio qualche segno di mondi incantati, porte fiabesche e alberi parlanti. Non troviamo niente di tutto questo, ovviamente se non menzioniamo il canto di uccellini che facevano pensare ad una sonora risata, uno sghignazzo boschivo, allorquando abbiamo salito qualche centinaia di metri in macchina per andare dal santuario al luogo delle apparizioni e ci siamo fermati sulla strada coperta da pochissimi centimetri di neve per paura di rimanere bloccati nel bianco elemento con cui, effettivamente, abbiamo pochissima dimestichezza. Da Castelpetroso abbiamo preso la strada per Pietrabbondante, dove siamo arrivati all'una in punto, orario adatto per mangiare, non fosse che non abbiamo trovato alcun ristorantino aperto. Per fortuna c'era un negozietto di alimentare e un bar carinissimo in stile scozzese dove abbiamo potuto almeno prendere un caffè. Abbiamo camminato un po' per le viuzze e le stradine di quel posto magico che vogliamo portare nel nostro cuore nel ricordo di uno tra i luoghi più belli e particolari che abbiamo mai visto. Saliamo in macchina a malincuore e ci troviamo nel Teatro Sannitico, che ci incanta e ci fa stare talmente bene da non avere proprio più voglia di andare via. Ci facciamo forza e capiamo che restare ancora lì per troppo tempo potrebbe essere foriero di una decisione di cui poi potremmo pentirci in seguito. Pietrabbondante ci incanta nella sua meraviglia e il teatro con l'acustica che a noi sembra la migliore finora inventata dall'uomo ci fa venire voglia di ballare, ridere, cantare ed essere felici, così, nella semplicità della meraviglia e della vita. Risaliamo in macchina con la voglia di tornare, di rimanere ancora un po' in quell'energia, di sentire quelle sensazioni che forse sono uniche, forse irripetibili ma quando si vivono sono semplici e belle. Ci dirigiamo verso Agnone, a pochi chilometri di distanza, eppure lontano da quel luogo incantato. Lì troviamo le Fonderie Marinelli, la più antica fonderia di campane del mondo, in cui gli strumenti musicali che hanno scandito il tempo di città e campagne per secoli vengono prodotti con la stessa maestria e tecnica di otto secoli fa. Sbirciamo nel laboratorio per vedere gli operai al lavoro, tamburelliamo sulle campane che emettono un suono celestiale e poi andiamo a fare un giretto in paese, dove troviamo botteghe con antichi mestieri e una pasticceria da far girar la testa. Andiamo via con alcuni dolciumi a dir poco squisiti e ci dirigiamo verso Termoli, ma è troppo tardi e viriamo verso Vasto, in Abruzzo. Riusciamo a mettere i piedi nell'acqua gelida del mare, dopo averli immersi con i doposci nella neve candida, e poi andiamo a fare un giro in paese. Troviamo subito da chiacchierare in un bar e in un negozietto di dischi, dopo essere entrati in una chiesetta deliziosa dalla Porta Santa aperta in occasione del Giubileo Straordinario della Misericordia. Siamo stanchissimi, è ora di tornare a Mentana, saliamo in macchina e via. Ci fermiamo per una sosta in autostrada dalle parti di Avezzano, dove ritroviamo una cartolina con il volto della Madonna che avevamo visto all'inizio della nostra gita e veniamo a sapere che è la Madonna di Medjugorje, la Vergine Maria apparsa, in base alle credenze cattoliche, in Bosnia-Erzegovina durante il regime di Tito. Chiacchieriamo un po' con il barista e poi via, verso Mentana, dove arriviamo talmente stanchi da non riuscire neanche a mangiare un boccone.

Nessun commento:

Posta un commento