venerdì 1 gennaio 2016

Cronachette di un viaggio in Italia. Itinerari mentanesi. Tradizionale passeggiatina di Capodanno a Roma.

1 gennaio 2016


Mentana * Roma * Mentana


Ci svegliamo pigramente nel primo giorno dell'anno, dopo una bella serata rilassante a cantare, chiacchierare, suonare e mangiare in compagnia. La nebbiolina ci saluta timidamente, Claudio indugia a letto fino quasi a mezzogiorno, Valentina si alza un po' prima. Pranzo veloce con ravioli fatti in casa e altre squisitezze e poi una passeggiatina verso Roma. Pare non ci siano le targhe alterne, è festa. Entriamo a Roma da Porta Pia, non dalla breccia, come sarebbe ovvio venendo da Mentana ma comunque dal portale creato da Michelangelo, oggi luogo simbolico dell'Unità d'Italia. Prima tappa in gelateria, tanto per metterci di buon umore. Giriamo intorno a Piazza Esedra, o Piazza della Repubblica, con i sanpietrini tutti da rimettere a posto intorno alla fontana, lavori che avrebbero dovuto concludersi con l'inizio dell'anno giubilare straordinario, su Via Nazionale notiamo che il Teatro Eliseo è aperto, cerchiamo parcheggio e passiamo davanti al Quirinale, con la sua imponenza e la veduta spettacolare su Roma. Parcheggiamo dietro al Colosseo, dopo essere passati accanto al palazzetto del Marchese del Grillo mirabilmente raccontato sullo schermo da Alberto Sordi nel film di Mario Monicelli e ci incamminiamo nel Rione Monti, quartiere un po' particolare che ha saputo tener viva una certa dimensione 'paesanotta' nella forte identità di quartiere romano, pur essendo in pieno centro storico, e dimora preferita proprio del dispettoso e geniale regista. Ci fermiamo nel pub irlandese all'angolo con la scalinata che porta a San Pietro in Vincoli, scrigno di opere d'arte in cui si può ammirare la tomba monumentale di Giulio II e quindi il Mosè di Michelangelo, siamo gli unici a chiacchierare in italiano. Usciamo nel tepore invernale di una giornata non uggiosa, riprendiamo la macchina e andiamo verso il Gianicolo per goderci la passeggiata romantica e soprattutto la splendida visuale. Al Fontanone incrociamo un matrimonio indiano, molto pittoresco, andiamo poi verso il piazzale di Garibaldi, con la statua equestre e i busti di patrioti ed eroi del Risorgimento. Lo sguardo dell'Eroe dei Due Mondi, che attualmente sembrerebbe volgersi verso la colonna con il faro costruita con i soldi raccolti dagli emigrati italiani in Argentina, scatena una accesa discussione tra noi. Claudio afferma che Garibaldi guarderebbe verso Mentana, Valentina contesta fermamente. In realtà la statua è stata riposizionata più volte, simbolo ancor oggi della tormentata storia italiana. Durante il fascismo fu rimossa insieme ai simboli della Massoneria e delle Società Segrete che tanta parte hanno avuto nella unificazione del Paese, poi è stata ricollocata e dopo i Patti Lateranensi ricollocata, onde evitare di suscitare l'indignazione del Vaticano, verso cui era originariamente rivolto il viso del condottiero. A ben guardare, ora il deretano del destriero garibaldino è direzionato verso la Santa Sede, forse lo spirito risorgimentale non può essere addomesticato e riemerge con la forza del desiderio di libertà. Ci affacciamo tra le parole della Costituzione della Repubblica Romana mazziniana verso la Città Eterna. Riprendiamo la macchina e scendiamo verso il Lungotevere, giriamo davanti a Via Arenula e parcheggiamo non lontano dall'Ara Pacis. Il traffico è intenso anche il primo dell'anno, siamo contenti di poterci sgranchire le gambe nelle viuzze del centro illuminate a festa e popolate di turisti e romani in giro per la tradizionale passeggiatina del primo dell'anno. Arriviamo a San Luigi de' Francesi ma non entriamo nella chiesa con i tre Caravaggio, ci fermiamo per un caffè di corleonesi accanto alla sede del Senato, Palazzo Madama, a Sant'Eustachio c'è la fila per prendere un caffè e continuiamo a camminare verso Montecitorio, non ci abbiamo mai pensato ma quella specie di salitella è considerata un monte a Roma, per poi tuffarci nella calca non fastidiosa di Via del Corso illuminata a festa con sobrietà ispirata al Giubileo della Misericordia. Le lucette dovrebbero far pensare a diamanti di ghiaccio, a noi hanno dato l'impressione di una semplicità un po' naif, una stilizzazione per compiacere lo stile del pontefice gesuita che sta accattivandosi un grande consenso popolare anche tra persone di fedi assolutamente diverse e anche tra gli atei e gli agnostici. La simpatia che il Papa argentino suscita anche nel mondo non cattolico potrebbe far pensare vagamente alle speranze riposte durante il Risorgimento nel papa marchigiano, che tanto brutalmente sopì gli ardori di liberazione e unificazione nazionale, anche se forse, come disse Don Andrea Gallo, durante l'elezione pontificia questa volta 'lo Spirito Santo ha fatto un giro nel Conclave'. Proseguiamo il nostro giro, arriviamo a Piazza di Spagna per poi ri-immergerci nelle viuzze tra Via di Ripetta e Via del Corso, torniamo quindi verso la macchina, il traffico si è diradato, come la nebbietta mattutina e torniamo a Mentana.     

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