giovedì 24 dicembre 2015

Cronachette di un viaggio in Italia. Mentana * Ferrara * Massanzago * Venezia * Massanzago

24 dicembre 2015

Mentana * Ferrara * Massanzago * Venezia * Massanzago


Piazza San Marco, Venezia
Ci svegliamo tardi, intorno alle otto, prepariamo pigramente la valigia, carichiamo la macchina e ci avviamo verso casa di Mamma Lucilla e Papà Pietro per la colazione. Li troviamo assonnati per la notte precedente, ci prendono in giro e ci coccolano con prelibatezze dolciarie casarecce. 
Bacetti, auguri e partiamo, forse faranno l'albero oggi, forse no. 
Partiamo, passiamo a Mentana e ci fermiamo per prendere alcuni oggetti che abbiamo dimenticato. 
È tardissimo, ci baciamo buon viaggio per l'ennesima volta, l'odore di aglio da rimedi avezzanesi contro influenze e raffreddori persiste. 

La nostra scaletta di viaggio, che prevedeva sosta a Bologna, Modena, Mantova con pranzo nella città di Mantegna o in quella di Romeo e Giulietta, si modifica con una tappa a Ferrara per un pasto veloce e un giretto nel castello che a Capodanno verrà simbolicamente incendiato da fuochi d'artificio e giochi pirotecnici spettacolari. 

Arriviamo a Massanzago poco prima delle cinque, l'appartamento è carino anche se un po' freddo. 

Scarichiamo le valigie, paghiamo la quota prevista con un supplemento per le pulizie che non era indicato e poi via verso Venezia. Guidiamo sull'acqua lungo il ponte che attraversa il mare, parcheggiamo e ci incamminiamo. 

Claudio scorge una pasticceria che ha tutta l'aria di essere ottima, in effetti è sublime, con ricette tramandate dal XVIII secolo. 

Piazza San Marco, Venezia
La luna è quasi piena e la città lagunare è uno spettacoli senza eguali nella vigilia di Natale. Svuotata dalla calca e piena di sé, della sua incredibile bellezza. Calli e campielli si schiudono davanti ai nostri occhi incantati dalla magia di una delle città in assoluto più suggestive del Pianeta. Ripensiamo a Cagliostro e alla sua aiutante, pagine di libri si concretano nella nostra passeggiata notturna, ci sentiamo un po' felini e un po' curiosi, ci lasciamo incantare dal teatro naturale che ha ispirato Goldoni, diventiamo parte attiva di quella commedia che sembra rinnovarsi in eterno.Giungiamo a Piazza San Marco deliziandoci con frittura e polenta. 

La serata è limpida, di primo inverno tiepidamente sereno, la luna gioca vivace con la rotonda sobrietà della ricchissima basilica, le gondole riposano tra onde leggere, cullate dalla risata meravigliata di un bambino. All'orizzonte emergono gli isolotti nella loro costante ricerca del compromesso tra le forze della Natura e l'ingegno umano. Venezia ci stordisce, ci smarriamo e ritroviamo nel ritmo lento del camminare tra fiori e finestre illuminate a festa, nelle vetrine maschere pronte a colmarsi di vita carnevalesca. Torniamo verso la macchina con i piedi doloranti e una profonda gioia nel cuore.  

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