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dicembre 2015
Massanzago
* Padova * Massanzago
Padova |
Le enormi attenzioni poste a salvaguardia di questo capolavoro assoluto dell'arte italiana sono presto spiegate: la Cappella è stata affrescata da Giotto e commissionata da un usuraio il cui stemma rappresenta un cinghiale rampante, a giudicare dal cognome probabilmente è una scrofa selvatica, quindi un cinghiale femmina, per redimersi e chiedere perdono all'Altissimo del peccato di usura, quindi di lucro sul tempo, che è, nella concezione cristiana, di Dio e non dell'uomo, cui invece pertiene la dimensione mondana.
Non è la prima né l'unica chiesa costruita con le indulgenze per pulire l'anima di peccatori impenitenti e il rapporto tra strozzinaggio e clero non è certo una novità, anzi troppi sono i casi noti di preti che, soprattutto in zone funestate da una cronica mancanza di diritti, hanno esercitato tale “attività commerciale”, molte sono inoltre le chiese edificate con il prezzo dell'espiazione tramite il lavacro con atti di penitenza quali elargizioni cospicue di denari. Santa Madre Chiesa con il suo abbraccio universale comprende pii e pecorelle smarrite.
Prato della Valle, Padova |
A volte i sacerdoti riescono a ristabilire una sorta di giustizia grazie alle indubbie doti oratorie.
La Cappella è una vera meraviglia cui si è ampiamente ispirato Michelangelo per la Cappella Sistina.
Prato della Valle, Padova |
Ci impressiona la capacità di giocare con tecniche pittoriche del passato e del futuro, come se tutto fosse esistito in un unico istante presente nel momento della creazione artistica. Lo stucco marmoreo usato dagli antichi Romani e di cui si era persa la conoscenza nel Medioevo è utilizzato copiosamente, così come gli studi di forme, linee e contrasti che saranno alla base delle ricerche stilistiche del XX secolo sono applicate con genialità ben sette secoli prima della loro teorizzazione, sono soltanto alcuni degli esempi che ci hanno lasciato letteralmente senza fiato.
La morbidezza delle vesti si contrappone alla solida geometria del volto in cui regna una enorme forza espressiva data dal contrasto tra lievità e decisione del tratto.
L'arancione,il verde e il giallo si compenetrano in una perfezione di giustapposizioni cromatiche. Per far meglio emergere elementi e figure dallo sfondo di inconfondibile blu e dal chiarore di pannelli color panna, il pittore del cerchio perfetto ha utilizzato anche la pittura a rilievo, molto comune nel Medioevo, seppur non moltissimo durante l'Umanesimo, e che viene ovviamente reintepretata con un segno che precorre le sperimentazioni più azzardate dell'Espressionismo tardo Ottocentesco, creando, anche in questi dettagli, un ponte immaginario tra passato e futuro. La contrapposizione dualistica, oltre ad essere un elemento distintivo dello stile pittorico, è anche nella raffigurazione di bene e male, di vizi e virtù, di Inferno e Paradiso. Se il Regno dei Cieli è un luogo di beatitudine raffigurato in modo netto da nuvole, vesti e visi sereni, gli Inferi sono popolati da figure che fanno pensare alla pittura fiamminga di Bosch e Breughel. Il Giudizio Universale è molto simile a quello immaginato da Michelangelo, seppur molto più elementare e semplice nella struttura, con moltissimi riferimenti all'attualità del tempo su vizi e vizietti di personaggi più o meno noti in un racconto per immagini che rimanda inevitabilmente all'immaginario dantesco della Divina Commedia. Claudio rimane particolarmente impressionato dalla figura di un vescovo nudo con una sacca di soldi nelle mani in atti libidinosi nelle grinfie di Lucifero, o di Giuda impiccato con le viscere evidenti, quasi a dimostrazione delle scoperte scientifiche del tempo.
Prato della Valle, Padova |
Usciamo
storditi da tanta bellezza e visitiamo il museo con gli occhi già
pieni di splendore. La collezione è molto interessante ma quello che
ci incuriosisce di più è la produzione artistica di Ginevra
Cantofoli, che ha saputo alleggerire con la delicatezza della
comprensione dell'animo umano tipicamente femminile la violenta
contrapposizione di luci ed ombre della pittura seicentesca. Vera
chicca della scarsissima presenza di opere di pittrici, inaccettabile
retaggio di secoli di oppressione.
Particolarissima
anche la mostra del giovane Casorati, che stimola l'immaginario
onirico di Claudio. Usciamo stanchi e affamati nella nebbia che
avvolge la città, ci dirigiamo verso la Basilica di Sant'Antonio e
mentre Claudio compra regalini per i suoi parenti, Valentina si
crogiola al sole che per qualche minuto riesce a farsi breccia
nell'umida barriera biancastra. Visitiamo brevemente Piazza dei
Signori e Palazzo della Ragione, compriamo del pane e torniamo verso
Massanzago. Lungo la strada Valentina deve fermarsi più volte per
problemi di stomaco, torniamo verso l'appartamento dove l'acqua è
fredda, prepariamo le valigie con la voglia di andar via da quella
casa e da tutta quell'umidità gelida.
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