Ennagono
o nonagono e il saluto delle meduse
Ci
svegliamo di buon mattino, salutiamo il vicino di tenda ingegnere
edile motociclista e la sua dolce metà, con una domanda da Settimana
Enigmistica: come si chiama un poligono con 9 facce/lati? Non
saprebbe proprio, ci risponde quasi farfugliando un “forse
semplicemente poliedro?” “Vedi se la definizione entra nelle
caselle”. La risposta non convince Claudio che ricorda almeno il
nome del poligono con 10 lati, decaedro gli pare, mentre Valentina ha
vaghe reminiscenze di un dodecaedro, controlleremo poi e scopriremo
che il nome è ennagono o nonagono.
Il
primo bagno della giornata è nell'acqua placida e cristallina, poi
andiamo al forno per la pizza bianca col rosmarino e un panino
doppio. Arriviamo dall'altra parte della baia per acquistare una
maschera da nuoto perché quella che era stata prestata a Claudio si
è rotta dopo il primo bagno, con l'occasione compriamo anche degli
occhialini-maschera non fastidiosi. Prenotiamo la gita in barca ad
Alicudi e Filicudi per l'indomani con la Compagnia Regina.
Mentre stiamo per versare l'acconto squilla il telefono: è Francesco, nostra conoscenza liparota, che ci chiede di fare colazione insieme da Papisca, dove prendiamo caffè e granite. Parliamo un po', ci raccontiamo un anno in pochi minuti, ci lamentiamo dell'incompetenza dei politicanti italiani, ottenendo l'esplicita simpatia da parte di un'insegnante liparota naturalizzata riminese.
Ci salutiamo augurandoci di vederci nei giorni a venire. Il bagno di mezzogiorno è divertentissimo, ci tuffiamo nelle meravigliose acque eoliane dopo aver letto alcune pagine del libro di Costa con la maschera e gli occhialini: è uno spasso vedere i pesci, il fondale e la luce che filtra nell'acqua verde-azzurra.
Ci asciughiamo al sole, andiamo al supermarket per il companatico e torniamo al campeggio dove due ragazze dall'aria simpatica hanno preso il posto dell'ingegnere edile motociclista mentre un camper ha quasi parcheggiato sul nostro stuoino. Le ciarle della tenda accanto ci risvegliano dal sonnellino pomeridiano, usciamo dal campeggio per riattraversare la baia verso un supermercato dove speriamo di trovare delle penne visto che quella portata da casa ha preferito restarsene in spiaggia.
Sulla via del ritorno discutiamo del libro “L'immaginazione al podere” in cui l'autore sostiene fondamentalmente che le droghe hanno aperto la via alla rivoluzione culturale degli anni '60 e '70 mentre la nostra idea in merito è diametralmente opposta: le droghe hanno distrutto la rivoluzione culturale che per un momento è sembrata possibile. Mentre discutiamo animatamente entriamo in un emporio dove troviamo la scopetta per la tenda e un 'veterano', che negli anni '70 intraprese un improbabile viaggio da Lipari a Goa in autostop in 100 giorni. Altro che 'Into the Wild'... posiamo le cose in campeggio e torniamo al mare dove ci accolgono delle strane meduse senza filamenti.
Il bagno è velocissimo ma ci crogioliamo al sole di fine agosto fino all'ora della sfornata degli arancini caldi da Papisca, li mangiamo con mozzarella e spinaci, melanzane e ricotta al forno, bianco con la mozzarella. Una brutta sorpresa ci manda gli arancini di traverso: bottiglie con il volto di Mussolini. Nella baia vediamo sorgere una bella luna arancione che ha, o sembra avere, tutta l'intenzione di sorvolare il monte più che scalarlo. Torniamo in tenda e puntiamo la sveglia.
Mentre stiamo per versare l'acconto squilla il telefono: è Francesco, nostra conoscenza liparota, che ci chiede di fare colazione insieme da Papisca, dove prendiamo caffè e granite. Parliamo un po', ci raccontiamo un anno in pochi minuti, ci lamentiamo dell'incompetenza dei politicanti italiani, ottenendo l'esplicita simpatia da parte di un'insegnante liparota naturalizzata riminese.
Ci salutiamo augurandoci di vederci nei giorni a venire. Il bagno di mezzogiorno è divertentissimo, ci tuffiamo nelle meravigliose acque eoliane dopo aver letto alcune pagine del libro di Costa con la maschera e gli occhialini: è uno spasso vedere i pesci, il fondale e la luce che filtra nell'acqua verde-azzurra.
Ci asciughiamo al sole, andiamo al supermarket per il companatico e torniamo al campeggio dove due ragazze dall'aria simpatica hanno preso il posto dell'ingegnere edile motociclista mentre un camper ha quasi parcheggiato sul nostro stuoino. Le ciarle della tenda accanto ci risvegliano dal sonnellino pomeridiano, usciamo dal campeggio per riattraversare la baia verso un supermercato dove speriamo di trovare delle penne visto che quella portata da casa ha preferito restarsene in spiaggia.
Sulla via del ritorno discutiamo del libro “L'immaginazione al podere” in cui l'autore sostiene fondamentalmente che le droghe hanno aperto la via alla rivoluzione culturale degli anni '60 e '70 mentre la nostra idea in merito è diametralmente opposta: le droghe hanno distrutto la rivoluzione culturale che per un momento è sembrata possibile. Mentre discutiamo animatamente entriamo in un emporio dove troviamo la scopetta per la tenda e un 'veterano', che negli anni '70 intraprese un improbabile viaggio da Lipari a Goa in autostop in 100 giorni. Altro che 'Into the Wild'... posiamo le cose in campeggio e torniamo al mare dove ci accolgono delle strane meduse senza filamenti.
Il bagno è velocissimo ma ci crogioliamo al sole di fine agosto fino all'ora della sfornata degli arancini caldi da Papisca, li mangiamo con mozzarella e spinaci, melanzane e ricotta al forno, bianco con la mozzarella. Una brutta sorpresa ci manda gli arancini di traverso: bottiglie con il volto di Mussolini. Nella baia vediamo sorgere una bella luna arancione che ha, o sembra avere, tutta l'intenzione di sorvolare il monte più che scalarlo. Torniamo in tenda e puntiamo la sveglia.
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