venerdì 23 agosto 2013

Cronachette di un viaggio in Italia § Eolie, Alicudi e Filicudi


23 agosto 2013

Alicudi e Filicudi

Valentina non dorme bene e si alza immediatamente dopo l'alba, ne approfitta per lavarsi i capelli e depilarsi. Una colazione veloce in tenda e poi via verso l'avventura di questa giornata che si preannuncia densa. Al forno ci aspetta una spasetta di pizza bianca calda col rosmarino, passiamo al supermarket a comprare le pesche noci e ci incamminiamo verso l'altro lato della baia, dove compriamo la Settimana Enigmistica, commentiamo rumorosamente le scelte editoriali di una settentrionale snob e raccogliamo il sorriso compiaciuto dell'edicolante. Ci sediamo su una panchina in compagnia di un canuccio bianco e nero, dopo un paio di schemi di parole crociate arriva un'addetta della compagnia di navigazione, che fa un po' di confusione con gli acconti e le prenotazioni. Arriva la Viking, l'imbarcazione che ci porterà verso Alicudi e Filicudi, capitanata da un tipo simpatico con la voglia di raccontare storie dell'arcipelago. Piccola sosta a Marina Corta per imbarcare quelli che vengono da Lipari paese e sbarcare chi è diretto a Vulcano. Costeggiamo Salina, diretti ad Alicudi, passiamo attraverso alcuni faraglioni, esprimiamo lo stesso desiderio. Il primo bagno al largo è vicino alla Grotta del Bue Marino, dove non si può entrare per un'ordinanza in seguito alla caduta di alcuni massi.

Una ragazza avvista una tartaruga marina e un branco di delfini ci saltella intorno felice. Sono esseri davvero fantastici, che provocano inevitabilmente una profonda tenerezza e simpatia. Non ne avevamo mai visti dal vivo.

Alicudi è sconcertante, si percepisce a pelle un senso di profonda solitudine, sentimento con cui i pochissimi isolani hanno strutturato dimestichezze abituali. Il bagno con la maschera e gli occhialini è bellissimo: pesci ovunque! Torniamo sull'imbarcazione che lascia a terra cinque gitanti ritardatari che ci raggiungeranno con l'aliscafo a Filicudi, isoletta già più vivace anche se il contatto con la natura selvaggia è meno evidente. Sulla spiaggia di sassi durissimi Valentina si addormenta profondamente mentre Claudio compila caselle enigmistiche, guarda il mare e fa un po' di coccole. È arrivata l'ora del bagno o meglio dell'inizio delle esplorazioni nel magico mondo marino, dove abitanti rossi, bordeaux, tigrati, striati, arcobaleno, viola metallizzato, danzano in un tripudio di colori, forme e luci che sembrano volerci incantare e stupire. Torniamo verso il Viking di buon passo, al posto delle due ragazze inizialmente sedute davanti a noi, una coppia. Lo spostamento provoca quasi una rissa sul natante, coraggiosamente sedata dal ragazzo dell'equipaggio che stava cercando un approccio con una delle due giovani. Un gruppetto di giovani delfini dalla pancia bianca saltella fanatico tra le onde, suscitando in noi gran stupore. Sono bellissimi, proprio come vengono descritti nelle fiabe giocano con gli esseri umani senza difficoltà. Riprendiamo la traversata soffermandoci davanti alle macine di pietra usate in antichità per olio, grano e pomice, passiamo davanti a Pollara e poi ci tuffiamo nelle acque limpide delle cave di pomice, lo scenario subacqueo è incredibilmente lunare.

Torniamo a Canneto stanchi e felici, doccia e poi, verso il forno dove ci aspetta la pizza, che mangiamo nell'area ristoro del camping dove sembra essersi materializzata una strana ragazzina che pare appartenere a qualche epoca precedente. Prendiamo il bus verso Lipari paese e compriamo alcune ossidiane, che ci vengono incartate in una busta con dei delfini stampati. Cerchiamo invano un gelato decente e ripieghiamo su un cornetto black & white della Motta e una coppa del nonno.

Andiamo nel negozietto “La casa eoliana”, non hanno più la crema al rosmarino purtroppo ma un suggerimento per un libro che acquistiamo per Nonna Augusta e che ovviamente iniziamo a leggere a Marina Corta mentre aspettiamo l'esibizione di Roberto Vecchioni che si rivela più un comizio che un concerto. Torniamo a Canneto attraversando un fiume di persone venute a Marina Corta per la Festa di San Bartolomeo e per lo struscio serale.

Nella tenda caciarona ha luogo un incontro ravvicinato tra una delle caciarone e un ragazzo-megafono che ha intenzione di comunicare all'intero campeggio i propri movimenti e pensieri, se possono essere considerati tali.

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