mercoledì 28 agosto 2013

Cronachette di un Viaggio in Italia § Salutiamo Canneto

28 agosto

Salutiamo Canneto
 
Dopo due notti non particolarmente rilassanti, ci alziamo e ciondoliamo verso la spiaggia, il mare è calmo ma freddino per gli standard eoliani.
 
Claudio crede di scorgere qualcosa di simile ad una medusa, usciamo e facciamo colazione sulla spiaggia. Proprio in quel momento arriva Corrado con la sua attrezzatura da sub, entra in acqua e sostiene di aver visto un polipo gigante. Claudio malignamente pensa che sia di dimensioni alquanto ridotte. Ci scaldiamo un po' al sole che si esprime in tutta la sua magnificenza tra nuvole meravigliose, poi ci dirigiamo verso il giro di compere mattutine.
 
Paghiamo il campeggio e pranziamo nella tarda mattinata cercando di risolvere, invano fino alla chiamata a Mamma Lucilla, uno schema enigmistico di Ghilardi o Bartezzaghi che proprio non ci veniva. Torniamo in tenda, sonnecchiamo, leggiamo, così come Valentina ha scoperto il fantastico mondo marino superando la diffidenza verso maschere e occhialini, così Claudio si è lasciato trasportare nel vortice della fantasia attraverso la lettura di semplici parole e si è fatto contagiare dall'atteggiamento del lettore incallito.
 
 Prendiamo appuntamento con Francesco per il bagno pomeridiano in cui ci fa scoprire una quantità di varietà di pesci, pesciolini e creature del mare, spiegandoci come si chiamano e che abitudini hanno. Ci spiega anche come li cucina sua madre ma tant'è. Ci diamo appuntamento 'Da Merlo' per una pizza di arrivederci. Ci asciughiamo al sole, godendo questi ultimi attimi di meravigliosa bellezza, cercando di imprimere nella nostra mente il profilo della baia e delle isole di fronte a noi, cerchiamo di scorgere qualche sprazzo di rosso dalla sciara di fuoco che contrasta con i colori decisi del mare.
 
Ci crogioliamo a riconoscere i contorni di Panarea, con la sua bianca perpendicolare che si tuffa nel mare con dietro il conico Stromboli, ogni puntino bianco, ogni casetta nella baia sembra volerci salutare, farsi ammirare ancora una volta. Il verde scuro si alterna all'argilla con sprazzi di bianco e il tutto è unito nel liquido elemento che racchiude in sé tutti i colori dell'arcobaleno.
 
Torniamo in campeggio già con la nostalgia di questo posto così unico e così semplicemente bellissimo.
 
Ci prepariamo e ci incamminiamo verso la pizzeria. Mangiamo una Messinese, una Norma, una Campagnola senza spinaci e con pancetta, l'impasto è spesso, più simile a quello napoletano che a quello romano, il condimento è siciliano, generoso e gustoso. Chiacchieriamo e ci salutiamo con la voglia di incontrarci nuovamente.
 
Non abbiamo voglia di andare subito in tenda, la notte è calda, il venticello rinfresca quel tanto che serve per non sudare, il cielo è limpido e il mare è troppo invitante.
 
Ci accoccoliamo sulla spiaggia di sassi, tra persone che hanno allestito pic-nic molto chic con tanto di flute e vestiti da sera, sembra quasi di essere in una coreografia di Pina Bausch. La nostalgia per quel mare incantevole, per la baia assolutamente perfetta, per la dolcezza della temperatura dell'acqua, per la stupenda meraviglia delle Eolie inevitabilmente ci intristisce un po'.
 
Torniamo al campeggio e ci addormentiamo satolli e rilassati.

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