Si riparte
La
mattina l'intestino di Valentina è in perfetta forma.
Prepariamo le
valigie e smontiamo la tenda in men che non si dica, lasciamo i
bagagli nella zona giorno e andiamo al mare, dove incontriamo
Corrado, ci facciamo quattro risate con le sue storie partenopee.
Facciamo il bagno, tra pesciolini che cominciamo a riconoscere e
pesci che ci meravigliano perché siamo convinti di non aver mai
visto.
Andiamo a fare il nostro giro di compere mattutine, salutiamo
la fornaia, acquistiamo qualche souvenir gastronomico e l'occorrente
per i panini. Il cielo si rannuvola per qualche minuto, giusto il
tempo di farci ombra mentre camminiamo e ridare poi spazio al sole
durante l'ultimo bagno.
Recitiamo l'ohm nell'acqua e salutiamo a
nostro modo Canneto. Poi via al campeggio dove incontriamo Corrado e
un ragazzo taciturno, Corrado ci saluta, magari ci incontreremo di
nuovo un giorno, chissà. Ci facciamo la doccia, mangiamo e ci
prepariamo per andare a prendere l'aliscafo dal porto di Lipari.
Aspettiamo un po' sul pontile, il tempo di ripercorrere con la
memoria visiva la meraviglia dell'isola, con la sua zona
archeologica, la movida, il castello, gli anfratti e le baie da
favola. Saliamo sull'imbarcazione, salutiamo le Sette Sorelle,
chiacchierando mentalmente con le varie isole.
La costa siciliana ci
dà l'idea di terra, anche un po' desiderata, come dopo un lungo
viaggio in mare.
Dal porto degli aliscafi al deposito bagagli il
tratto è breve, lasciamo le valigie e ci incamminiamo nel città.
Messina ci offre le sue delizie, prima tappa, le ceramiche, poi la
sosta obbligata al Chioschetto ottocentesco dove è possibile gustare
la più buona spremuta d'arancia che si possa immaginara, per cui
decidiamo di bissare dopo aver pasteggiato con gli spettacolari e
giustamente rinomati arancini di Famulari, che ci 'concede' di
portare fino a Mentana un vassoio di arancini se e soltanto se gli
promettiamo solennemente di rispettare alcuni accorgimenti per
poterli gustare ancora buoni nonostante lo strapazzo del viaggio.
Il
pullman sembra non voler arrivare e quando giunge è pieno e non c'è
posto per i bagagli. L'autista trova il modo di farci salire a bordo.
Passiamo lo stretto salutando dal ponte le 'nostre' isole e ci
addormentiamo a fatica.
Nessun commento:
Posta un commento