giovedì 28 agosto 2014

Cronachette di un viaggio in Italia ** San Giorgio * Mantova * Sabbioneta * Mantova

28 agosto

Itinerario: San Giorgio * Mantova * Sabbioneta * Mantova

Mantova è sempre uno spettacolo
Ci svegliamo in un clima freddo, grigio e ventoso ma decidiamo comunque di non crogiolarci tra le lenzuola e di esplorare Mantova. Entriamo dalla Porta San Giorgio: con il buio o con il giorno, con il bello o il malo tempo è sempre uno spettacolo.
Sant'Andrea a Mantova
Abbiamo intenzione di esplorare il percorso evidenziato dalla Madonna della Vittoria e ci rechiamo a Sant'Andrea, passando prima per una pizzeria/panificio dove abbiamo gustato una squisita focaccia e ci siamo tolti definitivamente lo sfizio della torta di rose, buona ma niente di che. Mangiamo la focaccia in Piazza delle Erbe, a fianco alla basilica di San Lorenzo, pregevole costruzione circolare dove stavano celebrando la messa. Una felice sensazione di raccoglimento spirituale in una chiesa antica e semplicemente bella.

I Norsa nella chiesa di Sant'Andrea...
Il personaggio Daniel Norsa ci accompagna in questo giretto cittadino. Entriamo a Sant'Andrea e Valentina individua subito la cappella minore dove è il quadro in questione ma non lo riconosce, si fa confondere dai cartelli informativi posti all'ingresso della cappelletta dove stanno montando un'impalcatura per restaurare la chiesa dopo il terremoto che ha devastato la zona e ha rischiato di far crollare il palazzo ducale, forse è destino che non la dobbiamo vedere subito.

... e di fronte alla chiesa di Sant'Andrea
L'interno è maestosamente arioso e, cercando il quadro con Norsa, ci imbattiamo in una serie di quadri e personaggi, tra opere di restauro e restauratrici così impegnate nel loro lavoro da non avere idea di dove sia questo quadro, di cui effettivamente non conoscevano  la storia. Una di loro ci accompagna dal sagrestano e viene a vedere la cappella minore con noi, riferirà alle altre,  altrettanto incuriosite dalla nostra ricerca tra le vicende mantovane.

Non si può stare a dieta a Mantova!
Il quadro non soltanto è presente, ma è anche piuttosto evidente la presenza dei personaggi che ci avevano incuriosito. Come immaginato, Norsa è un vero e proprio Shylock simpatico, forse era anche un po' burlone, fosse stato cattolico in quel tempo sarebbe forse diventato una sorta di marchese del Grillo, il senso dell'umorismo tipicamente ebraico traspare dallo sguardo scanzonato e il gusto del dispetto eclatante per mettere in luce le contraddizioni logiche sembra essere il tratto distintivo con cui il pittore lo ha voluto immortalare.

Casa di Andrea Mantegna
Usciamo dalla chiesa contenti e baldanzosi seppur Claudio si sia fatto irretire dal nervosismo dopo l'incontro con un mendicante di origine africana che parlava inglese e chiedeva monete in cambio di aiuto anche se non si è ben capito di quale aiuto avremmo avuto bisogno passeggiando turisticamente tra le vie di una città a noi ignota eppur già familiare, dove le antiche culture di popoli diversi sembrano incontrarsi senza troppi pregiudizi.

L'Umanesimo par qui esprimere tutte le proprie potenzialità e il Rinascimento sembra un buon auspicio per questa nostra Italia contemporanea, tanto confusa da corrotti e corruttori di bassa lega, senza il minimo afflato ideale o amor patrio.

Agli antipodi nel cortile di Mantegna
Camminiamo alla ricerca vana della casa di Andrea Mantegna, incontriamo invece le pescherie di Giulio Romano. Riprendiamo la macchina e ci avviamo verso la casa del Maestro, è chiusa al pubblico ma il cortile, con la perfetta quadratura del cerchio e il sole nella pavimentazione a ciottoli si schiude ai nostri occhi.



 Sembra particolarmente simbolico per la nostra storia: Vale e

Al centro dell'Universo
 Claudio da parti opposte del Globo, ci guardiamo, comunichiamo, utilizziamo la tecnologia e ci riuniamo per non lasciarci mai più... la perfetta quadratura del cerchio.
 
Una persona ci cede il suo biglietto di parcheggio, deve essere un'usanza qui, la solidarietà cittadina. Abbiamo pochi minuti e va bene così.

Torniamo velocemente all'appartamento, indecisi se andare a fare un giro sui barconi delle mini crociere fluviali o proseguire per Sabbioneta.

La sbrisolona :)
Optiamo per la seconda ipotesi e con l'occasione guardiamo da fuori Palazzo Te, circondato da apparati industriali e intasato dal mercato settimanale. Sabbioneta è particolare ma non scendiamo neanche dalla macchina: le città ideali, le lingue artificiali non hanno quella vitale stratificazione che le fa essere vive ed evolvere in un costante cambiamento.

Torniamo verso l'appartamento, il Tomtom ha ripreso a funzionare, ci addormentiamo di un sonno profondo e prepariamo i bagagli.

Birra e dolcetto
Concludiamo la serata a Mantova con uno strano sentimento di disagio e affezione. Sembra che i  ciottoli di questa città innervosiscano Claudio rendendolo irascibile e pronto allo sproloquio. Forse gli ci vuole una birretta. 



Le cartiere Burgio
Strani effetti collaterali di un agglomerato urbano di cui non vuole nemmeno assaporare le bevande alcoliche.
 
Da quando siamo arrivati, all'entusiasmo di Valentina per il cibo, si è accompagnato un diffidente disinteresse di Claudio per i vini locali e, in generale, per i sapori e gli aromi di queste fertili terre. Salutiamo la città di Virgilio, ringraziandola in cuor nostro per averci mostrato alcuni suoi percorsi, alcuni tesori che contraddistinguono la sua ricchezza visiva...

Virgilio
La bussola senza il suo ago (Claudio) e la vagante senza senso dell'orientamento (Valentina) si sentono smarriti e perplessi nella Storia italica.

L'ultima impressione di Mantova è che 'Nemo propheta in patria' è proprio vero, persino se il 'Nessuno' in questione è Virgilio...

Tornando alla normale quotidianità nel vicinato del nostro alloggio sentiamo una nuova forma di litigata contemporanea: 
Quante?
Quante volte?
Quante volte ti ho detto che la carta del caffè va nella plastica?


Scritto da Valentina Cosimati

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