25
agosto 2014
Itinerario: Mentana * Repubblica di San Marino * Alpe della Luna * Ravenna * Comacchio * Ferrara * Po * San Giorgio di Mantova e Mantova.
Roxy fa finta di niente |
La
sera del 24 mangiamo velocemente e andiamo a letto senza riuscire a
prendere sonno fino a notte inoltrata, fino all'ultimo pensiamo che,
forse, potremmo anche non partire, ma chi ce lo fa fare?
Stiamo tanto
bene tra noi e poi tutte quelle ore in macchina e gli spostamenti, i
posti da vedere, la stanchezza, e se rimanessimo a casa? No, è
soltanto un po' di timore residuo, qualche momento di incertezza e la sensazione che, forse, il nostro bel nido, le nostre certezze,
potrebbero, messe a confronto con altri luoghi nel nostro caro Bel
Paese, impallidire, opacizzarsi e le nostre convinzioni, la nostra
determinazione a resistere per creare, per riappropriarci del nostro
meraviglioso territorio nella costruzione di una società più
libera e più bella, più ricca di opportunità e
più giusta potrebbero trasformarsi in voglia di andar via e la
prospettiva di una nuova immigrazione per Vale è poco
piacevole e per Claudio una forma di stupida tristezza.
Con l'arrivo del mattino “i dubbi e le domande che”, per citare Edoardo Bennato, ci “affollano la mente” si oscurano nella praticità dell'agire ed ecco che alle 4:45 ci alziamo, ci prepariamo e usciamo.
Preparativi |
Sorpresa ravennate! La Libraffa! |
Con l'arrivo del mattino “i dubbi e le domande che”, per citare Edoardo Bennato, ci “affollano la mente” si oscurano nella praticità dell'agire ed ecco che alle 4:45 ci alziamo, ci prepariamo e usciamo.
Verso San Marino |
Accendiamo
la musica e si parte!
Il Palazzo del Governo |
Durante
il tragitto, pieno di tornanti, sali-scendi e piccoli valichi
nell'Alpe della Luna ci fermiamo estasiati ad ammirare un lago
che non sappiamo identificare.
Vale e Claudio a San Marino |
Ci
arrampichiamo tra viuzze e vicoli fino al Palazzo del Governo,
commentiamo gioiosi la presenza di negozi di armi...libertà?
con le armi? :D forse servono anche quelle ma...
Sembra di vedere il Cuppolone |
La rocca di San Marino dal Castello |
In macchina |
I mosaici di Ravenna |
I mosaici della Città delle Donne |
Comacchio non ci affascina |
Le
pianure colme di cereali ci affascinano con uno strano senso
di disagio... i Lucretili ci mancano, il disegno e il ritmo del
limite paesaggistico, l'eterna danza delle stagioni attraverso le
onde rocciose ci infonde una sensazione di smarrimento, e forse anche
un po' di noia.
Si
susseguono canali con ingegnose reti da pesca, pianure fertili,
fattori che somigliano a piccolissimi paesi e i luoghi del terremoto,
che qui vuol dire anche i luoghi della ricostruzione.
Ferrara
ci accoglie nel suo antico centro, il borgo e la Cattedrale di San
Giorgio, la prima della città, che si è poi, nei
secoli, sviluppata altrove e in un'altra direzione.
Valentina e le delizie mantovane |
Dopo
aver fatto amicizia con dei signori del luogo e con un prete un po'
restio a parlare di fatti e misfatti di chiesa ma ben pronto a
parlarci del campanile e dell'altare 'ruotati', pendenti e, in
definitiva , storti.
Parcheggiamo
la macchina e ci incamminiamo per le vie raccontate da Bassani. Ci
innamoriamo di una città che non sa far altro che incantare,
ammaliare e ricondurci a sé, presto, molto presto. Il canto
delle sirene qui è più forte che altrove, non vogliamo
metterci i tappi di cera alle orecchie, vogliamo ascoltarlo, forti
della suggestione danzante dei nostri luoghi, delle nostre terre.
Claudio
a Ravenna e a Ferrara ha una sorta di epifania, una sensazione di
profondo benessere lo pervade, un sottile piacere intellettuale che
si esprime nel corpo.
Riprendiamo
la macchina stanchi, felici e con la voglia di arrivare verso un
letto e una doccia calda.
Mantova fa un certo effetto! |
Raggiungiamo
l'appartamento che avevamo prenotato a San Giorgio,
santo molto presente in questo viaggio sin dall'inizio. Ci accoglie
un signore affabile che ci comunica che siamo i primi italiani nella
sua struttura, finora erano venuti solo stranieri. “Bene – pensa
Claudio – vuol dire che abbiamo una mentalità europea”. Ci
suggerisce di vedere Mantova anche la sera stessa. Paghiamo, ci
saluta, proviamo a cucinare qualcosa ma optiamo per una cena fuori
e.... Mantova fa un certo effetto! Soprattutto entrando da Ponte San Giorgio.
Molto
bella. Mangiamo, o meglio lasciamo che i nostri sensi si appaghino
tra i piaceri puri della strepitosa cucina mantovana, chiacchieriamo
un po', facciamo un giretto e andiamo a dormire stanchi e
soddisfatti, seppur con la nostalgia di casa.
La Casa del Mantegna a Mantova |
Durante
il viaggio una strana sensazione, un pianto di liberazione per
qualcosa, forse una eccessiva “immobilità”, un troppo a
lungo, un'oppressione dei sensi che si dissolve nelle lacrime calde
che Vale cerca invano di trattenere prima di ricominciare a cantare
ed esplorare felice la nostra Bella Italia.
Scritto da Valentina Cosimati
Scritto da Valentina Cosimati
Nessun commento:
Posta un commento