24 dicembre 2018
Desenzano del Garda * Torino * Bergamo
Ci svegliamo nella brumosa bellezza del Lago di Garda, all’interno
di un comodissimo appartamento moderno sito in una villa cinquecentesca bellissima,
con un giardino all’italiana tenuto benissimo e Papà Claudio propone di
spostarci perché pensa che sul Lago di Garda non ci sia niente da fare.
Prepariamo i bagagli, paghiamo e carichiamo tutto sulla Ford Focus. Mamma Valentina
insiste per vedere il castello di Desenzano ma proseguiamo. Riusciamo almeno a
fare rifornimento di cibo presso un negozio NaturaSì. Proseguiamo il nostro
viaggio, Giulia dorme e ci dirigiamo verso Torino, ornata da montagne che tanto
fanno pensare alla descrizione manzoniana delle vette intorno al lombardo Lago
di Como ‘cime ineguali, note a chi è cresciuto tra voi’. Arriviamo nella città
di Savoia e Agnelli, non ci fermiamo ma torniamo indietro, andiamo verso
Venaria ma è chiusa. La città ci sembra lorda, strati di inquinamento accumulati
su palazzi in cui lunghe tende coprono terrazzini e finestre. Mamma Valentina ha
la sensazione di catafalchi e si arrabbia con Garibaldi: come può aver pensato
che i Savoia avrebbero potuto governare un Paese meraviglioso quale è l’Italia?
Non senza soste in Autogrill e Chef Express giungiamo a Bergamo e troviamo un
posto per dormire in una via centrale e in un appartamento che incontra i gusti
di Mamma Valentina e Papà Claudio. La Città de’ Mille ci accoglie con
scampanii, lucette, messa cantata nel duomo, vin brulè preparato dagli alpini
della Città Alta, baretti e una pasticceria, Cavour, che svolge una incredibile
missione diplomatica rimettendoci in pace con l’universo e con noi stessi dopo
una giornata che aveva messo a durissima prova un rapporto d’amore che aveva
resistito alla lontananza e a tante difficoltà ma stava scricchiolando sotto il
peso di una insostenibile volgarità. Ci addormentiamo felici nel lettone tra
morbidissime lenzuola, cullati da gradi tele che ricopiano fedelmente quadri d’autore.
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