venerdì 26 agosto 2016

Cronachette di un viaggio in Italia. Autostrada * Terme di Colà * Passo di Crocedomini * Passo del Tonale

26 agosto 2016

Autostrada * Terme di Colà * Passo di Crocedomini * Passo del Tonale

Ci svegliamo dopo una notte alla guida e qualche ora di sonno nel parcheggio dell’Autogrill, ben diversi da quelli degli altri Paesi, molto puliti e ben tenuti. Abbiamo il bisogno di riposare un po’ e andiamo verso le Terme di Colà. Bellissime, al solito. L’oceano continua ad essere nei nostri pensieri, nei nostri sguardi e nella nostra memoria corporea. Non riusciamo a toglierci di dosso la sensazione di libertà, il colore dei raggi del sole, così dissimile eppure assimilabile a quelli che attraversano i boschi del Monte Bianco, l’oro della sabbia, la velocità delle onde. Qualcosa è cambiato in noi, è come se avessimo scoperto, vissuto la libertà, come se avessimo compreso qualcosa di più intenso, di più vero.
Non siamo soli, ci rendiamo conto che molte persone vivono le nostre stesse sensazioni. Ci sembra che ci sia un nuovo modo di viaggiare, che tanto nuovo non è ma è tornato di moda.
Abbiamo visto molti autostoppisti per le strade, cosa che non si vedeva da molti anni, e molti ‘acchittano’ van, minivan e furgoncini a guisa di camperini piccoli e agili che facilmente riescono a passare tra le viuzze europee.
C’è voglia di libertà e ci auguriamo fortemente che questo desiderio sia condiviso da tante persone. Le città ci sembrano sempre più luoghi in cui viene messa in atto una forma di tortura di persone e ambiente, una forma di distruzione non necessaria, tanto dannosa quanto assolutamente inutile.
Speriamo che le persone si rendano conto di quanto sia fondamentale rispettare l’ambiente.
Alle terme ci rilassiamo ma Valentina, stranamente, trova l’acqua caldissima e riesce a sguazzare poco, abbiamo le gambe gonfie da troppe ore in macchina e abbiamo una gran voglia di tornare verso l’oceano o comunque di camminare tra le montagne e ruscelletti freschi.

Breve chiacchierata con i termalisti e poi via verso le montagne, vorremmo andare a vedere il tramonto al Rifugio Crocedomini e così facciamo. Le vette dialogano con una nebbiolina leggera e una sensazione di infinito ci pervade. Prendiamo un aperitivo, quindi camminiamo un po’ per entrare in contatto col luogo. Un anfiteatro magico ci abbraccia. Il rumore umano si infiltra tra suoni d’acqua, di campane e di animali. Parliamo, camminiamo e finalmente spegniamo i telefonini. È ora di stare un po’ tra noi, di vivere appieno il nostro rapporto e la felicità di essere in mezzo al Parco dell’Adamello Brenta, nella valle dei simboli, la Valcamonica. Torniamo verso il rifugio, Claudio regala un disco The Balmung al gestore del rifugio, beviamo un altro aperitivo, poi prendiamo la chitarra e cominciamo a cantare mentre il sole tramonta tra i picchi. Sembra di volare o di essere in una qualche forma di paradiso. Descrivere ciò che proviamo in quel momento è pressoché impossibile. Non abbiamo voglia di niente, non sentiamo il bisogno di alcunché, siamo, semplicemente e assolutamente siamo nell’istante presente, siamo parte della perfezione e tutto ci appare per ciò che è. O meglio, tutto è ciò che è nel momento stesso del suo essere. Qualcosa, appunto, di indescrivibile, che è possibile soltanto vivere per qualche istante di pura estasi meditativa. Al Rifugio ci sentiamo accolti in un ambiente familiare e amico. Per la seconda volta il Crocedomini ci coccola nel suo canto di sirena camuna e per l’ennesima volta la valle di Cernunnos ci ammalia con la sua naturale e meravigliosa bellezza. Quando usciamo a riveder le stelle, e la Via Lattea, abbiamo la tentazione di rimanere lì, rientriamo e riusciamo dal rifugio come attratti inevitabilmente da una forza, un magnetismo complessissimo e al contempo talmente elementare da apparire ovvia. Proseguiamo, Valentina si addormenta profondamente, la sua testa in eterno movimento si è finalmente rilassata e per qualche ora riesce a non pensare a niente di niente di niente, Claudio guida fino al Passo del Tonale dove tiriamo giù i sedili, stendiamo i sacchi a pelo e ci addormentiamo tra le stelle e una nube che avvolge la notte. 

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